mangiati vivi! (1980)

Pellicola di Lenzi abbastanza dimenticabile, sullo sfondo della vicenda una tribù di cannibali che fà da contorno alla vera trama principale, la setta creata da tale Jonas che ha plasmato diverse persone e si è fatto seguire in Africa nel tentativo di purificarsi l'anima.
Un film onesto, con qualche scena discreta e qualche buona trovata, deludente la parte finale.
Da vedere solo se appassionati.

dopo essermi visto green inferno, film che non ho per niente apprezzato, ho voluto dare una possibilità a questo film..... devo dire che la storia non è malvagia ma non è sfruttata molto bene con il santone della setta che non convince appieno almeno per quanto riguarda la cattiveria... anche la tribu cannibale non mi convince troppo almeno come è stata realizzata... il film dopo un po annoia ma si riprende nel finale con una scena gore veramente ben realizzata... le morti iniziali fanno sorridere... nel complesso il film non è malaccio ma c è sicuramente di molto meglio in giro

Umberto Lenzi durate la sua carriera ha spesso esplorato il genere cannibal da lui stesso lanciato nel lontano 72 con Il paese del sesso selvaggio. Con Mangiati vivi il regista italiano ritorna nelle foreste equatoriali e lo fa con il suo consueto stile estremo,casereccio e molto spinto.

Mangiati vivi è un cannibal-movie godibile ,girato con un budget irrisorio (Lenzi utilizzò,per completarlo,spezzoni presi da altre pellicole) che mescola violenza e splatter sfrenato (a tratti gratuito), qualche inserto erotico,picchi trash assenti in altre produzioni del genere e una tematica fanatico-religiosa che ricorda parecchio da vicino il recente The sacrament di West.
Questo cocktail funziona abbastanza,malgrado una recitazione scadente e delle lacune tecniche evidenti. Ovviamente non parliamo di un titolo terrorizzante o dai grandi contenuti, però lo splatter ottimamente realizzato e l'inserimento di questa setta di folli che sfrutta i cannibali lo differenziano un un po da altri prodotti simili.

Dunque un Lenzi che con 4 spicci e il solito tocco estremo gira un'opera che sfiora la sufficienza e che merita una visione da parte degli appassionati.

Da non amante e non esperto di cannibal-movie posso dire che sia un discreto prodotto nel suo genere.
Non mancano nudi, non mancano violenza e splatter-gore casareccio, non mancano le location selvagge...
Di contro non mancano nemmeno la recitazione scadente, un montaggio pessimo ed una sceneggiatura incasinata...
Comunque ha il merito di non annoiare e di mostrare delle belle figliole ignude...è interessante anche la tematica delle sette con il palese riferimento alla strage della Guyana che verrà ripresa da Ti West in "The Sacrament".
Ultima mezz'ora davvero violenta e con sequenze per stomaci forti...cannibalismo esasperato più stupri, casse toraciche divelte e arti sbranati con la persona ancora in vita!
Per quel che vuole essere intrattiene ma da vedersi solo dagli amanti del sottobosco exploitation.

Da sempre indeciso sul fare il primo passo verso il genere "cannibal movie" italiano tanto in voga tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80, ieri ho finalmente scacciato ogni ulteriore dubbio e mi sono deciso. Da dove cominciare? Lenzi o Deodato? La scelta è ricaduta su questo "Mangiati vivi", tra l'altro in versione incensurata.
Difficilmente avrei potuto cominciare in modo peggiore!!

Partiamo dalla trama! A New York si verificano alcuni strani omicidi (già da qui ho capito l'antifona, guardare il modo in cui le vittime dei dardi avvelenati crollano a terra agonizzanti per credere) per mano di colui che sembra un indigeno del sud-est asiatico, il quale verrà poi investito da un camion durante la fuga. Nello stesso tempo Sheila Morris verrò convocata dalla polizia per la scomparsa della sorella, la quale sembrerebbe avere dei collegamenti con una misteriosa setta fuggita da New York per stabilirsi in Nuova Guinea; setta che ha a che fare con gli omicidi stessi. In mancanza di ulteriori dettagli Sheila decide di partire alla ricerca di Diana e, una volta sul posto, chiederà aiuto a un disertore della guerra del Vietnam dietro lauto compenso. Inutile aggiungere che andrà tutto storto, e non solo per la presenza sul posto della setta di Jonas, ma anche per una misteriosa tribù dedita al cannibalismo che infesta l'isola.

Mi verrebbe subito da dire che tutto è un pretesto per catapultare i due protagonisti nella solita zona sperduta infestata da indigeni tutt'altro che amichevole. E in effetti lo è, ma ci può pure stare. Non è questo il problema della pellicola. Gli aspetti negativi sono altri, tra cui lo scarso realismo di certe scene (ok il budget limitato, ma gli omicidi iniziali sono veramente imbarazzanti) e l'estrema inutilità di altre; squartamenti di animali fini a se stessi, combattimenti tra specie diverse neanche fossimo in un documentario. Cioè, tutto questo non centra praticamente nulla con il film.
Per non parlare di una sorta di svogliatezza generale che pervade l'intera pellicola e di un cast tutt'altro che entusiasmante: l'unico che si salva è il santone Jonas alias Ivan Rassimov. Certo che è facile spiccare in mezzo a tanta desolazione.
La Agren è tanto bella quanto scarsa a livello recitativo, mentre su Paola Senatore poco da dire... è questa, prendere o lasciare.
Sinceramente non mi hanno colpito molto neppure le scene che avrebbero dovuto essere censurate... e il finale è piuttosto ridicolo!!
In conclusione pessimo sotto parecchi punti di vista.

Insomma, se questo primo passo verso un genere tanto chiacchierato quanto controverso doveva darmi qualche anticipazione su quello che mi spetterà, beh...c'è poco da stare allegri!!

Un film di Lenzi abbastanza deludente, voleva probabilmente inseguire il periodo d'oro nato dal film di Deodato (Cannibal Holocaust) ma realizza un film cattivo con buone scene splatter, ma non avvincente e nemmeno convincente.
La sceneggiatura ci sta anche se in alcuni casi risulta banale (il finale poi e assurdo), peccato per la regia, e poi gli attori hanno fatto pena, non erano nel ruolo, bruttissima l'interpretazione della protagonista, io avrei fatto sicuramente di meglio.
Personalmente non mi ha preso, non mi è piaciuto molto questo film sui cannibali di Lenzi, il migliore che ho visto resta quello di Deodato.

Un po' meglio del successivo "Cannibal ferox" dello stesso Lenzi perche almeno si cerca di costruire una storia...tra riti voodo e violenze sugli animali che non mancano mai,e penso che la versione che ho visto io sia pure censurata perche non si vede la fine che fa la sorella della protagonista...e a proposito,la bella Senatore a parte la bellezza tutto sembra tranne che un attrice!
Mi si storce il naso quando sento la parola "cult" affiancata a questo film...

Tutto sommato un film abbastanza piacevole. Lenzi prova a ripercorre le orme di Deodato ma francamente sforna un film non all'altezza di CH. Le atmosfere certamente sono quelle ma questo non ne ha nè la carica emotiva, nè riesce a trasmettere quello che era riuscito a fare il suo illustre predecessore. Proprio se non avete da fare e se il genere vi piace un'occhiata la può valere.

Cannibal movie erotico, forse più erotico che cannibal, dotato anche di una discreta dose splatter. Storia che non coinvolge più di tanto, facendo leva sulle uccisioni e combattimenti tra animali, qualche scena truculenta e tanti seni al vento.
Per gli amanti del genere vale una visione.

Lenzi cerca di sfruttare il clamore sollevato l’anno prima da “Cannibal holocaust” di Deodato proponendo un film crudo ma complessivamente poco avvincente.
Debole in sede di script,di cui è autore il regista stesso ,e per nulla sostenuto da una recitazione all’altezza, “Mangiati vivi!” si riduce ad un cannibal-movie coraggioso ma tutt'altro che insolito o coinvolgente.
La vicenda a sfondo antropofagico questa volta si svolge in Nuova Guinea(in realtà è lo Sri Lanka)dove la bella, ma inespressiva, Janet Agren si reca alla ricerca della sorella scomparsa coadiuvata da un rozzo avventuriero.Lenzi ,oltre agli indispensabili cannibali, rimpolpa la storia rifacendosi ad un tragico fatto di cronaca, con una setta di esaltati guidati da Ivan Rassimov(unico interprete apprezzabile) tra le cui grinfie è finita proprio la ragazza,ossia Paola Senatore,di certo non nuova a ruoli scollacciati.
Il tutto si riduce ad una serie di atti cannibalici sostenuti da effetti speciali in alcune occasioni molto amatoriali e da alcune scene di stupro ben poco drammatiche.Il film però non decolla mai,troppo basato su una storiella più volte improponibile e sciatta.Non mancano i soliti brutali inserti riguardanti sventramenti di animali e questa volta l’infausta sorte tocca ad un coccodrillo e a un lucertolone.Il regista inserisce scene riciclate,ovvero sia già utilizzate in altre pellicole e non si fa mancare neppure qualche finestra degna di un documentario sulla natura selvaggia,con una scimmietta divorata da un pitone e uno scontro tra un cobra ed una mangusta.
Si tenta di puntare sull’effetto shock tra evirazioni e numerose pratiche sanguinarie che raggiungono il culmine in un finale piuttosto esplicito,ma il prodotto non funziona,soprattutto se si desidera un minimo di tensione.

un altro cannibal di lenzi con le solite scene crude(fatte molto bene)i soliti coccodrilli uccisi i soliti serpenti la solita musica che sembra copiata da cannibal di deodato...molto noioso rispetto agli altri film del genere e abbastanza inutile....un film che vuole solo far vedere scene violente e basta...non si perde niente...

Il peggior film che ho visto di quest' anno. Per mia sfortuna ho visto una versione da 81 minuti e perciò non voglio stroncarlo eccessivamente però la trama è brutta e l' inizio è banale.

SPOILER