Il professore di inglese e scrittore Thelonious "Monk" Ellison verga un romanzo satirico sotto pseudonimo con l'intento di smascherare le ipocrisie dell'industria editoriale.
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American fiction è un film complesso ma dalla resa molto solida. E' un inno alle ipocrisie di certe mode ed ambienti letterari pronti a celebrare uno scrittore dalla penna ruvida e realistica. Solo che questo scrittore è un professore universitario che la vita del ghetto l'ha solo letta e scrive dei romanzi molto buoni, ma che vendono poco perchè non abbastanza "neri". E' un graduale isolamento quello del protagonista, uno straordinario Jeoffrey Wright: dal suo modo di scrivere, dalla sua stessa e problematica famiglia e dai suoi affetti. Questo sua battaglia contro i luoghi comuni e stereotipi lo aliena perchè non allineato ad una logica di mercato. Scrive per puro s***** un libro intriso di luoghi comuni e stereotipi sui neri e diventa un best seller. Cerca di sabotare la sua creatura sortendo l'effetto opposto. In un certo senso diventa come Don Chisciotte di fronte ai mulini. Una sceneggiatura ben delineata ed equilibrata sia nella narrazione che nella definizione dei personaggi, a volte volutamente stereotipati. American fiction è una pellicola dalla satira sottile ma puntuale che in molte circostanze coglie il segno. Nel complesso una sorpresa che non mi aspettavo.