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Un Kubrick agli esordi gioca alla perfezione con l'incastro di flashback, voce off e donne traditrici. Tutti gli stereotipi del noir al servizio di un autore ancora lontano dai capolavori successivi, ma che ben omaggia (senza inventare nulla di nuovo a dire il vero) il genere americano cardine degli anni 40-50.
In sintonia tutto il cast e il crescendo drammatico; volerlo etichettare come capolavoro è sbagliato, e si fa torto allo stesso Kubrick ancora in fase "d'apprendistato", ma per gli appassionati del genere è imperdibile. Godibile!
Bel film con tecniche innovative per l'epoca.....che poi si voglia cercare per forza il capolavoro vista la firma del regista, quelli so altri discorsi!
molti commentatori elargiscono voti come fossero banconote volate dalla valigia del rapinatore. voti non a perdere.
ma sono poco interessanti. come poco interessante è il film. con un feedback mal riuscito, una sceneggiatura forzata fino alla fine con bibi, il cane, compreso. e non si capisce il motivo per cui uno, con tutti quei soldi e tanti pericoli attorno, non accetti un biglietto a metà all'areoporto. tutto in funzione di un copione pieno di falle, come i colpi sparati a vuoto, e che trovano corpi già stesi come bersagli.
confusionario e pretenzioso. e l'età, 28 anni non serva, come letto in giro, come sorpresa, se non in negativo. rimbaud non li vide neanche, quegli anni, e già aveva girato in europa a piedi e scritto delle cose che kubrick neanche avrebbe saputo leggere.
non me l'aspettavo,ma questo primo film del grande kubrick mi è piaciuto veramente tanto!con una trama semplice semplice che ti fa rimanere nella sua breve durata incollato costantemente sullo schermo,grazie ad una regia accattivante e perfetta!magari tutti i filmetti "minori"(come dicono alcuni)fossero di questo calibro.
a me è piaciuto tantissimo. adoro questo genere, ma Rapina a mano Armata è il Capolavoro. Marlon si stupì di questo film al punto da voler assolutamente lavorare con Kubrick (poi tutti sappiamo come è andata a finire) e lo capisco: l'abilità con cui viene pianificata la rapina è sorprendente, il linguaggio visivo è a livelli altissimi per un quasi esordiente alla regia, non ci sono soluzioni narrative troppo discontinuo e che appesantiscono il ritmo, tutto è perfettamente e armoniosamente incastrato e incuneato nella speciale e magnifica divisione temporale della fabula originalissima per l'epoca e poi ripresa sempre fino all'odierno Tarantino in Jackie Brown e Pulp Fiction (ma non sono qui per sminuire la perfetta opera di Quentin per dare ipoteticamente prestigio a Kubrick che non ne ha bisogno, come molti hanno scritto nei commenti); nel dare 10 vedo scritto nei suggerimenti dello staff "Un Capolavoro..." ebbene lo è al duecento per cento, infatti l'apparente flemma e pacatezza con cui si sviluppa la prima parte del film è tesa solamente a ingigantire la tensione che è presente alla fine, poi la regia è straordinariamente brillante, sobria, ma eccedente nell'uso delle pianosequenze che unite alla voce fuori-campo rendono una visione distaccata quasi documentaristica dell'evento quasi a predire il fallimento della rapina (o la sua riuscita?). ho detto che lo stile è semplice ed essenziale, tuttavia Kubrick non tralascia di far emergere la sua vera natura registica, ovvero comunicare con le immagini: l'esempio lampante è quel ferro di cavallo piegato dalla macchina vicino al corpo morto di Andy, è questo che contraddistingue Stanley dagli altri e che porta a far pensare durante la visione "è perfetto, questa è l'immagine che ci voleva qui, questa sola immagine ha la capacità di dire ciò che mille parole non riuscirebbero a dire", è il Cinema che diventa Arte, che diventa Concetto. ciò che caratterizza in minor misura questa pellicola (e in maggiore ne "Il Bacio dell'Assassino") è il cinismo dilagante, la misantropia di Kubrick, il pessimismo atroce di un mondo sporco da entrambe le parti, criminale e legale, in cui quindi non si può più posizionare la vera Giustizia con assoluta certezza e quasi Kubrick con il finale si sbilancia verso il personaggio di Sterling Hayden per ripugnanza di una società dove il modello di vita è la persona ricca e contano solo i soldi e anche la logica apparentemente giusta del ragazzo di colore che uccide Andy alle corse ("L'importante è come si è trattati") tradisce una visione distorta ed egoista del mondo e della realtà riconducibile ai soldi come strumento univoco di essere significativi per gli altri che ci stanno attorno. un mondo che vede un miliardario come modello, ma Wilde insegna che nella società esistono molti modelli di miliardari, ma pochi miliardari modello.
'Rapina a mano armata' è un noir strepitoso, assai originale e da vedere assolutamente. La vicenda a incastro è perfetta e sono evidentissimi i debiti che molti film successivi hanno nei confronti della struttura cronologica e perfino di alcuni aspetti della sceneggiatura. Epilogo eccezionale, anche se le mie scene preferite sono tutte quelle relative alla preparazione del colpo, e tra i personaggi la più interessante è la donna manipolatrice che sottomette il marito che non ama.
Il primo vero film di Kubrick è un classico, non per essere soltanto la prima opera di uno dei più grandi maestri cinematografici della storia, ma perchè è davvero grande di suo!
L'ho rivisto ieri dopo tanto tempo, sempre uno spettacolo. Stupisce per la struttura narrativa complessa (Tarantino deve solo ringraziare) e per il racconto asettico, al limite del documentario nero. Da antologia gli ultimi venti minuti e le scene finali (faccio bene a odiare i cani... ;-)
Rapina a mano armata è un Film appartenente a un genere, il poliziesco americano anni 50, che si caratterizza per l'estremo realismo, quasi documentaristico, con cui vengono narrati i fatti. Il progatonista del film, il grande Starling Haiden è la citazione vivente dell'altro grande film dello stesso genere, "Giungla d'asfalto" di John Huston. I due (Insieme a "un bacio e una pistola" di Aldrich) sono forse i veri capostipiti.
"Rapina a mano armata" è davvero stupendo, e del tutto innovativo. Da notare sopratutto la scomposizione temporale attuata da Kubrick, che sarà d'esempio per numerosi registi. Primo fra tutti ovviamente Quentin Tarantino, che inserisce il film di Kubrick tra i suoi preferiti, e al quale si è ispirato sopratutto per le iene, la cui storia è anche simile, e anche in Pulp Fiction.
Certo, forse, "Giungla d'asfalto" gli è un gradino al di sopra, anche perchè in ordine cronologico lo precede di 5 anni, ma comunque "Rapina a mano armata" rimane un grandissimo film.