cavalli di razza (1987)

Dal romanzo di Pat Conroy,uno spaccato duro e senza fronzoli delle vessazioni in caserma o cosiddetto "nonnismo" nell'America post-Kennedy,abile nella progressione drammatica senza risparmiare sgradevolezze e ben interpretato ma abbastanza scontato e semplicistico nella conclusione lieta.Comunque un valido esempio di cinema di denuncia dell'epoca in anticipo su pellicole più epocali come "Full Metal Jacket".Parte del cast avrà fortuna(Biehn e Paxton[accreditato come "Wild" Bill],che interpretano i perfidi Alexander e Gilbreath)mentre altri meno(Keith non verrà quasi mai sfruttato a dovere come qui).Titolo italiano idiota e senza senso.Jason Connery,figlio di Sean,è MacKinnon.

Tutto sommato discreto, piuttosto conforme ai canoni narrativi di questo genere di film, con il plus di vedere Bill Paxton (molto poco) e Michael Biehn. Messa in scena solida da parte di Roddam. Inferiore a Taps.

Film seriale sull'ambiente 'duro e puro' della vita da caserma

Complimenti vivissimi all'"inventore" (è il caso di dirlo) del titolo di distribuziuone italiano, che oltre ad essere indecente c'entra come i cavoli a merenda.
Pur senza evitare gli stereotipi connessi ai film del genere, il film di Roddam non è male: le angherie e vessazioni al povero Pierce sconfinano nel grottesco, mentre lo stesso P. è il solito "negro imbelle che non alza un dito per difendersi" (caspita, una bella mazza da baseball sul cranio di certi imbecilli no vero Pierce? Peace and love, anyway).
L'ambiente militarista è rappresentato proprio con tutto il suo stoico e stolto revanscismo da orgoglio dell'uniforme, ma non diverge poi dalla realtà