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Era il 1984 quando per la prima volta veniva trasmessa in Italia una serie animata che sarebbe entrata non solo nel cuore delle generazioni di allora, ma anche in quelle più recenti: era "Transformers", e trattava di robot alieni dotati di vita e di intelligenza propria, in grado di mimetizzarsi sulla terra grazie alla capacità di trasformarsi in automobili, camion, navi e aerei.
Sono passati più di vent'anni da allora ma il fascino di questi personaggi è rimasto immutato, tanto da convincere due nomi più che noti nel mondo del cinema di fantascienza ad investire nel progetto della trasposizione cinematografica del cartone animato: è cosi che nasce dalla collaborazione di Michale Bay (in qualità di regista) e di Steven Spielberg (nella veste di produttore) il film più atteso dell'estate 2007, uscito nelle sale venerdì scorso e già campione d' incassi.
La storia segue a grandi linee l'idea originale: su un pianeta lontano chiamato Cybertron impazza una terribile guerra fra gli Autobots e i Decepticons, la cui posta in gioco è il futuro dell'universo. Dopo aver distrutto il loro stesso mondo, entrambi i rappresentanti dei due schieramenti si disperdono nel cosmo alla ricerca del Cubo di Energon, oggetto il cui potere supremo è quello di infondere la vita a corpi inanimati, andato perduto durante la battaglia e caduto, milioni di anni fa, sulla Terra. Proprio per inseguire tale oggetto il capo dei "villain" Megatron rimane intrappolato nel ghiaccio del Circolo Polare Artico, ibernato fino a quando un esploratore, alla fine del 1800, riattiva involontariamente le sue poche funzioni rimaste attive grazie alle quali riesce a incidere sulle lenti dell'uomo la mappa con l'ubicazione dell'Allspark.
Protagonista della storia è il discendente del suddetto esploratore, Sam Witwicky, teenager sveglio ma un po' imbranato, interpretato magnificamente dall'astro nascente Shia LaBeouf, che, non conoscendone il valore, cerca di vendere gli oggetti appartenuti al suo avo per racimolare qualche soldino con cui acquistare la tanto attesa prima macchina. Ignaro del suo ruolo, Sam si trova suo malgrado coinvolto nella guerra fra le due fazioni aliene, che nel frattempo ha raggiunto il nostro pianeta, e stringe amicizia proprio con la sua automobile, Bumblebee, una Camaro gialla (sostituta del maggiolino del cartone) incaricata di proteggerlo, e con i suoi alleati, capitanati dall'impareggiabile Optimus Prime, che in Italia si ricorda come Commander.
La trame si sviluppa su diversi fronti: oltre al filone principale che si snoda attorno al 17enne e alla sua bella (Megan Fox), il regista ci mostra la percezione esterna della guerra, sia dal punto di vista del governo, in cui, come al solito, si celano segreti, ed in cui vivono nell' ombra misteriose Agenzie federali, come quella di cui fa parte lo stravagante agente dell'unita 7 a cui presta il volto John Turturro, sia da quello di un gruppo di soldati americani che subiscono, nella loro base in medio oriente, il primo attacco da parte dei Decepticons.
Dopo una iniziale confusione fra i buoni e i cattivi, gli esseri umani riconosceranno negli Autobots i loro alleati e le vicende dei vari personaggi principali si intersecheranno fra di loro per fornire i mezzi utili per la sopravvivenza della specie.
A differenza di molti di più recenti film d'azione, "Transformers" ha un grande pregio: è ricco di humour, molte battute sono davvero divertenti e si riesce a ridere molto.
Nella sua semplicità inoltre la storia scorre via, leggermente, senza inghippi, anche se ovviamente si percepisce molto la natura "Americana" del film: alcune scene sono piuttosto gratuite e non si può dire che ci sia uno sviluppo approfondito dei personaggi.
La regia, comunque, è ottima: lo stile degli Action movie a cui Michael Bay ci ha abituato é entusiasmante e gli effetti speciali, coordinati dalla Industrial Light & Magic di George Lucas, sono veramente degni di nota.
Unica pecca forse è solo la mancanza di colore nella rappresentazione dei Robot che, a differenza di quelli del cartone animato che sfoggiavano colorazioni brillanti, nel film sono un po' troppo tecnologici e fra bulloni e ferraglie si perde la lucentezza della vernice.
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Recensione a cura di flopinda - aggiornata al 04/07/2007
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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