franz kafka (1992)

Una animazione matematica, misurata, che ricorda il pianista classico Sylvano Bussotti, parsimoniosa. Adoro chi si mette a centellinare grappoli di note tanto spoglie quanto signficative. Il corrispettivo visivo lo ritrovo in Dumala. Ancora più bello, anche se non presente nel sito: sciany (muri). Con un omaggio al Cane Andaluso di Bunuel. Precisione, sobrietà e decadenza.

Non ho mai nascosto il mio amore per Franz Kafka, il mio scrittore preferito e questo corto di Dumala, pur non essendo una ricostruzione fedele della sua vita, riprende le atmosfere dei suoi racconti, così particolari e penso uniche. Un misto di emozioni e suggestioni che hanno definito in maniera profonda la sua letteratura.

Sedici minuti kafkiani. Il diario del defunto Franz è davvero un diario che racchiude la sua vera natura, nota a tutti come "strana". Con questo intendo dire che era sì ombroso, triste, inquietante e forse anche un po' paranoico, ma era anche ironico, beffardo, grottesco. Era senza ombra di dubbio un uomo che viveva i suoi turbamenti onestamente. Dumala ci riassume l'esistenza quarantennale di un grande della letteratura, raccontandoci i i suoi frammenti di verità che lo hanno inevitabilmente ispirato. Molto intenso, chiaramente cupo (e cupidigio? Ah, l'amore kafkiano, che tormento ineluttabile!), ansiogeno, claustrofobico, triste e perfino buffo. E' un'animazione molto particolare, ammetto che mi sono emozionata maggiormente in altre visioni, ma è assolutamente un intenso omaggio ad un immenso autore.

Tanto nero, tanta ombra. I racconti - soprattutto “la metamorfosi” - e i romanzi sono appena accennati: vi si illustra più che altro la solitudine e l’angoscia dell’autore, al di là della pagina scritta; la cui atra realtà, scarna e tenebrosa come il volto di Kafka, viene solo lambita dalla fantasia dei racconti.
Sprofonda nella fissità dei suoi scritti, nella desolazione delle stanze disabitate più che abitate: degli esterni, del mondo, giusto qualche fotogramma di vento e di nere cime frondose.