Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei...
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Cinico e originale,spiazzante e provocatorio,crudele e metaforico,geniale e suggestivo,opera sperimentale al 100 % in pieno Von Trier style....primo episodio di una trilogia dedicata all'america,Dogville e'una fusione diabolica tra cinema,teatro e letteratura,per un film da amare o detestare senza compromessi...questa d'altronde e'un po la storia del regista danese,personaggio "scomodo" caratterizzato da un narcisistico bisogno di stupire. Attraverso il consueto uso della macchina a spalla e un set cinematografico concepito come un teatro di posa,Von Trier racconta quelle due o tre contraddizioni tipiche della societa'americana,scavando attraverso una piccola provincia degli anni 30,destabilizzata dall'arrivo di un "angelo sterminatore"....tutti i personaggi sembrano muoversi su un piccolo tabellone di un gioco da tavola,e quella che all'inizio sembra una storia priva di sbocchi,si trasforma ben presto in un'odissea drammatica e claustrofobica,in cui lo spettatore non puo'far altro che sprofondare con quel senso di rabbia constante e a tratti insostenibile. Tutto sembra quadrare alla perfezione,ma il film non manca di punti morti con quei 165 minuti secondo me eccessivi...magari una sforbiciatina non avrebbe guastato.Ottima l'interpretazione della Kidman impegnata forse in uno dei ruoli piu'difficli della sua carriera,stupendo Ben Gazzarra nei panni del cieco del paese,da antologia il duetto finale con la presenza di un pezzo da novanta come James Caan.