Un a donna rimane intrappolata nella casa di un avvocato e della sua famiglia a causa di un'improvvisa e inspiegabile rivolta di migliaia di uccelli, che attaccano gli abitanti del paese.
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Questo è Hitchcock, il Maestro della suspense e “Gli Uccelli” lo dimostra alla grande. Mi piace la sua tecnica; come in ogni suo film, prima di cominciare con il vero thriller, c’è sempre un lungo prologo…ma non è mai noioso, al contrario è sempre molto piacevole e soprattutto la situazione della protagonista Melanine Daniels è molto accattivante. La regia di Hitch è sempre semplice ma elegantissima, e insieme alla fotografia lucida e al nobile cast, risulta un thriller efficace ancora oggi. Non bisogna perdersi un cult come questo, che regala una tensione che a quell’epoca doveva essere il massimo, e che io certo non avrei mai sperato di trovarne di questo calibro. Un vero peccato per il finale, che lascia l’amaro in bocca. Se non fosse per quello, il voto sarebbe più alto. Infatti opzionerei più per un 7,5.
Ma perché il Nostro Regista non ha voluto spiegare il motivo della follia dei volatili? La fine è troppo svelta, a parer mio il film poteva essere prolungato molto di più, e questo rovina gran parte del film. Comunque è perdonato, infatti non bisogna trascurare due scene: quella dei corvi, che si riuniscono all’improvviso nel parco e la Daniels se ne accorge piuttosto tardi. Appena lei si gira, un lungo brivido mi scorre per la schiena… quella parte è di un forte impatto psicologico. Poi non posso nascondere di essermi raggomitolato durante l’assalto degli uccelli sulla Daniels nella stanza… solo queste scene sono da 8,5!
Anche il trailer è carino. PS da notare il cammeo di Alfred Hitchcock proprio nella scena iniziale. Mentre Hippi Hedren entra nel negozio di animali, lui esce con dei cani al guinzaglio. PPS certo che per essere negli anni sessanta, avevano di quelle auto da sogno!