transamerica regia di Duncan Tucker USA 2005
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transamerica (2005)

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locandina del film TRANSAMERICA

Titolo Originale: TRANSAMERICA

RegiaDuncan Tucker

InterpretiFelicity Huffman, Kevin Zegers, Fionnula Flanagan, Graham Greene, Burt Young, Elizabeth Peña

Durata: h 1.43
NazionalitàUSA 2005
Generecommedia
Al cinema nel Febbraio 2006

•  Altri film di Duncan Tucker

•  Link al sito di TRANSAMERICA

Trama del film Transamerica

Un transessuale che vive a Los Angeles, Bree, sta risparmiando i soldi per fare l'ultimo intervento, quello che lo renderà definitivamente donna, quando riceve la chiamata di un ragazzo di New York in cerca del padre che non ha mai conosciuto. In quel momento Bree capisce di essere il padre del ragazzo, nato da un rapporto eterosessuale, quando ancora uomo...

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Voto Visitatori:   7,38 / 10 (123 voti)7,38Grafico
Miglior attrice in un film drammatico (Felicity Huffman)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film drammatico (Felicity Huffman)
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Voti e commenti su Transamerica, 123 opinioni inserite

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LaCalamita  @  06/07/2014 10:08:36
   1 / 10
C'è un limite a tutto.
Non si può lasciare che facciano questi film senza che nessuno alzi un dito.
il fatto inquietante è che per gli horror e quelli con scene di nudo mettono il "vietato ai minori di.."
Per questo invece c'è la libera visione, quando un bambino o una bambina potrebbero subire una fortissima influenza negativa e crescere con dubbi che non ci dovrebbero essere...altro che spaventarsi per i mostri o i fantasmi

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Ultima risposta 06/07/2014 19.37.09
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BlueBlaster  @  26/03/2013 02:19:07
   8 / 10
Mi son messo alla visione senza pretese e conoscendo ben poco riguardo al film e guarda guarda mi ritrovo a dover dire che è una delle più belle commedie drammatiche recenti che ho visto!
Grandissimi sono i meriti di Felicity Huffman, attrice che non conoscevo, e che giustamente portò a casa un Golden Globe e per me doveva beccare pure l' Oscar vista la passione con cui ha recitato (la scena del pianto liberatorio in ospedale è emozionante e molto realistica).
Bree è un personaggio tanto ambiguo quanto umano e normale e la Huffman lo delinea divinamente: fragile, dolce e garbata...quanto intelligente, coraggiosa e decisa!
Questo sconosciuto Duncan Tucker firma tutto dalla sceneggiatura alla regia e merita un applauso per questa storia così gradevole e coraggiosa...il film è intelligente ma divertentissimo nonostante la tanta amarezza che lo pervade.
Molto bravo anche Kevin Zegers nella parte del figlio e comunque tutto il cast di contorno, c'è pure un attempato Burt Young che spara un paio di battute.
La regia gira bene, il film non annoia mai e lascia appagati al termine della visione.
Io sono una persona poco aperta all'omosessualità ed al cambio di sesso ma dopo aver visto questo film la penso un po' diversamente perché mette in luce degli aspetti su cui non avevo riflettuto.
Uno dei pochi casi in cui avrei preferito che il film durasse qualcosa in più anche perché mi ha lasciato un paio di cose insolute nel finale tipo


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Comunque un film bellissimo, direi un piccolo capolavoro da gustare senza pregiudizi.

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Ultima risposta 16/01/2014 02.50.13
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benzo24  @  04/12/2009 13:02:34
   1 / 10
che film ruffiano questo transamerica. non potevano che farlo gli americani, che cercano di unire i trans alle famiglie walt disney. il film è soltanto un luogo comune perenne, basato sul politicamente corretto. pessimo.

9 risposte al commento
Ultima risposta 06/12/2009 15.47.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Enzo001  @  28/11/2007 00:32:36
   8 / 10
Finalmente un film degno di nota, bellissimo, appassionante. Affronta una problematica difficile, lo fa con ironia, senza diventare "pesante". E' questo a mio parere il punto forte di questo film, riesce a mettere in scena una difficile situazione familiare senza cadere nella "drammaticità". Bel cast, da vedere!

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Ultima risposta 27/05/2008 12.13.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  02/05/2007 12:24:22
   8½ / 10
"Nessuna tendenza suicida?" - "No" - Ha mai la sensazione di essere seguita?" - "No" - Nessuna malattia mentale in famiglia?" - "No" - "Procedure mediche eseguite?" - "La solita retrocoagulazione. Tre anni di Terapia ormonale. Chirurgia plastica faciale. Lifting delle sopracciglia. Riduzione della fronte. Primo livellamento della mascella. Riduzione del pomo d'Adamo".
Forse nessuno pensa a ciò che un transessuale deve passare, anche di doloroso, per poter diventare come si sente che dovrebbe essere.
E, quando arriva il momento sognato - terminare definitivamente - il passato torna comunque: un figlio.
Lei è davvero straodinaria. Simpatica con le sue abitudini, voce suadente e calma, il bagno delle signore, paura dei serpenti, schizzinosa, delicata.
Toby è un ragazzo difficile, ma così terribilmente solo, confuso, con un passato orrendo che non si può non simpatizzare per lui.
Delicato, emozionante, coinvolgente film su una diversità che poi tanto diversa non è.

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Ultima risposta 30/05/2007 15.20.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  22/04/2007 20:02:09
   6½ / 10
Argomento scottante e interpretazione della Huffman eccezionale. Purtroppo secondo me questi sono film con tematiche troppo difficili da trattare. Fa riflettere.

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Ultima risposta 30/05/2007 19.04.19
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jani86  @  05/04/2007 10:38:34
   4 / 10
Imbarazzante per lentezza e banalità.
Non si salva davvero nulla, regia pessima con scene frammentate di continuo e dialoghi orribili.

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Ultima risposta 17/08/2007 00.36.58
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/03/2007 11:49:30
   7 / 10
L'esordio alla regia di Tucker fa ben sperare sulla qualità dei suoi successivi prodotti. Transamerica è un percorso esistenziale e fisico di due personaggi, che dalla società media sarebbero giudicati anomali. Tucker con grazia, ironia e mai troppo buonismo ce li rende talmente affini a noi da poterci identificare. Questo grazie anche alla straordinaria ed incantevole prova di Felicity Huffman.
Infatti i problemi di solitudine, di cattiva comunicazione, di ansie e di orgoglio sono comuni ad ogni essere vivente.
Alcuni passaggi sono poi davvero divertenti, come le battute sull'omosessualità esplicita nella saga del Signore degli Anelli.
Da sottolineare anche le belle immagini paessaggistiche dell'America che ci regala questo film on the road.

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Ultima risposta 16/03/2007 16.41.46
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Lory_noir  @  15/12/2006 11:45:03
   6 / 10
Non mi è sembrato tanto brillante... cmq guardabile!

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Ultima risposta 27/12/2013 22.20.08
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento Gabriela  @  28/06/2006 08:18:37
   7 / 10
“Transamerica” è la storia di un doppio viaggio, uno con destinazione instabile attraverso strade secondarie lungo l'America alla volta di Los Angeles e l’altro dentro se stessi. Un incontro che non vuole nessuno dei due protagonisti, ma che cambierà la loro vita.
Bree è una donna nata con il corpo di un uomo, ha ottenuto il consenso per operarsi e avere la riassegnazione del sesso che farà di lei finalmente una donna completa, ma una settimana prima dell’intervento una telefonata minaccerà questo suo desiderio. Dall’altra parte del paese, a New York, un adolescente è in carcere per prostituzione; è il figlio di Bree nato dalla sua unica relazione eterosessuale. Bree raggiunge New York, paga la cauzione e tenterà di riabilitarlo.
La trama si sviluppa attraverso il viaggio nel quale i protagonisti Bree e Toby vivono esperienze che li trasforma, intanto che la donna cercherà di occultare al ragazzo di essere una transessuale e al tempo stesso suo padre biologico. Questo viaggio porgerà ad entrambi l’occasione di accostare le loro anime dopo la sperimentazione della confusione, non solo genetica; si trasformano in pionieri involontari di nuovi territori nelle proprie vite.
La paura di lei e il rifiuto che provoca negli altri la sua transessualità sono alcuni dei temi di “Transamerica”, scritta e diretta da Duncan Tucker il quale osa in spazi rischiosi come l’incesto e l’omosessualità.
Il racconto mescola commedia e dramma senza cadere nel patetico e neppure nella burla offensiva, al contrario avvicina gli spettatori alle difficoltà che i transessuali vivono giorno dopo giorno in modo delicato e tenue, con senso dell'ironia, speranza e decisione; inoltre le situazioni che vivono gli attori offrono un taglio leggero e grazioso.
Come ogni road movie che si rispetti troviamo la sfilata di soggetti eccentrici, una crescita emozionale ed esistenziale e una colonna sonora ritmata e coinvolgente che accompagna i protagonisti.
Anche se il personaggio centrale è transessuale non è un film focalizzato soltanto sulla transessualità e sul sesso, sostanzialmente è una storia di padri, figli e affetti familiari. Un dramma che coinvolge sentimenti, trasformazioni, tolleranza, comprensione della famiglia e l’accettazione di se stessi e degli altri; dedicato ad una parte della società che probabilmente non è del tutto compresa.
Un elogio speciale va a Felicity Huffman (Bree) per la sua eccellente interpretazione sia nella trasformazione fisica che nei modi di fare, il modo di parlare e di muoversi rendendo il suo personaggio totalmente credibile.

Gabriela

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Ultima risposta 14/11/2010 22.47.38
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ger964  @  26/05/2006 19:16:10
   8½ / 10
Voglio alzare un po' il voto perchè lo merita...
Un ottimo film, a tratti forse un po' lento, ma che riesce benissimo a raffigurare la drammaticità delle situazioni.
Complimenti all'attore principale e al regista!!

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Ultima risposta 26/05/2006 20.14.06
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genni  @  18/05/2006 21:36:26
   7 / 10
Per essere un film esordiente e di profonda umanità,sia cristiana e sia con un pèizzico di trasgressione,il film si regge molto bene in piedi con una capacità di agire nell'intento più moralmente intelligente.
L'Oscar meritato all'attrice Felicity Huffmann è davvero un buon punto,ella veste il ruolo di transessuale"on the road"in una maniera veramente strabiliante,come se fosse un vero e proprio atto di coraggio.
E'un film senza stereotipi,senza retorica sessuale e soprattutto il complesso risulta intelligente.
Unica pecca:Il doppiaggio è strepitoso,ma purtroppo quella voce stanca e afona può anche un po addolenzire gli occhi alla visione,ma si tratta di qualcosa anche di molto soggettivo...

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Ultima risposta 24/05/2006 11.21.18
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nest  @  13/04/2006 16:10:03
   7½ / 10
considero i trans persone evolute, consapevoli e coraggiose.

detto questo, il film mi è piaciuto soprattutto per il viaggio nel deserto e tutto quel parlare di indiani d'america,
e per il colore della vestaglia della madre

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Ultima risposta 31/05/2006 10.38.08
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alessioscoop  @  15/03/2006 14:19:39
   1 / 10
ormai siamo alla rovina, sia sociale che nel cinema che rispecchia la realtà. Anni fa, ricordo che il padre di bush lottò per imporsi contro i movimenti gay e anche l'attuale bush, persona rigorosa che sognava un'america pulita dalle distorsioni in ogni senso,anche che sessuali, ha fallito in parte il suo compito.
Ci troviamo in balia di una civiltà dove la norma sono le sessualità malate e distorte. queste vengono anche rese dei capolavori sotto forma di spettaccolo, vedi il vergognoso i segreti di brokeback mountain, storia oscena che storpia la società pulita e quella naturale. Ora vai con quest'altro
ignobile film che ho visto solo per rendermi conto del livello ormai scaduto che siamo arrivati. La storia è banalissima e la cosa grave è che il tutto viene fatto passare come se la transessualità fosse una fosse uan cosa normale.
ora ci troviamo anche un figlio che ha un padre trans e questo lo cerca non sapendo che il padre è ammalato di una sessualità peggiore secondo me anche di quella delle pedofilia.
il film vuole commuovere anche ma se riflettiamo che i trans li trovi sempre nella prostituzione e incrementano questo squallore inaudito, ci rendiamo conto della totale decadenza di questo film orrendo frutto di una società, quella usa, ormai allo sfascio. ho provato pena nel film solo per il ragazzo, che piuttosto di sapere che suo papà fosse un trans sarebbe stato meglio che fosse stato orfano da sempre. Che dire di questi film ormai alla norma?. Bush aveva ragione, gay, trans, ecc, sono tutte persone che vanno curate dalla loro malattia. So che tanti sono daccordo con me anche se ormai la massa non sa più distinguere quel buon gusto che c'era qualche tempo fa. è la fine.

45 risposte al commento
Ultima risposta 27/05/2008 12.12.47
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valeriap4ever  @  06/03/2006 16:23:17
   7 / 10
"vorrei essere rispettata..vorrei che le persone quando mi guardassero vedrebbero semplicemente me!"
la transessualità...essere trans..una via di mezzo tra quello che sei e quello che vorresti che fossi...tra quello che ti senti urlare dentro....essere "non dichiarata.." nascondersi nella folla...per essere una xsona comune..uandelle tante..una donna normale.....poi emerge l''anima che urla..quella parte di donna dentro che vuole farsi vedere vuole sottolinearsi piu'' e piu'' volte....attraverso trucchi e vestiti esuberanti..."sono donna ***** donna!!!"sembrano urlare...


vorrei qui chiarire tutti i dubbi che ho visto sorgere in certi commenti ignoranti..sia qui che in altri film a tematica gay...queste condizioni NON sono patologiche e oltre alle tante interessanti storie culturali e antropologiche in cui popolazioni classificavano 3 sessi e veneravano i trans..vi spiego X METTERE LUCE sulle menti bigotte..xchè queste sono condizioni..ripeto NON patologiche:

Un''obiezione che si potrebbe portare alle ultime considerazioni è che in natura non nascono solo "minoranze" omosessuali o transessuali, ma molte altre variazioni sono presenti, molte delle quali considerate patologiche e da curare. Perché non considerare patologiche anche le "devianze" omosessuali e transessuali? Nascono persone strabiche, mutilate, con ogni sorta di "differenza" dalla norma e nessuno si sogna di non considerare queste "varianti" come situazioni a cui porre rimedio. Perché interveniamo operando un bambino strabico, perché curiamo alcuni comportamenti devianti quali la paranoia, la schizofrenia e non omosessualità e transessualità? Per carità, storicamente orribili pagine della scienza e della "psicologia" - alcune delle quali scritte nei lager nazisti - ci hanno pure provato a curare gay, lesbiche e trans, fallendo sempre. L''unico sistema che sembra abbia dato qualche risultato è la lobotomia frontale eseguita dal dott. Goebbels con l''effetto collaterale di una demenza totale e inguaribile.
Cosa contraddistingue, quindi, una differenza "patologica" da una "non patologica"? La sofferenza che provoca, la mutilazione che comporta o, peggio, l''incompatibilità con la sopravvivenza. Se nessuno di questi parametri è presente, nessuna "differenza" dovrebbe essere considerata patologica e quindi curata.
Le sofferenze di chi si scopre gay o lesbica, derivano tutte dalla non accettazione culturale, dall''omofobia. La prova di questa affermazione è nella storia dell''umanità che, in alcuni periodi ed in alcune zone geografiche, ha considerato l''omosessualità come una possibile variante comportamentale (o addirittura un dono). Ebbene in queste culture non risulta che gli omosessuali abbiano avuto a che soffrire della loro differenza. E'' vero che anche la pedofilia è stata in certi periodi storici considerata naturale e oggi invece la consideriamo un comportamento criminale, deviato, malato. In realtà ciò che rende la pedofilia ai nostri occhi inaccettabile è la coscienza che un bambino non sia né fisicamente, né psicologicamente pronto all''attività sessuale ed è in funzione della protezione dei minori che la pedofilia risulta inacettabile, non per altro.
Infine anche in questo caso, fra gli estremi dell''antica Grecia (spesso mistificati) e l''isterismo che vorrebbe morto ogni pedofilo a prescindere dal fatto che abbia o meno esercitato la sua pulsione, anche in questo caso la natura potrebbe offrirci la sua benevola indicazione: chiara, netta e difficilmente equivocabile. Ogni essere umano dovrebbe aver diritto ad esercitare liberamente la propria sessualità dopo il "marker" che la natura ci mostra e con molta evidenza: la prima polluzione, la prima mestruazione. Questi eventi ci dicono che la natura rende pronti gli esseri umani al diritto alla sessualità. Se così non fosse, dovremmo mettere in carcere quasi un intero continente, l''Africa, dove l''età media dell''inizio delle attività sessuali di uomini e donne è appena superiore all''età media dell''avvio della pubertà. Che poi vi siano limitazioni dell''esercizio della sessualità fra chi ha più di 18 anni e chi ne ha di meno, questo è un puro fatto arbitrario - e come tale opinabile -della nostra cultura.
Chiarito l''equivoco che viene costantemente "tirato in ballo" dagli omofobici quando si parla di "orientamento sessuale", ovvero che se si legittima l''omosessualità come orientamento sessuale, allora si dovrebbe essere costretti a dichiarare lecita anche la pedofilia, facendo una incredibile confusione fra lecito ed illecito (non sofferenza/sofferenza delle parti in causa), abusando di parallelismi che dimenticano da una parte la natura e il diritto del minore postpuberale alla sessualità, dall''altra, all''opposto, il dovere di proteggere il minore prebuberale da esperienze per cui la natura non l''ha ancora maturato, cosa del tutto assente nell''omosessualità consensuale adulta (o comunque post-puberale); chiarito ed affrontato per evitare di fare analisi volutamente "censurate", passiamo alla questione della transessualità.

Al contrario dell''omosessuale o della lesbica, la persona che si scopre difforme psicologicamente dal proprio sesso, non conosce solo sofferenze derivanti dalla transfobia della società. Scoprire di avere un corpo che non si desidera causa una sofferenza sua propria. Anche in questo caso però la Storia ci aiuta ad inquadrare meglio quanto sia determinante la sofferenza indotta rispetto a quella intrinseca, per l''armonioso sviluppo di una personalità. Già perché in civiltà, epoche e culture diverse dalla nostra, la condizione di distonia fra sesso e genere non subiva alcuna discriminazione. In molte tribù degli indiani d''america, ad esempio, questo tipo di persona veniva assolutamente accettata ed in alcune di esse, veniva persino considerata una necessità. Al punto che attraverso l''interpretazione di alcuni sogni, chi li faceva "doveva" vivere come donna se nato uomo o viceversa. Fra i sioux i/le "Winkte" (ovvero le persone transessuali, sia da maschio a femmina sia da femmina a maschio) erano profondamente rispettate. Molte Winkte erano considerate ottime mogli, ad altre veniva assegnato il ruolo di "giudice di pace" per tutte le questioni riguardanti le dispute fra uomini e donne, perché considerate persone "super partes". "Two spirits", "Due spiriti"... anche questo era un nome per le transessuali. E'' riportato dai libri di storia (pochi ovviamente) che uno dei guerrieri che si contraddistinse per capacità e determinazione nella battaglia di "Little Big Horn" fra i Sioux era proprio un "Winkte", un uomo nato donna, un transessuale.
In un ambiente favorevole, la sofferenza intima di essere nate o nati di un sesso opposto alla propria identità, veniva ampiamente compensata dalla possibilità che la società offriva loro di esprimersi con pienezza nel proprio genere sentito.
E le proto-transessuali di allora non avevano a disposizione nulla, se non la castrazione, per femminilizzarsi o per mascolinizzarsi, per adeguare anche il proprio corpo alla propria identità e ruolo di genere. Ciononostante vivevano complessivamente una vita più onorevole di quanto possa permettersi una persona transessuale nell''avanzato occidente di oggi.
Sembra pertanto facilmente dimostrabile che la sofferenza intrinseca alla propria condizione distonica fra sesso e gender possa trasformarsi in un dono, in una ricchezza, se le condizioni sociali consentono la piena espressione di sé, senza discriminazioni e umiliazioni derivanti dalla transfobia. La natura spesso se toglie da una parte, dà dall''altra. Il prezzo della distonia fra corpo e psiche riguardo la propria identità di genere - in una società aperta - sarebbe ampiamente compensato dal fatto di avere il dono di essere rare persone dotate dei "due spiriti"...
Oggi la scienza, ipocritamente ma pietisticamente, sembra aver voluto inserire fra le patologie psichiatriche il transessualismo più per consentire alle persone transgender l''accesso gratuito alle terapie oggi disponibili per armonizzare anche il proprio corpo alla propria identità, che non per vera convinzione.


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30 risposte al commento
Ultima risposta 19/07/2006 20.34.18
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641660  @  03/03/2006 15:19:20
   7 / 10
Bello è bello, solo che una volta visto si spera di dimenticarlo al più presto per l'orrore della storia. Già ho digerito a fatica la vicenda dei due mastica bomboloni delle montagne e questa è veramente sopra le righe per i miei gusti. Lei/lui è veramente inguardabile fisicamente e molte, troppe scene disgustose. Credo che al trucco ci sia lo stesso genio che ha trasformato la mia principessa dell'Avvocato del Diavolo nel troll di Monster!
Bravi tutti comunque.

36 risposte al commento
Ultima risposta 25/03/2006 15.54.21
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Giucla  @  01/03/2006 23:11:21
   1 / 10
No, non ci siamo per niente...a me non è piaciuto assolutamente, in primis non è una commedia secondo lo ho trovato squallido e sciatto, un buon modo per buttare via 7,50 euro di biglietto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/03/2006 11.38.47
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  23/02/2006 00:54:31
   8 / 10
Un dieci secco per l'interpretazione fantastica di lei che fa un lui che è una lei. Un film pieno di emozioni forti. Questo film mi ha fatto pensare, mi ha fatto ridere e mi ha commosso allo stesso tempo. L'interpretazione della transessuale mi ha ricordato molto la "vecchia" mitica trans di "Priscilla". Conclusione: ha gia la statuetta come miglior attrice protagonista in mano. Da non perdere!

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2007 19.12.36
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