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Facciamo così: Suspiria di Guadagnino è il Bolshoi, Climax è un circolo ARCI. Con tutti i pregi e i difetti di un circolo ARCI, sangria avariata compresa.
Pessimo film, non mi è sembrato ne sconvolgente e ne disturbante, piuttosto un insieme di scene confusionarie e senza senso, dove la noia ben presto diventa la protagonista, per me bocciato su tutta la linea.
90 minuti in cui non succede praticamente nulla. Film stupido, diretto in modo pessimo, gli ultimi minuti sono un trip senza ne capo ne coda in cui la regia viene "stuprata". E questo dovrebbe essere un film che scandalizza? L' obbiettivo è centrato solo nella bruttezza.
Copio-incollo giusto un paio di righe (non c'e' molto di piu' da dire) da chi mi ha preceduto poco piu' sotto': "interminabili scene di ballo e di delirio,pochi dialoghi e tante urla,che creano certamente una senzazione disturbante,ma anche ben presto noiosa". L'unica domanda da porsi e': forse davvero i ragazzi al giorno d'oggi cercano solo questo? Mezzo punto in piu' per questa domanda che forse ci si pone dopo la visione, altrimenti era un 4 secco...(...ed invece arriviamo a 4,5... ;-D )
Non lo si può considerare film..tanto meno horror...si guarda la festa a cui partecipano dei ballerini che vengono drogati,tutto senza senso...più documentario che altro. Un brutto trip per un brutto film,nel quale si assitono a interminabili scene di ballo e di delirio,pochi dialoghi e tante urla,che creano certamente una senzazione disturbante,ma anche ben presto noiosa
In questo periodo di reclusione forzata in casa, e con molto tempo a disposizione, è logico passare una piacevole serata a spulciare qualche film lasciato indietro; con la promessa fatta in passato del "lo guarderò". Uno di questi è proprio climax; avevo già il sentore di lasciare indietro qualcosa che francamente non mi avrebbe dato soddisfazioni a guardarlo, appena avuto tra le mani. In questo "horror", ci troviamo di fronte ad un vortice di esasperazione e tormento,che parte lentamente ,fino a sconvolgere la mente dei nostri protagonisti, per l'effetto di una qualche sostanza non specificata. Puntualizzando cos'è il Climax: figura retorica che consiste nel disporre più elementi nella frase secondo un ordine finalizzato sulla crescente intensità del loro significato (climax ascendente) per creare un effetto di potenziamento dell'espressività del discorso. Il regista vuole appunto trasmettere;attraverso la regia e la composizione visiva/sonora, come può cambiare una situazione apparentemente normale nel quale dei ragazzi ballano in gruppo, alla perdita graduale della ragione dove i sensi e il desiderio fisico prevalgono sui pensieri della mente. Climax è frenesia, estasi,distorsione dello spazio e dei suoni,voce del desiderio più inconscio di ogni persona, buttato fuori. Nel film si utilizzano un mix di fattori, amalgamati bene, per rendere tutto ciò che ho detto apprezzabile, per citare: gli spazi dei corridori man mano più claustrofobici, i suoni sempre più martellanti, le urla mostruose , colori accesi in contrasto con altre luci o il buio,comportamenti dei personaggi strani e bizzarri e la violenza immotivata dove il senno non esiste più. La base per la realizzazione della pellicola era più che buona e audace, ma la catastrofe in questo film, è che pecca vistosamente di una sceneggiatura valida; ogni scena è costituita da dialoghi imbarazzanti, la recitazione dei protagonisti è mediocre. Ad un certo momento del film, pensavo di visionare le riprese di un mucchio di ragazzini alla prima sbornia. Inoltre ci sono piani sequenza interminabili, inutili ,che porta tutto ciò ad abbassare il voto. Si intuisce ,un voler sperimentare,attraverso la tecnica cinematografica,un nuovo tipo di linguaggio visivo non convenzionale (vedi le inquadrature sotto sopra, o i titoli di coda a metà film ecc ecc.) ma qualcosa di atipico,diverso,ricercato... non è sempre sinonimo di straordinario.
Non capisco Noé quando si convince dell'inconciliabilità fra vena narrativa e sperimentazione che riduc'il film a pretesto per un'esperienza sensorial'e ipnotica. Un gruppo di ballo prov'una coreografia ripresa in piano sequenza: armoniosa e solidale coralità. Fine della prova e stacco. Segue il montaggio serrato d'una serie di siparietti immobili in cui i ragazzi esprimono isolatamente le loro intimità contrastanti e conflittuali. Iniziass'e terminasse qui, "Climax" potrebb'essere interpretato com'una confutazione audiovisiva della tesi freudiana di "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" (1921): l'unione/coesione determinerebbe la forza morale mentre la "singletudine" condurrebbe alla devastazione sociale. Ma ci sono anch'un prologo e un lungo epilogo (la seconda metà del film). Il cappello introduttivo non produce alcuna empatia verso i personaggi tant'è focalizzato sull'ostentazione metacinematografica dei referenti culturali del regista, e la sangria drogata avvia un sabba demoniaco e apocalittico, una catabas'infernale, dov'anarchia e caos stanno più nelle sole 5 pagine della sceneggiatura che negl'eventi mostrati. Alcuni momenti come l'inquadrature ribaltate in una fotografia cromaticamente cruenta sono migliori della pedante trasposizione trieriana di Dante, ma l'ostacolo a stringer'un legame affettivo coi protagonisti crea un macigno insopportabile. Eppure Noé ci dice d'esser certo che l'unico paradiso possibile consista proprio nello stile lisergico del suo sguardo (la conclusione con le gocce psicotrope nell'occhio). Tzk.
Guardando la media dei voti, devo sicuramente aver visto un altro film. Vorebbe essere un Paura e delirio a Las Vegas in salsa horror, ma questo film ha un piccolissimo problema: è stupido. Non ha trama, non avremo mai modo di sapere perchè è successo quel che è successo. I personaggi "non schizzati" hanno un comportamento idiota. Quelli schizzati hanno un comportamento idiota. La volontà del regista di mettere dei cartelli didascalici durante il film è degno di una recita delle medie, comunque è passata di moda. Ho dimenticato qualcosa? Ah sì, può piacere se piacciono i film come A time for dancing, che personalmente detesto. L'horror dov'era? Ho provato maggior tensione nel vedere Piccola peste torna a far danni. Diciamo che son riuscito almeno a vederlo in c.a 40 minuti mandando avanti le innumerevoli scene geniali. Che genio questo Gaspar e Zuzzurr Noel. Da rivalutare veramente il film di Terry Gillian.
Tutti coloro che hanno preso lsd nella storia hanno avuto atteggiamenti iper-stronzi o assassini? Devo andare a studiarmela questa. Si fossero almeno inventati un'altra sostanza psicotropa. Questo film è horror perché c'è la gente che si piscia addosso? O perché chiudono un bambino nella stanza alta tensione? O ancora, perché una prende fuoco ai capelli? Che trasgressione ragazzi!
Vi è mai capitato di andare ad una festa dove fra i partecipanti c'era qualcuno che non vi stava proprio simpatico ma col quale per quieto vivere avete sempre cercato di mantenere rapporti di (finta) cordialità e però durante la festa c'è scappato qualche bicchierino (o altro) di troppo ed è finita a caz.zotti? Ecco, questa è in pratica la trama del film…l'alcool e le droghe smascherano le ipocrisie e mostrano come sarebbero i rapporti fra le persone senza il giogo dei paletti imposti dalla società civile. Una giungla, in pratica. Wow. La sceneggiatura è piuttosto inconsistente ma ha almeno il pregio di essere credibile per il contesto, al netto delle interpretazioni non proprio impeccabili di questo gruppo di ballerini prestati alla recitazione (che spero vengano presto restituiti alla loro categoria di appartenenza). Una roba a metà fra un reality show e i peggiori bar di Caracas. Ma noi sappiamo che a Noè quisquilie come trama e sceneggiatura non interessano, perché l'unica cosa che gli preme davvero è dimostrare al mondo quanto è bravo a girare. Ed è bravo, altroché…cioè io in realtà non ho le basi per giudicarlo ma visto che tutti ma proprio tutti dicono che è bravo allora dev'essere bravo davvero. Quindi verosimilmente il non aver capito per metà del film chi ci fosse in scena e cosa stesse facendo è un problema mio, perché se uno è bravo (e lui è bravo, lo dicono tutti) sicuramente farà in modo che lo spettatore capisca cosa sta guardando, giusto? Altrimenti come farebbe a dire quanto è bravo? E allo stesso modo certe chicche come il cretino sbattuto fuori all'inizio che invece di correre alla polizia resta lì a morire assiderato (ma allora la polizia chi l'ha chiamata?) o il bambino di 6 anni prudentemente messo al riparo dalla tre volte vincitrice del premio "madre dell'anno" nella stanza dell'alta tensione hanno destato qualche perplessità solo a me, perché tutti gli altri neanche le avranno notate 'ste piccolezze, troppo impegnati a ruotare la testa di 180 gradi per star dietro alle peripezie funamboliche di questo virtuoso della telecamera. Di chi abbia drogato la sangria e del perché giustamente non frega niente a nessuno, anche perché pure se a qualcuno fosse fregato (a me fregava in realtà, è l'unico motivo per cui ho cercato di stare attento fino alla fine) tanto non ce l'ha spiegato. Va beh, prendiamo atto che Noè non fa per me e passiamo oltre. Senza rancore. Belli comunque i numeri di danza, io ne avrei messo qualcuno di più intanto che c'ero.
Noe fa lo stesso film, o meglio si segha allo stesso modo (a testa in giu' tipo opossum appeso a una sbarra di titanio, mentre con l'altra mano shakera una camera nella luce purpurea) da anni. Se i dialoghi tra due afrofrancesi intenti a contemplare e illustrarsi a vicenda il piacere della sodomia sono la cosa piu' interessante c'e' qualcosa che non va nevvero Gasparone. Meglio di Love in ogni caso, anche se in certi frangenti piu' ridicolo (ed e' dir tanto). Ah, bellissime donne come sempre, ma si sa il Gasparone apprezza