radio days regia di Woody Allen USA 1987
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radio days (1987)

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locandina del film RADIO DAYS

Titolo Originale: RADIO DAYS

RegiaWoody Allen

InterpretiAndrew Clark, Josh Mostel, Seth Green, Dianne Wiest, Julie Kavner, Mia Farrow

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 1987
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1987

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Trama del film Radio days

I ricordi di Joe - la sua infanzia, la sua famiglia di origine ebrea - sono legati agli anni in cui non c'era la televisione e la radio era l'unica fonte di spettacolo e informazione. Negli anni Trenta, tra le canzoni di Glenn Miller e l'attacco di Pearl Harbour, attorno a Joe c'erano il padre, sempre pronto ad avventure sballate, lo zio, abilissimo pescatore, la madre burbera e affettuosa, una venditrice di sigarette di cui tutti erano innamorati,una zia, zitella e sognatrice.

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Voto Visitatori:   7,70 / 10 (30 voti)7,70Grafico
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Voti e commenti su Radio days, 30 opinioni inserite

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stratoZ  @  22/12/2025 20:19:25
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Bellissima epopea nostalgica di Woody, come già sottolineato da molti, considerabile il suo personalissimo "Amarcord", opera nel quale il regista ci porta nella vita delle famiglie newyorkesi a cavallo tra gli anni trenta e quaranta, narrando la storia della sua gioventù con un film particolarmente edulcorato, esattamente come aveva fatto Fellini una quindicina di anni prima, nella quale tramite una struttura episodica si alternano una grossa varietà di personaggi sopra le righe, mi è piaciuto molto il suo scandire il tempo tramite gli avvenimenti noti, i pochi anni che passano nella storia, spesso accompagnati dalla voce alla radio, considerabile onnipresente nel film, vengono contestualizzati a livello temporale dallo specifico evento, basti vedere quella bellissima scena della zia perennemente zitella che esce con un uomo che sembra interessarle e vi è "La guerra dei mondi" di Orson Welles alla radio, che lo fa scappare a gambe levate per paura dei marziani, o ancora, l'opportunità persa da Sally per colpa dell'attacco a Pearl Harbour, che farà interrompere la trasmissione radiofonica in cui stava per esordire, fino ad arrivare alla scena del capodanno, in quel finale nel 1944, momento di estrema nostalgia, momento di festa e speranza per il futuro, nel quale l'umile famiglia del protagonista ascolta gli altri, quelli benestanti, che festeggiano nei locali di lusso bevendo champagne, sognando quella vita, ma essendo comunque grati per quello che hanno.

La lente di Woody pone questo sguardo tenero, che alterna una componente comica a quella affettiva nella descrizione di questi personaggi che popolano la pellicola, dai genitori, spesso insicuri della modalità con cui crescere il figlio, ma che mostrano una simpaticissima ingenuità ed un affetto immenso, allo zio che porta ogni giorno pesce, al punto che non ne possono più vedere, passando per la zia ed i vari compagni che si alternano nel corso della pellicola, fino ad addirittura le star della radio, idealizzate dagli ascoltatori ma con diversi gossip e scheletri nell'armadio che la voce narrante di Woody si diverte a raccontare, l'insieme riesce a dare un quadro grottesco e benevolente, dell'America del periodo, quella a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, tra incertezze ed un nascente show business che stava spopolando, tra la paura di venti provenienti dall'europa, come il nazismo ed il comunismo e una società iper consumistica che stava prendendo velocemente piede, e sono molto belline le scene riguardanti proprio questi spot, con quella musichetta vintage ed il gingle accattivante, così come il forte umorismo che caratterizza buona parte degli episodi, a partire dalla stessa scena iniziale, dei ladri che mentre svaligiano l'appartamento vincono un sacco di soldi in un quiz a premi radiofonico, per aver risposto accidentalmente al telefono, allo zio che va a fare polemica con i vicini comunisti per la radio accesa e ne torna schierato dalla loro parte, o ancora, le simpatiche sequenze tra Sally ed il gangster italoamericano che la porta dalla mamma prima di doverla fare fuori, con la tipica accoglienza macchiettistica italiana, venendole offerto un botto da mangiare, tra peperoni e gamberetti, finendo per scoprire era una delle sue vicine di casa, alternando saltuariamente il registro con momenti ben più drammatici, come l'episodio della bambina nel pozzo narrato come sempre dalla radio.

Molto carino anche a livello visivo, con colori vividi e tendenti al caldo, tra gli interni umili delle dimore di queste modeste ma gioiose famiglie ed alcuni lussuosi locali che stregano il piccolo protagonista, come lo stesso cinema - altro elemento in comune con "Amarcord" ed il suo famoso Fulgor - o i tetti della New York del periodo tra luci e grandi grattacieli, estremamente coinvolgente emotivamente, una perla di nostalgia che ho apprezzato tantissimo.

Filman  @  02/05/2022 11:34:00
   7 / 10
Calato in un sogno nostalgico col sopraggiungere degli anni 80, Woody Allen non realizza niente di nuovo o originale o strabiliante con RADIO DAYS, pur raggiungendo uno dei suoi picchi estetici di questo decennio, già di per sé forte di una solidità visiva. Biografico e ricostruttivo, questo film tesse le lodi ad un mondo passato che non esiste più in maniera molto emotiva, ovvero con un lungo elenco di ricordi che come un fiume in piena va troppo veloce per afferrarsi ad una storia sola. Poca la voglia di consolidare questo impeto autoreferenziale in una ragione narrativa o un esperimento cinematografico. Nascono e muoiono sul momento gli innumerevoli e suggestivi retroscena.

fabio57  @  25/05/2016 08:50:31
   8½ / 10
Allen in forma smagliante gira il più autobiografico dei suoi film. Con la sua consueta ironia e il suo garbato umorismo, racconta l'America degli anni trenta e quaranta, attraverso la storia e le peripezie della sua famiglia d'origine, sempre raccolta intorno al totem dell'epoca, la radio.

GianniArshavin  @  27/12/2015 23:50:22
   7½ / 10
Radio days è uno dei film meno conosciuti di Woody Allen , ma anche uno dei più validi e meritevole di una riscoperta.
L'opera è un racconto biografica sulla sua infanzia di Allen , ricordi sparsi che fra nostalgia e disincanto , raccontano di un'epoca in cui si era felici con pochi soldi e tanti pasti consumati insieme ascoltando le voci e i suoni di una radio sempre accesa.

Il regista dunque ci porta con lui a conoscere il mondo durante i "giorni della radio", un periodo storico molto lontano da noi e mai trattato cosi bene prima di questo film. La trama è ammantata da un sottile strato di malinconia che tuttavia non impedisce tante battute e molte risate conseguenti. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e sarà semplice entrare in empatia con loro. Il cast non prevede grandi volti (se escludiamo Mia Farrow, comunque non impiegata in un ruolo principale) ma gli interpreti rispondono bene, diretti perfettamente dal maestro americano.
La pellicola , nella sua semplicità,riesce a far sorridere e riflettere ed inoltre riesce a coinvolgere davvero tanto , infondendo nello spettatore gli stessi sentimenti che prova il regista , un risultato eccezionale se pensiamo quanto la nostra società si differente da quella evocata nel film.
Quindi una pellicola intrisa di sketch divertenti e tanta nostalgia , da recuperare e adatta a tutte le tipologie di spettatori.

BlueBlaster  @  13/08/2014 03:36:11
   6½ / 10
Buon spaccato di un'epoca ormai dimenticata...usi e costumi degli anni 30 e "storia della radio statunitense" concentrata in un film leggero ma colmo di sentimenti personali per Allen che firma quello che forse è la sua pellicola più biografica ed emotiva visto che racconta la sua infanzia/pre-adolescenza .
Seth Green perfetto nel ruolo di Woody da bambino ma per il resto il cast è insapore.
Risate ben dosate ma ritmo molto ondeggiante che porta a momenti di noia.
In definitiva un film piacevole ma che non mi ha catturato o emozionato...pare più un progetto personale di ricordi che un film per il pubblico.

topsecret  @  10/06/2014 22:56:08
   7 / 10
Un Allen più intimista del solito racconta con garbo e nostalgia gli anni d'oro della radio che intratteneva, faceva sognare e accompagnava gli ascoltatori americani nel corso degli anni, dalle canzoni agli spettacoli d'intrattenimento fino alle notizie belliche.
Un film mai sopra le righe, trattato con disincanto e con malinconia, senza disdegnare qualche sorriso ben assestato, da un regista sempre abile nel tratteggiare e raccontare i sentimenti e le emozioni.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  07/02/2014 18:19:25
   7 / 10
Amarcord alleniano. Buon film nostalgico dove si può assaporare la comicità di Woody Allen anche senza la sua presenza in scena. Un atto d'amore verso gli anni d'oro della radio.

CitizenKane  @  13/08/2013 09:50:04
   9 / 10
A mio avviso, un film davvero bello. Si respira tutta la malinconicità di un uomo che vuole ricordare la propria infanzia, e decide di farlo con un mezzo che ha costellato la propria vita: la radio: una trovata molto originale.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  15/05/2013 16:55:10
   8 / 10
Opera autobiografica sulla quale Terence Davies nella sua celebre trilogia identificativa si è evidentemente ispirato, Allen qui narratore omodiegetico omaggia l'intrattenimento della sua infanzia, la radio.Si assapora tutta la nostalgia per un'epoca ormai andata, lo sviluppo frammentato, sincopato speculare al flusso dell'incoscio privo di ordine ed emesso a sensazioni.
Breve ma intenso il cameo della Keaton.

kako  @  26/11/2011 02:33:57
   7½ / 10
film ben costruito, una commedia dai tratti nostalgici, che alterna ironia e divertimento a momenti più malinconici con la solita intelligenza di Allen. Veramente piacevole

ste 10  @  28/06/2011 19:24:56
   8 / 10
Splendido film nostalgico che racconta in maniera splendida e carismatica i personaggi di un'epoca che non c'è piú

Goldust  @  14/03/2011 11:21:43
   7 / 10
Delicato affresco sull'infanzia Alleniana, dove i personaggi contano più della storia. Non si ride, ma si sorride in modo intelligente. Pollice in basso per l' insopportabile voce da gallina che il doppiaggio italiano ha riservato alla Farrow.

Oskarsson88  @  14/03/2011 10:29:23
   6½ / 10
Simpatica commedia nostalgica ai tempi di una tecnologia non ancora tanto sviluppata... si sente nei personaggi che è un film di Allen, nonostante di lui ci sia solo la voce narrativa fuori campo. Breve e romantico, va più che bene per una serata leggera...

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/05/2010 12:54:58
   8 / 10
Film nostalgico sugli anni Trenta, gli anni in cui la radio era l'unico media che faceva davvero sognare. Un malinconico e divertente "amarcord" di una famiglia ebrea, borghese, i cui componenti sono personaggi divertenti e a tratti bizzarri.
Film imperdibile per i fan di Allen.

"Ma è sempre un ventriloquo alla radio! Che ne sai che non sta muovendo le labbra?"

Xavier666  @  15/10/2009 15:42:18
   7½ / 10
Film piacevole e con una punta di malinconia trattata con una leggerissima ironia. Riesce davvero a trasportarti in quegli anni , un bel ritratto della società americana degli anni 30/40 gli anni dell'innocenza fino all'entrare in scena (memorabile pezzo in radio quando viene interrotto l'esordio in radio dell'irresistibile Sally/Mia Farrow) della guerra con l'attacco a Pearl Harbour.

dobel  @  03/09/2009 13:39:15
   9 / 10
L' 'Amercord' di W.A.

Bathory  @  20/06/2009 13:39:36
   7½ / 10
Delizioso e malinconico film di Allen, che ripercorre con un sottile vero di nostalgia ed ironia, alcuni fatti della sua vita, veicolati da quel magico mezzo di comunicazione che è la radio, a quel tempo non ancora eclissata dalla televisione.
Come in ogni film del regista, le sequenze da antologia sono molte, con dei personaggi di contorno (soprattutto la zia zitella) veramente riusciti.

Radio Days racconta un periodo che non c'è e non ci sarà più, un periodo ancora innocente, dove forse era ancora lecito e possibile sognare.

mainoz  @  20/06/2009 11:48:26
   6½ / 10
Commedia ironica abbastanza godevele, forse con troppi alti e bassi..

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inferiore  @  08/06/2009 19:38:19
   8 / 10
Altro magnifico Allen che ripercorre con nostalgia la New York di fine anni '30 attraverso leggende e fatti realmente accuduti trasmessi dai programmi radiofonici.
Woody ci accompagna per questo viaggio con la voce fuori campo, decide di non apparire questa volta, ma di narrarci la storia con la sua voce, proprio come all'epoca delle radio.
Bene Mia Farrow, come tutto il cast. Bel cameo di Diane Keaton. Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/10/2008 13:25:45
   7½ / 10
E' l'Allen dei ricordi d' America, dalle referenze Felliniane("Amarcord", e più di una sono le scene citate), tra racconti realmente accaduti e storie fittizie che come nella radio sono filtrate da un, insolito in questo caso per il regista, commento fuori campo. Illusioni, ricordi d' infanzia, tragedie raccontate qua e là con un accento malinconico, tra l' attacco a Pearl Harbour e la dichiarazione di guerra di Roosvelt, una radiocronaca in diretta di un' invasione di alieni(omaggio a Orson Welles?) e canzoni della cultura popolare d' America. Uno spaccato della società americana quindi, dove ogni singola differente trasmissione seguita riflette ogni singolo differente aspetto caratteriale dell' americano stesso. Eccellente come sempre la fotografia di Carlo di Palma, soprattutto quando iniziano a spegnersi le luci in una stanza, esperimento già riuscito ancora più incredibilmente nel precedente "Settembre". E' anche divertente, consigliato a tutti, anche a chi non ama particolarmente il regista.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  02/11/2007 10:32:15
   8 / 10
Woody Allen va agli antipodi della comunicazione globale e nazionale del Novecento, la radio. poi lo farà col cinema nell'altro meraviglioso "La Rosa Purpurea del Cairo" e sapientemente si fa da parte per non oscurare l'intento precipuo del film.
è un film avvolgente, intriso di colonne sonore meravigliose, multietnico, molto divertente in alcuni punti, serissimo su altri: la scena più bella è quella in cui l'America si ferma ad ascoltare un reporter che scandisce il ritrovamento di una bambina annegata, la paralisi di tutti, il lento cadenzare del giornalista e i fonici che spengono i macchinari per rispetto della bambina sono il simbolo di qualcosa che non c'è più, di una sensibilità che morirà con l'avvento dei paparazzi e della cronaca-spettacolo e Allen malinconicamente dice "a volte sembra che questi momenti stiano sparendo" e il cappello dello spettacolo galante si abbassa su anni dimenticati.

marco86  @  15/10/2007 11:15:49
   8½ / 10
molto divertente ma allo stesso tempo molto malinconico questo gioiellino diretto da un Allen in stato di grazia che qui si mette da parte ritagliandosi il ruolo di voce narrante.un atto d'amore sincero verso la radio e la sua funzione socio-psicologica (si veda l'episodio della bimba nel buco,i racconti della guerra ma anche,e forse soprattutto,i programmi di intrattenimento).
la malinconia finale è davvero onesta;ma è anche straordinariamente divertente in alcune scenette come il vicino di casa che impazzisce e scende in strada col coltello,o lo zio ebreo che si converte al comunismo.

woodygenemel  @  28/09/2007 19:07:29
   8½ / 10
standing ovatiooon

Dick  @  28/08/2007 12:08:02
   8 / 10
Piacevole film tra l' ironico e il nostalgico e realtà e fantasia dove si trova unità e si sogna sentendo la radio ed i suoi personaggi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  28/05/2007 22:56:57
   7½ / 10
Un Allen che si alterna tra il comico e il dramma ci regala un film molto piacevole che rende omaggio agli anni d'oro della radio!
tra i suoi lati positivi e quelli negativi...personaggi tutti simpatici,bella musica...
insomma un coktail vincente!

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  26/03/2007 00:18:04
   8 / 10
Film che sfoggia la consueta eleganza e l'altrettanto ricorrente amarezza e nostalgia che spesso sono caratteristica di Woody Allen. La pellicola è il ritratto di un periodo storico (gli anni Quaranta della Grande Guerra) e dei suoi personaggi, visti attraverso gli occhi di un bambino e narrati dal suo punto di vista, e scanditi dalle canzoni passate in radio che evocano i suoi ricordi. Probabilmente con intenzioni anche autobiografiche.

Curata la fotografia di Carlo Di Palma e belle le location e le ambientazioni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 28/08/2007 12.12.27
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Invia una mail all'autore del commento martedi  @  21/03/2007 13:54:30
   9 / 10
uno dei film più belli di woody allen, malinconico, triste, divertente, intelligente, nostalgico. un racconto verosimile della sua infanzia e dei tempi che furono. spesso sottovalutato, non considerato facente parte della sua "produzione maggiore", rimane davvero un piccolo gioiello.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  15/03/2007 09:18:57
   8 / 10
Uno dei migliori di Allen, in questo caso in una vena particolarmente malinconica. Una rievocazione degli anni della sua infanzia e dei suoi genitori e altri personaggi di contorno (splendido ritratto) e di un periodo in cui la radio la faceva da padrona non ancora uccisa dalla tv. A tratti mi ha ricordato Amarcord di Fellini. Gioiello.

quaker  @  28/09/2006 21:02:02
   8½ / 10
Radio Days è il classico bel film di Woody Allen. Non eccelso, ma godibile al massimo. Ottima capacità di rievocazione, buon ritmo, bravi interpreti, battute di Allen sempre divertenti; ricostruzione accurata di un passato che sembra lontanissimo... Merita di essere rivisto, anche venti anani dopo, e non dimostra la sua età.

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