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Prequel di Ringu, sottostimato ma comunque valido, che racconta in modo lineare le condizioni che porteranno la giovane Sadako a diventare il più arcinoto demone della cinematografia giapponese. La mutazione viene raccontata come una lotta interiore, fino al scivolamento definitivo nella mostruosità. Rispetto ai due capitoli precedenti diretti da Hideo Nakata, si preme ancor di più sulla struttura del melodramma soprannaturale, e alla contaminazione techno-horror si preferisce l'inserimento di una sottotrama teatrale più corale. Il tutto avvicina Ringu 0 all'approccio del depalmiano Carrie, in cui l'orrore è il risultato di una progressiva escalation di crudeltà sociali e pulsione di vendetta. L'elemento "de paura" arriva a fuoco lento e sa trasmettere i giusti brivi, tra immancabili sequenze allo specchio e spettrali convulsioni.
Terzo capitolo della serie abbastanza riuscito diretto da Norio Tsuruta nel 2000. La trama è discreta e nonostante parta in maniera piuttosto lenta non annoia quasi mai restando sempre interessante,ottimi gli ultimi venti minuti ricchi anche di tensione. Più che sufficiente anche in questo caso la regia e la recitazione. Una degna conclusione della trilogia,merita anche questo di essere visto.
Prequel di "Ringu", dovrebbe spiegare molte cose in realtà ne spiega pochissime, anzi aumenta le domande. La tensione è praticamente nulla e si potrebbe definire meglio come film drammatico che come horror. Nonostante la mancanza di scene forti o di colpi di scena ho trovato molto valida la storia che racconta la vita di Sadako durante la sua permanenza in una troupe teatrale. Certo manca il fascino della videocassetta assassina però si rivela comunque una visione interessante e decisamente superiore al brutto "Ring 2". Molto brava l'attrice che interpreta Sadako mentre il resto del cast non è all'altezza.
Ovviamente è da guardare solo dopo aver visto "Ringu" e magari anche "Ring 2", non come fanno alcuni "geni" che guardano prima questo per seguire l'ordine cronologico e poi giustamente non ci capiscono nulla.
Tentativo molto meglio riuscito rispetto al secondo episodio di scavare nel passato della ragazza.
Certe scene son molto riuscite e caratteristiche (tipo quelle col mare come sfondo), bella la trovata della recita nella recita, si cita pure il carrie di DePalma ed il tutto sà di felicemente realizzato, si avevano idee insomma.
Attenzone, la trilogia non è finita qui, all'appello manca infatti Rasen del 1998.
Son 4 film tra il discreto e il buono, per i quali vale la pena perderci tempo dietro.
di questo film si può apprezzare il tentativo di fare qualcosa di diverso. Tentativo, purtroppo, non riuscito. Certo meglio del 2, ma peggio dell'1. Però.... l'ultimo quarto d'ora di questo film mi ha fatto crepare di paura. 1 h e 25 di film da 5 e 15 minuti di film da 8, media 6 e mezzo.
Terzo capitolo della trilogia giapponese più famosa del mondo. Devo dire che è abbastanza carino, direi guardabile. Il film può contare su una bravissima protagonista, molto intensa e brava, su un'atmosfera da incubo e su una sceneggiatura mai banale e patetica, ma sempre coinvolgente. Chi si aspetta un horror vero e proprio, con inseguimenti e sangue, resterà deluso, perchè è un film che gioca più sulla suspence e sui contenuti, piuttosto che all'aspetto estetico: si tratta inoltre, di un horror/drammatico, molto simile a "Carrie" di Brian de Palma, anzi, di horror ha solo il terrificante finale. Gli amanti non devono perderselo.
Il primo dei the ring giapponesi che vedo, e bisogna dire che mi è piaciuto alla grande. Subito sinceramente non mi interesseva molto guardarlo, anche perchè i the ring americani che ho visto mi sono piaciuti però non mi hanno elsatato, ma alla fine grazie ad un amico decisi di guardarlo e il risultato è stato molto positivo. Parlando del film bisogna dire che la storia di questa Sadako è stata eseguita in una maniera somprendente e mi è piaciuta, la tensione in molti tratti del film e persistente e un'pò di paura in alcune scene l'ho presa. I lati negativi del film ci sono e quello più evidente è la scenografia, fatta male secondo me. Infine un film che mi è piaciuto e mi ha sorpreso, che consiglio a tutti gli amanti dei film giapponesi.
Questo terzo episodio mi è piaciuto molto. La storia è ben fatta anche se non ci speravo dopo aver visto quello schifo del secondo film. La tegia è cambiata, e preferisco questa a quella di Nakata. In fin dei conto sono rimasto piacevlmente sorpreso da questo film, anche se i collegamenti col primo episodio non sono tanti;
Finalmente si fa chiarezza sulla storia di Sadako. Lo consiglio agli appassionati della saga. Credo non sia molto apprezzabile da chi non è stato stregato da Ringu e Ringu 2.
Non so che dire. Questi film sono sempre un pò rozzi, tuttavia, proprio perchè la storia è raccontata in maniera molto "secca", riescono sempre a inquietarmi. Probabilmente, 'ste scopiazzature dei prodotti occidentali ( la trama è quella di Carrie, o no?) da parte degli orientali contengono sempre un pò di "pepe" in più. Senza grandi pretese, chiaramente...
Ring 0, ovvero come iniziò. Questo terzo (in ordine cronologico) film della saga di Sadako si porta dietro alcuni dei difetti tipici dei sequels (o, come in questo caso, dei prequels) in generale e delle saghe horror in particolare, ma ha anche qualche pregio. Le pecche sono dunque quelle classiche: attori non propriamente eccellenti, mancanza d'idee per terrorizzare lo spettatore con conseguente rimestio del già visto, e via discorrendo. Ma lo sviluppo della storia, dell'inizio della maledizione di Sadako, non è affatto male, anzi, si basa su un'idea molto buona. Se a questo aggiungiamo che la regia, pur non essendo niente di eccezionale, non è nemmeno malvagia, si può dire che quest'opera, pur non essendo di grande fattura, si lascia sempre guardare. Grazie all'idea sviluppata (seppur in modo non propriamente perfetto), questo Ring 0 si fa vedere più volentieri del suo predecessore Ring 2, e se lo si paragona poi agli horror occidentali, questo terzo capitolo è comunque migliore dei capostipiti di altre saghe made in USA.