napoli - new york regia di Gabriele Salvatores Italia 2024
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napoli - new york (2024)

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locandina del film NAPOLI - NEW YORK

Titolo Originale: NAPOLI-NEW YORK

RegiaGabriele Salvatores

InterpretiPierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Omar Benson Miller, Tomas Arana, Antonio Catania, Katie McGovern, Lorenzo McGovern Zaini, Mitch Salm

Durata: h 2.04
NazionalitàItalia 2024
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2024

•  Altri film di Gabriele Salvatores

Trama del film Napoli - new york

Nell’immediato dopoguerra, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, i piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere come possono, aiutandosi a vicenda. Una notte, s’imbarcano come clandestini su una nave diretta a New York per andare a vivere con la sorella di Celestina emigrata anni prima. I due bambini si uniscono ai tanti emigranti italiani in cerca di fortuna in America e sbarcano in una metropoli sconosciuta, che dopo numerose peripezie, impareranno a chiamare casa.

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Voto Visitatori:   6,27 / 10 (11 voti)6,27Grafico
David GiovaniMigliori effetti speciali visivi (Víctor Pérez)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
David Giovani, Migliori effetti speciali visivi (Víctor Pérez)
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Voti e commenti su Napoli - new york, 11 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  23/07/2025 11:23:29
   5 / 10
Le note oggettivamente positive di questo film sono due.
La prima è la bravura dei due bambini, tale che riescono ad eclissare la scrittura dei loro piccoli personaggi, che altrimenti farebbe volare qualche bestemmia. La seconda è la miracolosa rinascita di Cinecittà, che da qualche decina di mesi è ritornata ad essere un luogo dove poter mettere in scena tutte le scenografie che si vuole e dove poter porre le basi per una direzione fatta anche con tanti costumi e tanti effetti speciali, forse come mai prima d'ora.
Ma, a parte questi meriti che vanno dati a Gabriele Salvatores, il film è bruttino.

Rai e produttori andrebbero aggiornati: nel 2025 un film sugli immigrati italiani in America, ambientato negli anni 50, oltre a essere un soggetto visto e stravisto è, soprattutto, un tipo di storia che non interessa più a nessuno. Inoltre i film retorici pieni di buoni sentimenti e stuccati con miele e retorica, non vanno più di moda, né al cinema né alle premiazioni.

Insomma si è riempito NAPOLI-NEW YORK di bambini che soffrono e personaggi buonissimi che si aiutano a vicenda, lo si è riempito di positività, di happy ending e di tenerezza e lo si è fatto perché si pensava fosse una carta vincente.
Ma il fallimento, per chi si tiene aggiornato un minimo sui gusti del pubblico, era assolutamente preventivabile: come al solito la classe dirigenziale di questo paese, sia essa politica o cinematografica, è veramente poco al passo coi tempi e inconsapevole del mondo che li circonda.

Per il resto, anche i film che puntano sul dialetto come "elemento simpatia" trovano approvazione solo dagli anziani davanti alle TV.
I due bambini, la cui profondità di scrittura si ferma alle statuette della ******* per le solite ragioni senil-conservatrici, sono puliti e pettinati anche prima di venire adottati e non sembrano mai soffrire veramente la fame.
Poi, apparentemente in un paio di settimane, riescono a creare una rivolta popolare a New York grazie a dei movimenti che fa ridere il solo pensiero che potessero esistere negli anni 50.
Insomma, una favoletta da quattro soldi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  02/07/2025 01:31:12
   6½ / 10
Tutto sommato il risultato è positivo, con i suoi alti e bassi Napoli-New York di Salvatores si lascia vedere.
Fellini, che prese parte agli albori del neorealismo, abbozzò una sceneggiatura con Tullio Pinelli, che presentava uno sviluppo di quell'atmosfera narrativa, ma il progetto si arenò. Gabriele Salvatores ha ripreso in mano il soggetto, con una cifra personale.
La storia realistica, tragica e anche crudele di un periodo tremendo di una Napoli distrutta dalla guerra, viene raccontata con momenti d'innocenza e sentimenti infantili, tra dolori, gioie, meraviglie.
Questo film di Gabriele Salvatores è praticamente perfetto, e questo bisogna riconoscerlo, in termini di scenografia, di sceneggiatura, di recitazione (bravissimi i due giovani attori protagonisti, superlativi Pierfrancesco Favino e Anna Ammirati) e soprattutto per lo svolgimento di una trama la cui conclusione ci lascia alla fine un messaggio positivo. Eppure tutto questo, al termine del film, mi ha lasciato una sensazione quasi di appiattimento, di non appagamento, insomma l'ho trovato poco intrigante. "Napoli - New York" l'ho percepita come una bella fiaba cartonata, stile Walt Disney dove giunge poi il classico finale rassicurante e quasi protettivo. Quest'ultima opera di Salvatores ha comunque il pregio di aver riportato alla luce la tematica del difficile periodo del secondo dopo guerra e soprattutto la difficile situazione del sud Italia e della relativa necessità di sopravvivenza per molte persone rimaste povere e costrette pertanto a dover emigrare nella lontana America.

Mauro@Lanari  @  21/05/2025 22:16:51
   5½ / 10
Colpo di scena magistrale: stavolta non giocano a pallone m'a basket. Salvatores in un road movie rivoluzionario nella sua filmografia oscilla tra fiabesco e neorealismo mortificandoli entrambi. Palette pastellata per la summa degl'undergog (sic) bravaggente e sferzate occasionali ("se sei povero sei estraneo ovunque, se sei ricco, sei a casa ovunque"). "Avvincente, con un entusiasmo contagioso per come mostra la condizione dei migranti e quella dei diritti delle donne" (Simone Emiliani): "Lamerica", "Io capitano", "C'è ancora domani". "Leone, Tornatore e Frank Capra (si canta persino "It's a Wonderful Life") con tutti, ma proprio tutti gl'ingredienti consolatori e pedagogici che oggi dettano il protocollo del cinema d'autore fatto in casa" (Valerio Caprara). La conciliazione assente tra family e politica non sfocia nella Statua della Libertà capovolta di "The Brutalist" poiché, nonostante gl'ostacoli delle "broken promises" (https://i.imgur.com/1CdiLTf.png), l'"American dream" offre opportunità reali per chi ha fortuna o per chi la sa manipolare. Nella colonna sonora, un po' a casaccio: "Be My Baby" (The Ronettes '63), "A Salty Dog" (Procol Harum '69), "Pay Me My Money Down" (Bruce Springsteen 2006) e appunto "Wonderful Life" (Black '87, qui nella cover di Katie Melua 2015). Eppure qualch'emozione la trasmette.

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/05/2025 01.14.15
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floyd80  @  16/05/2025 17:11:59
   6 / 10
Una pellicola dimenticabile con una sceneggiatura troppo politically correct. C'è questa sorta di perbenismo costante in tutto il film che alla fine stanca.
In mano a Fellini sarebbe stata tutta un'altra storia.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  02/05/2025 18:14:45
   7 / 10
Salvatores racconta, bene, una sorta di favola, sogno americano visto con gli occhi di due bambini napoletani che si trovano catapultati a New York. Bello.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/04/2025 21:50:59
   7 / 10
La terra delle sue origini, quelle napoletane dello stesso Salvatores e quella terra promessa ma un po' strafottente (battuta azzeccatissima) nel volto della statua della libertà. E' un viaggio di due bambini alla ricerca della sorella di Celestina che inizia da una Napoli ancora devastata dal dopoguerra fino ad un America filtrata dagli occhi sognanti di due scugnizzi che vedono solo il benessere esteriore e non certo il finto sogno americano che Salvatores evidenzia oltre la patina. Si mantiene costante il tono fiabesco del racconto, tuttavia Salvatores non cade mai nel facile sentimentalismo, anzi spruzzando, quando ci vuole, buone dosi di commedia italiana. Molto a loro agio e ben miscelati i due piccoli protagonisti e sempre all'altezza Pierfrancesco Favino.

freddy71  @  22/03/2025 21:07:54
   6 / 10
No per carità non ci siamo proprio,non è che voglio insegnare a Salvatores a fare i film ma questo ha delle lacune di base proprio.Sinceramente dalle premesse con il soggetto di Fellini la regia di Salvatores mi aspettavo molto di più.

topsecret  @  03/03/2025 14:43:09
   7 / 10
Storia ben raccontata e ben diretta da Salvatores che appassiona e interessa fin dai primi minuti. Non si fatica a seguire anche se, in alcuni momenti, la narrazione si fa un po' pressante nell'enfasi di alcune dinamiche ma, tutto sommato, non è un difetto che ne inficia la riuscita. La visione scivola via liscia, lineare e senza troppe incertezze, grazie anche al discreto apporto del cast.
Apprezzabile l'omaggio a Rossellini.

pak7  @  12/01/2025 10:08:33
   6 / 10
Il vero problema è che risulta tutto inverosimile e da Salvatores questo non me lo aspetto.
Due bambini che si imbarcano su una nave diretta a New York e all'arrivo non trovano ostacoli, se non il fatto di perdersi, in una città così grande.
Non basta Favino per salvare la baracca ( perché in questi ultimi tempi sembrerebbe così) e nemmeno la buonissima prova dei due ragazzini, per un finale che è l'unico momento in cui si crea, finalmente, empatia con una storia che poteva essere molto più convincente.

marimito  @  26/12/2024 21:51:40
   6 / 10
Ambientato nell'Italia post bellica, in una Napoli che vive di espedienti e per la quale le fonti di finanziamento sono i turisti americani, la storia di due ragazzini senza famiglia che attraversano da clandestini l'oceano per inseguire per caso il sogno americano finisce per essere troppo romanzata quando nella caotica e pericolosa New York riescono a vivere in una bolla, nella città in cui tutti sono estranei e stranieri, loro riescono a trovare il calore dell'italianità che salva. Non mi ha particolarmente emozionata; sicuramente ripercorre la nostra storia, quella degli italiani che con la valigia di cartone si imbarcavano per giorni alla volta di un futuro migliore, ma la sceneggiatura troppo costruita si è portata via le mie emozioni.

Wilding  @  24/11/2024 17:59:44
   7 / 10
La Storia si sfilaccia e arranca nella seconda parte, tanto da lasciare un senso di incompletezza, al di là del finale scelto. Tuttavia è un meraviglioso affresco storico, garbato e istruttivo, col solito gigante Favino.

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