Dopo essere stato resuscitato da un’entità sinistra, Art the Clown ritorna nella Contea di Miles dove deve cacciare e distruggere una ragazza adolescente e suo fratello minore ad Halloween.
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Notevoli passi avanti rispetto al primo capitolo. Lo shasher è presente, e si fa sentire facendo strabuzzare gli occhi per la cattiveria. Girato molto meglio, con alcuni scatti belli, e gli attori sono credibili. Luren LaVera mi ha ricordato Anya Taylor-Joy in alcuni momenti.
Il gran finale con lei vestita stile "cavaliera dello zodiaco" e sexy e tosta allo stesso tempo, nei panni di FINAL GIRL. Bellissima la scena dove viene frustrata con i catenacci, colpisce per la mortificazione della figura della nostra eronia; ma in generale si massacrano di mazzate e le senti tutte. Menzione di merito per l'omicidio in camera da letto dell'amica, davvero sadico e ganzissimo (anche se la madre sarebbe dovuta svenire per una roba del genere). La deriva fantasy è interessante, e inaspettata. Vediamo come vogliono chiudere il cerchio, dando un senso al tutto.
Si può guardare ma certamente la sintesi non è tra i suoi pregi. Con un budget leggermente superiore al primo film, Leone confeziona un horror tutto esteriorità e poca sostanza. Può magari entusiasmare il pubblico americano, ma per i miei gusti apprezzerei un peletto più di profondità quanto meno nella trama (inesistente) e nell'approfondimento dei personaggi. La realtà finzionale del film poi è evidente sia sovrapponibile alla nostra, ma non sia la stessa: con tutte le marachelle che combina Art, non si vede mai l'ombra di un poliziotto. Quindi al di là di alcune trovate che implicano ovviamente il soprannaturale, il background su cui esse si innestano appare comunque quello di un universo parallelo al nostro. Il finale poi è veramente troppo tirato per le lunghe. Un film decisamente non per tutti e che può entusiasmare solo gli appassionati hard-core, ma lascia abbastanza indifferenti lo spettatore "normale" che la durata eccessiva e la ripetitività delle "gag" induce a lungo andare a un'assuefazione allo splatter che in ultima analisi risulta ovviamente deleteria per la riuscita e l'impatto estetico del film. Con il rischio che, specialmente nell'eterno finale, noia e sbadigli facciano capolino.
Tanta roba questo sequel del primo Terrifier diretto anche stavolta notevolmente da Damien Leone che si destreggia bene alla macchina da presa. Il regista è bravo infatti a ricreare alla perfezione quell'atmosfera 80's che grazie ad ambientazione, fotografia e colonna sonora restituisce i giusti feels degli horror di un tempo. Rispetto al primo, il secondo episodio delle "cronache" di Art the clown ha una trama un po' più articolata (neanche troppo in realtà) ma nel complesso a mio avviso è meno sorprendente del suo predecessore. Anche qui la sceneggiatura è terra terra e alla mercé della figura magnetica di Art che con la sua "caratterizzazione" e il suo modus operandi "incanta" lo spettatore. Passando agli attori, non tutti se la cavano bene. La protagonista risponde presente, mentre il suo fratellino risulta essere un tantino goffo. Credo poi che la durata sia un po' eccessiva. Ci sono dei momenti morti e inutilmente diluiti. Sarebbe potuto durare almeno 15 minuti in meno. Va beh, comunque poche chiacchiere: Art è un personaggio riuscitissimo.
Ho gradito più il primo,qui a parte e lunghissimo,poi si basa solo sullo splatter,si sobbalza poco e non c'è molta tensione come il precedente,si lascia vedere
Il clown Art cerca di inserirsi nel glorioso filone dei serial killer horror. Pellicola altamente sanguinolenta, che punta tutto sulla messa in segna di ammazzamenti brutali, messi qua e là in una sceneggiatura abbastanza modesta. Eccessivamente lungo per essere uno slasher. Comunque gradevole, per gli amanti del genere.
Crudeltà alla pari del primo capitolo, come anche tecnica e perizia artigianale. Ambientato nei giorni nostri ma sembra essere negli anni '80. Molti sono i riferimenti ad Halloween di John Carpenter. Mi è piaciuto di più il primo: l'incubo, la "spada magina", il finale non mi hanno convinto molto. Troppo kitsch. E comunque lo abbiamo capito: potranno fare altri centinaia di seguiti con questo Art the Clown.
Seguito riuscito e più ambizioso dello sciagurato Terrifier, i riferimenti (un pò modaioli) agli anni ottanta sono ancora più espliciti e "nostalgici", con tanto di colonna sonora vaporwave e poster di gruppi metal appesi nella cameretta. Al pari di una crescente grottesca crudeltà il personaggio di Art The Clown si è fatto più guascone, un pò come il caro vecchio Freddy Krueger. Bravo David Howard Thornton, sarebbe interessante vederlo in azione al naturale, senza make-up.
Art il Clown sicuramente è il vero erede delle grandi icone horror degli anni 70-80. Il primo film aveva una trama basica, tipica di ogni slasher, ma con un personaggio che senza dubbio aveva un impatto non indifferente. La stessa cosa succede in questo secondo capitolo dove Art continua imperterrito ad imperversare negli stessi luoghi dove aveva agisto nel primo. Il tasso di violenza è altissimo, a volte anche gratuito, ma di fronte alla perizia degli effetti speciali artiginali curati alla perfezione non c'è che da togliersi il capello. Rimane comunque una figura misteriosa, dall'origine incerta e viene affiancato da un'inquietante ragazzina clown, anch'essa sbucata dal nulla e di cui nulla si sa. E va benissimo. I difetti ci sono perchè due ore e venti di durata allunga parecchio il brodo, anche se non annoia perchè le uccisioni sono così bizzarre, la trama tende a diventare delirante, la regola sacra ed al tempo più stupida dello slasher viene rispettata, però in fondo funziona perchè questa miscela che sconfina nel nonosense gli offre un po' di imprevedibilità.
Appena finito di vederlo. Tanta tanta carne al fuoco in tutti i sensi. Chiariamo subito, non e' per tutti forse per pochi...e' un omaggio al cinema splatter di qualche decennio fa' quello vero sporco sincero. Piu' estremo del primo ma leggermente meno inquietante. Film che restera' nella memoria e su questo non c'e' dubbio. La parte finale raggiunge pure un apoteosi di onirico. Per chi ha lo stomaco forte consiglio vivamente di lanciarsi in questo bordello e cogliendo ogni attimo fino alla fine senza perdersi l'ulteriore scena sporca dei dopo titoli di coda...Buon appettito a quasi tutti.
Se il film precedente era null'altro che qualcosa di carino qui si vola decisamente più in alto.Leone sfrutta benissimo il sempre risicato budget(250.000 dollari contro i 100.000 del primo film)e oltre che all'"Halloween" di Carpenter sembra ispirarsi anche ad '"Halloween 2" di Rob Zombie,da cui riprende la vena onirico-surreale.Come nel primo film la trama è all'osso e non viene spiegato nulla(a partire dalla presenza dell'inquietante ed intrigante bambina-clown che accompagna Art)ma questo passa in secondo piano a a tratti risulta persino funzionale all'incredibile mix di humour nerissimo(la sequenza dell'incubo con spot pubblicitario)e litrate di sangue che garantiscono un ritmo indiavolato in grado di bruciare le quasi 2 ore e mezza di durata come nulla fosse.Ottimo e almeno quintuplicato rispetto al primo film,il gore qui tocca vette di crudeltà davvero notevoli(il massacro delle due amiche di Sienna)e Art da semplice assassino buffone diventa un vero e proprio Male incarnato e inarrestabile.Altro punto a favore è il cast in parte,dove spicca la notevole LaVera,che nel suo costumino in una scala da 1 a 10 ha un sex appeal da 25,e meriterebbe appieno di entrare nella lista delle migliori final girls.Solo per amanti del genere,ma con quella marcia in più che ormai è raro trovare in questi prodotti.Da non perdere l'enigmatica e truculenta sequenza dopo i titoli di coda,con Chris Jericko nel ruolo di Burke.