Un insegnante di storia (Gian Maria Volontè), in giro per il West, diventa un bandito; un bandito (Tomas Milian) si ravvede e mostra di avere un cuore.
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Nel mare magnum degli spaghetti-western questo di Sollima si eleva di gran lunga, ove l'aspetto sociologico è messo in primo piano senza trascurare la parte spettacolare e violenta del genere. La trasformazione dei due protagonisti forse è resa in maniera sbrigativa, ma a grandi linee è descritta piuttosto bene grazie anche a l'ottima interpretazione di Milian e Volontè, per di più assisti da un terzo personaggio, impersonato benissimo da William Berger, cinico e antipatico. La chiara intenzione di distinguersi porta FACCIA A FACCIA oltre al genere stesso, e per fortuna manca di quella ruffianeria che imperversava nei spaghetti- politici-rivoluzionari che si giravano intorno al '68. Bella la cura dei dialoghi e stupende le musiche di Morricone. 17° posto in classifica nella stagione 1967/68.