i soprano - stagione 6 (2006)

La sesta, lunghissima stagione è semplicemente incredibile. Originale, straziante, violenta, tesissima e poi di colpo rilassata, divertente e straziante, ha tutto quanto dentro. Certo, contiene quello che forse è il peggior episodio dell'intera serie

SPOILER, ma contiene anche altri 20 episodi uno più bello dell'altro e, soprattutto, il finale: assolutamente geniale, un colpo da maestro degno del genio di Chase. Perfetto, non avrebbe potuto fare di meglio. E nessuno lo farà mai.

Finale con attributi giganteschi.

Qui la serie sprofonda nel simbolismo, nel surreale, tutti i nodi vengono al pettine (ma, come direbbe Sciascia, se c'è il pettine), alcuni personaggi escono di scena, Tony resta sempre più solo, paranoico e sofferente, riflette sulla sua vita e decide di continuare la strada del crimine.
La stagione è divisa in due tronconi, è la più lunga. In molti si sono lamentati per l'accrescimento del ruolo riservato a Vito, personaggio secondario fino a quel momento: eppure non deve sorprendere. Da occasione di trattare con una certa intelligenza e crudezza l'omosessualità nel mondo dei gangster, le dinamiche in cui questa e altre ipocrite regole "estetiche" sono viste.
Incredibile il quartetto di episodi iniziale, con "Join the club" che è una delle cose più belle mai viste su piccolo schermo, incluso l'eccezionale, struggente finale.

Dispiace sia finita ma è giusto così.
Come Tony, alzo le braccia al cielo strafatto di peyote e urlo "I GET IT!"
Ma non sappiamo cosa. Tutto è evanescente, labile come un velo, ci sfugge dalle mani e non ci resta niente, il nero di uno schermo improvvisamente piombato ad oscurare suono immagini sensazioni previsioni.
I Sopranos ci fanno vedere un mondo che andava avanti prima che iniziasse la serie, e andrà avanti anche dopo. Con Tony oramai allo sbando, da solo.

Capolavoro enorme.