Recensione rest stop regia di John Shiban USA 2006
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Recensione rest stop (2006)

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locandina del film REST STOP

Immagine tratta dal film REST STOP

Immagine tratta dal film REST STOP

Immagine tratta dal film REST STOP

Immagine tratta dal film REST STOP

Immagine tratta dal film REST STOP
 

Jesse e Nicole sono due fidanzati appena maggiorenni che decidono di fuggire dalla vita quotidiana e darsi al divertimento con una vacanza dai parenti. Durante il viaggio Nicole si ferma in un'area di sosta e dopo essere uscita dal bagno non trova più il suo fidanzato né la sua macchina.
Con il passare del tempo inizia a temere che gli sia successo qualcosa di grave, non avrà più dubbi poi quando si accorgerà che nella zona abita un pazzo squilibrato, che insegue le sue vittime e le tortura con i peggiori mezzi, alla guida di un autocarro.
A questo punto per la ragazza, interpretata dalla bravina Jamie Alexander, inizia un lungo calvario e ben presto nascerà la consapevolezza di trovarsi in un'anticamera dell'inferno, dove le vittime (i peccatori) devono espiare le loro colpe con la morte e la sofferenza fisica. Inizia ad avere allucinazioni per sfuggire da quella realtà mostruosa e dalla furia omicida dall'assassino, ma a poco le servirà se non ad aumentare il suo senso di disorientamento e solitudine.

John Shiban, aduso a lavorare con il mondo tv, decide di fare un passo coraggioso e, seppur con un low budget, dirige il suo primo film direct-to-video, una specie di slasher ma con alcuni elementi torture oppure surrealist.
Una scelta però poco originale, che mostra tutta la sua inesperienza nel campo cinematografico, un talento "in erba" che deve ancora fiorire e maturare prima di realizzare film degni di nota.

Esatto perché, guardando "Rest stop", si ha la sensazione di averlo già visto, essendo questo un surrogato di situazioni chiaramente prese da altri horror e avendo una trama che definire banale è un eufemismo.
Abbiamo una figura di serial killer che ricorda molto "The hitcher", una location di campagna squallida che è un rimando evidente a "The Texas chainsaw massacre". Ma i richiami non finiscono qui: è pure inserito l'elemento della famiglia pazza invasata, con genitori malati e pervertiti, timorati di Dio, che nascondono un figlio brutalmente deforme e mostruoso. Mettiamo anche "American gothic", giusto per fare un altro nome.

Ad ogni modo la pellicola di John Shiban è chiaramente meno carismatica e coinvolgente delle sopraccitate. E oltre a ciò ha uno script costruito decisamente male, una sceneggiatura bucherellante e confusionaria, che nel finale nasconde tutte le sue pecche: un lavoro insomma superficiale, raffazzonato per non dire altro.
Vari sono i tentativi di distinguersi e rendere la visione più interessante, ad esempio inserendo immagini oniriche e allucinazioni della giovane Nicole, che però altro non fanno che appiattire il tutto e condirlo con noia e prevedibilità. Illogici i comportamenti della protagonista, che anziché scappare da quell'inferno, decide di aspettare nella cabina del bagno in preda alla disperazione.

Poiché il film è stato censurato per abbassare il divieto ai minori di 17 anni, qualcuno di voi incapperà in una versione rated, dove praticamente son stati eliminati gli unici punti di forza della pellicola: varie scene di sangue e torture, che funzionano alla grande e diventano disturbanti anche per lo spettatore più resistente. Magari questo splatter esorbitante e questo torture efficace fossero accompagnati da una giusta attenzione per la sceneggiatura e la storia in se.

Carina la fotografia e buona parte della colonna sonora, il risultato però è quello di una pellicola che sa di già visto e tende troppo spesso ad imitare il cinema del passato, senza però mai riuscirci. A chi non è rimasto soddisfatto della visione oppure non ha capito molto la storia consigliamo di vedere il sequel, "Rest stop don't look back", dove tutti gli elementi criptici della sceneggiatura vengono rivelati.
Nel complesso si può guardare, ma senza aspettative e se proprio non si ha altro da fare!

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Recensione a cura di dubitas - aggiornata al 07/05/2013 15.55.00

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