James ha un nuovo e pericoloso nemico da affrontare nella sua missione più recente. Aiutato dalla malavita russa, il suo infido nemico ha rubato un elicottero top-secret a la letale arma spaziale "Goldeneye" con cui intende distruggere il mondo occidentale. Solo James Bond può impedire la catastrofe in questo incredibile corsa mozzafiato.
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Come ribadisco sempre, i migliori tre capitoli che compongono la fortunata ed infinita saga Bondiana sono i seguenti: GOLDFINGER, GOLDENEYE e SKYFALL. Dopo aver commentato il terzo ed ormai vecchissimo capitolo della serie, arriviamo a questo lontanissimo GOLDENEYE. Dunque, che cosa rende questo tra i tre titani? Mi pare ovvio, le scene action proposte dalla regia di Campbell. Seppur come accadeva in GOLDFINGER la trama è parecchio semplice anche se in tal caso molto meno abbozzata, qui lo stile ipercinetico inserito nel contesto risulta di certo una curiosa e divertente novità per la serie, cosa che ho sempre amato, per tal motivo credo sia il capitolo che meno ci si annoi a riguardare anche dopo poco tempo. Il Bond di Brosnan risulta una discreta unione del Bond temerario di Connery e di quello più donnaiolo ed impacciato di Roger Moore, cosa che di certo ha risollevato il morale dei fan più accaniti dell'epoca SPECTRale (ok, perdonatemi la pessima battuta/termine). L'M di Judi Dench è al contrario il peggiore: troppo presente, troppo rompiscatole, troppo egoista. Per il resto, la scelta di Alec come 006 poteva risultare la cosa più interessante per la storia, eppure non sono riusciti a renderlo in tal senso, facendo passare in primo piano l'azione, come già ribadito.