Dopo la morte del padre, il piccolo Tommy smarrisce l'uso dei sensi. Crescendo, dovrà subire le esperienze più traumatiche (l'incontro con la "Acid Queen", le torture del cugino Kevin e dello zio Ernie), ma saprà riscattarsi diventando una star del flipper prima di raggiungere il pieno dominio di sé.
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E' la versione cinematografica di uno dei dischi fondamentali degli Who, filtrata e messa in immagini dal genio visionario di Ken Russell in cui viene raccontata la vita del piccolo Tommy dall'adolescenza fino alla piena maturità. Non penso di aver mai assistito ad un musical dove non c'è neanche un dialogo e dove quindi le canzoni si susseguono senza soluzione di continuità: il risultato è un pò straniante - anche perchè tra psichedelia, grottesco ed invenzioni visive l'apparato scenico-musicale è molto carico - tuttavia è un'esperienza che va vissuta almeno una volta, soprattutto se si è un minimo appassionati alla storia del rock ed ai suoi protagonisti ( e qui oltre agli Who sfilano tra gli altri Elton John, Tina Turner e Eric Clapton ). Non sarà insomma per tutte le tasche ma è un documento insolito e ancora potente di un'epoca storica irripetibile. Ed alla fine è difficile non lasciarsi trascinare dagli eventi e dal ritmo. La scena migliore? Probabilmente la sfida al flipper gigante di Pinball Wizard!
Partendo dal presupposto che il mio voto è moolto di parte, perché l'album da cui è tratto il musical in questione è uno dei miei preferiti di sempre, per me siamo di fronte ad un film immenso. Lo metterei sicuramente tra i miei 2-3 musical preferiti ( solo Singing in the rain mi piace tanto quanto questo).
Ken Russell, genio visionario riesce a creare la perfetta trasposizione di un concept album che ha fatto la storia, film tutto cantato (e per fortuna bene, considerando chi sono gli attori principali) senza nemmeno un dialogo parlato, ma comunque molto semplice da seguire, ci catapulta immediatamente in un vero e proprio viaggio nella vita di Tommy, un bambino che in seguito ad un trauma è diventato sordo, cieco e stupido. Pieno di sequenze estremamente disturbanti (stiamo parlando di un film che non farei mai vedere ad un bambino, nonostante non sia estremo, è comunque inquietantissimo in certe parti) tra traumi, dispetti subiti, e qualche momento di sincera felicità. Le sequenze splendide si sprecano, grazie anche ad un cast eccezionale e ovviamente dei pezzi sublimi, se dovessi dirne 3 metterei senza dubbio Pinball Wizard cantata da Elton John, The acid queen cantata da Tina Turner (sequenza psichedelica come poche) e la straordinaria sequenza di Fiddle about, con protagonista un grottesco e tanto compianto Keith Moon, qui più stravagante che mai. Il film non è però solo intrattenimento, oltre alla psichedelia vi è anche una potente critica sociale, diverse riflessioni, che magari vengono sovrastate da uno stile estremamente nero e autoironico, ma basti pensare alla parodia che si fa del culto religioso nella sequenza con Clapton vestito da prete (ma che cazz*o di cast c'è?) che venera le statue di Marylin. Anche il personaggio di Tommy in se nasconde particolari significativi, dallo stesso trauma, che può sembrare quasi di natura omertosa, o comunque più in generale rappresentare un tipo di educazione che porta a non esprimersi come realmente si vuole, come se le convenzioni educative fossero un vero e proprio vincolo nel carattere dell'individuo. Tra gli altri caratteristi abbiamo un Oliver Reed bravissimo, che interpreta il padre adottivo di Tommy, viscidissimo ed egoista, un piccolo cameo di Jack Nicholson nel ruolo dello psicologo, comparse random di Townshend e degli altri membri degli Who, specie nelle scene più corali, e nel ruolo di Tommy nientedimenoche lo stesso Daltrey, che appena inizia a cantare, non c'è ne è più per nessuno. SEEEEE MEEEEEEE, FEEEEEEL MEEEE, TOUCCHH MEEEEEEE, HEEEEEAAALL MEEEEEE.
Come se non bastasse, le immagini di Russell sono stupende. Musical totale.
Be' che dire, ho visto il dvd proprio ora , prima avevo la vhs, un film magnifico, visto la prima volta da ragazzino. E' innegabile che probabilmente sia un poco prolisso, ma e' un ottimo film che rimpiango non avere visto all'epoca nel 1975 al cinema, perche' troppo piccolo. Poi i the who sono il mio gruppo preferito, e 10 giorni fa li ho visti dal vivo a bologna x la prima volta. Film visionario e probabilmente unico nel suo genere.
Vado controcorrente, senza pregiudizi di sorta e non per il gusto di cantare fuori dal coro , ma francamente non mi sembra l'opera leggendaria,dipinta nelle entusiastiche recensioni. Non discuto il lavoro dal punto di vista musicale, perché pur non essendo un fan dei WHO,non posso non riconoscerne il valore artistico.Quello che invece mi lascia perplesso è proprio il film,tra kick e burlesque,offre una storia inverosimile,grottesca e surreale.Ovviamente la partecipazione di star di livello mondiale rendono comunque l'opera di un certo interesse.Ma "Hair" o"Jesus superstar" o "Il fantasma dell'opera" sono senz'altro superiori.
Film tratto da una rock opera tra le più belle in assoluto (Tommy del 1969), riprende in chiave un po' più moderna stile anni '70 la storia dell'album con pochi piccoli cambiamenti per completarne la trama e un arrangiamento più di sintetizzatori e meno di chitarre acustiche rispetto al disco originale. Visto, rivisto e strarivisto rimane con Jesus Christ Superstar uno dei migliori film musicali. Un capolavoro meraviglioso.
Ok, sono passati ormai 40 anni dall'uscita di questo capolavoro del cinema/musical e del rock. Ma le sensazioni rimangono cicatrizzate sulla pelle e il tempo ha avuto un'icredibile pietà nel proteggere da logoranti invecchiamenti le sinfonie e gli sguardi dei protagonisti di questo film. La trama è claustrofobica e brillante, allucinante e ribelle, con un protagonisti e una trama rocamboleschi e suicidi. Può uno schok sentimentale rendere sordo-ceco-muto un bambino? E quest'ultimo potrà mai diventare da adulto il Re dei flipper, oltre che a un visionario pastore di anime? Grandi attori e grandi musiche che, dopo la visione, si sedimentano nel nostro immaginario per farci affermare: "*****! Questo si che è un musical!".
Una grande rock-opera trascinata da una colonna sonora indimenticabile interpretata oltre che dagli stessi Who da mostri sacri quali Elton John, Tina Turner o Eric Clapton. Da vedere per lo stile di Ken Russell ma soprattutto da ascoltare.
“Tommy” è la prima “rock-opera” della storia del cinema ed è tratta dall’omonimo album degli Who. Una rutilante pellicola che si configura come una conflagrazione di luci, colori e immagini squisitamente kitch, attraverso cui Ken Russell racconta, con una vena surreale spiccatissima, l’odissea di un ragazzo di nome Tommy (interpretato dallo stesso Roger Daeltry, cantante dello storico gruppo) che, dopo essere divenuto cieco muto e sordo a causa di un trauma infantile, si ritrova a passare una serie di peripezie, frutto della cattiveria umana. Queste si susseguiranno rocambolescamente fino a culminare, dopo la celebrazione del protagonista come una sorta di nuovo messia, nella ribellione dei suoi adepti, secondo il solito processo di costruzione-distruzione di idoli, che però in Russell assume una valenza catartica: nella scena conclusiva, infatti, Tommy, sulla cima di una montagna, a braccia aperte e col sole sorgente alle sue spalle, definitivamente sciolto dai vincoli stretti con la famiglia e la società, può rinascere e sentirsi intimamente libero. Una storia bella e a tratti struggente, al servizio di uno dei più validi talenti visionari del cinema.
Un cast d'eccezzione per un film che ha lasciato il segno. Tratta dall'incredibile opera rock degli Who "Tommy" un lungometraggio che sfiora l'apoteosi della grandezza! Sicuramente, oltre alla bravura del cast, gran parte del film è spettacolare grazie alla musica magistrale di uno dei più grandi gruppi rock del mondo.
L'incontro tra gli Who e Ken Russell è un opera rock frizzante e bizzarra. La potenza evocativa della musica degliWho si sposa in maniera eccellente allo stile visionario di Russell specie in momenti molto intensi come L'Acid Queen con una Tina Turner straordinaria, un Keith Moon nelle fattezze dello Zio Ernie ed il finale veramente trascinante.
Bello e stranissimo. Il nono film di Ken Russell è la perfetta e vibrante trasposizione cinematografica della rock-opera degli Who. Da gustare fino in fondo la colonna sonora.
fedelissimo alla celeberrima opera rock, trascinante fino al palloso (in-my-humble-opinion) finale in salsa hippie-new age.....comunque russel una volta faceva film davvero fighhissimi!
L'opera Rock degli Who immersa nella kitscheria freakadelica del bizzarro Ken Russell e delle sue mirabolanti (o insopportabili, dipende dai gusti) invenzioni visive. Tutto sommato io adoro questo film e ha significato molto per me: commuove come pochi la sequenza finale, fra le note di "See me feel me", al di là del convenzionale misticismo di fondo. E' profonda e bella la sequenza di Daltrey quando redarguisce la madre sul senso del denaro, e le strappa di dosso i gioielli portandola al proprio amore e alla sua nuova coscienza. Inoltre, il tema del film, caro alla cultura hippie, con tutti i parametri anche contemporanei con la realtà della fede prefabbricata, è interessante, ma c'era già nell'album degli Who. E in fondo qualche "siparietto" di questo pseudo-rockmusical è azzeccato, come il delirio tossico diTina Turner (Acid Queen vs. Vergine di Norinberga brrr) e lo "zio matto" impersonato nientepopodimeno che da Keith Moon, che ci prende un gusto sadico a rinverdire la sua fama di "invasato perenne". Insomma, il film è un classico, ed è un piacere rivederlo per quanto sia a tratti imbarazzante. Gli scompensi del film del resto sono gli stessi di un disco tra i più popolari della storia del rock (ehm io adoro gli Who comunque), che passa attraverso splendide metafore e leggende sul senso della fama ("Sally Simpson") a nozioni degne di un cabaret progressive di serie b. E' invecchiato tanto tanto tanto. Ma a modo suo è talmente inusuale ed eccentrico che è impossibile farne a meno. Costituisce un Cult per tutti coloro che hanno assaporato in maniera confusa gli insegnamenti di Hoffman e della cultura Beat. E se non è certo un esempio di buon gusto, "Tommy" domina incontrastato come opera rock per eccellenza: la fine di un'utopia, l'ennesima. Il voto è puramente indicativo: sono da mettere dentro i ricordi, il vincitore di flipper avverso ad Elton John, il volto bellissimo di Ann-Margret, madre un pò troppo inesperta e giovane (34enne) per aver formato e cresciuto un figlio-Icona quasi della sua stessa età
Con un regista come Ken Russell e un direttore musicale come Pete Townshend c'erano tutte le carte in regola per creare un grande film. Queste carte verranno poi rispettate. Guardare per credere.
Ottima colonna sonora ovviamente, spassosissime le sequenze della setta di marylin, elton john flipperaro e l'acid queen... però in un certo senso cinematograficamente e contenutisticamente mi aspettavo di più. Benchè ne abbia sempre sentito parlare come un cult non l'ho trovato un capolavoro... specialmente nell'ultima parte mi sembra troppo stiracchiato. Resta un ottimo film, ma non l'opera rock del mio cuore.