In una Napoli sospesa tra magia e superstizione, follia e razionalità, un mistero avvolge l'esistenza di Adriana (Giovanna Mezzogiorno) travolta da un amore improvviso e un delitto violento.
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VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO: Migliore autore della fotografia (Gian Filippo Corticelli), Migliore scenografo (Ivana Gargiulo, Deniz Gokturk Kobanbay)
E' una Napoli che vive di suggestioni, dai mille volti e misteri, perfida e crudeli che divora i propri figli. Una Napoli più idealizzata che reale, a volte ai limiti dell'astratto con la statua del Cristo velato da cui in realtà si vede tutto: un corpo morto come in un freddo tavolo di obitorio. La Mezzogiorno in qualche modo funge da alter ego del regista stesso, attraverso una storia tra thriller e melodramma, che in realtà funge da pretesto. Un film non facile da gestire perchè vive di suggestioni, per cui qualche sottotrama o digressione mi sono sembrate un po' riempitive. Non si deve vedere questo film per seguire una storia, quanto per seguire un'idea. Può piacere o meno, personalmente nel complesso non è dispiaciuto. Pregi e difetti si equilibrano.