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In linea di massima tranne rari episodi (vedi Sings) adoro il cinema di Shyamalan, regista tecnicamente inattaccabile, ma ormai da tempo a corto di idee. The Happening riprende il vecchio tema della sciagura imminente, le fonti d'ispirazione sono Hitchcock, Romero e il Don Siegel de "L'Invasione Degli Ultracorpi" ma il risultato è un film completamente vuoto, giocato su un messaggino finale dannatamente scontato, sullo sfondo del classico trittico padre-madre-bambina in attesa di ritrovarsi. E dire che il film parte nel migliore dei modi grazie ad un approccio vincente (un paio di minuti e l'indiano catapulta subito lo spettatore nel vivo dell'azione, con una delle migliori sequenze viste di recente al cinema), ma la pellicola non decolla, il mistero rimane in sospeso tra forzature varie e tantissime battute a vuoto (Whalberg che parla con una pianta finta è ridicolo almeno quanto i cappellini di carta stagnola indossati da Gibson e company) e il risultato finale è un prodotto completamente archiviabile anche per il fan più accanito. Lo salvo da una pesante bocciatura grazie ad alcuni spunti dietro la mdp, ma del regista di The Village e Il Sesto Senso nessuna traccia.