Italia, XIX secolo. Un giovane poeta di origini aristocratiche vive con la famiglia in una grande e remota magione, maledetta da un antico anatema che causa eventi terrificanti e misteriosi.
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La paura, emozione ancestrale, primordiale ed irrazionale che cresce gradualmente in tutti i personaggi rendendoli altrettanto gradualmente simili fra loro. I riferimenti ai personaggi sono ovvi e palesi ed il contesto è ben ricostruito. La Principato gioca molto su questo aspetto e gioca con le aspettative dello spettatore. L'irrazionale prende piede fede e scienza segnano il passo e ciò che è irrazionale viene combattuto con la superstizione ed il folklore di leggende antiche. Un horror gotico ben fatto ed interessante, segno che il cinema italiano può ritornare ad un genere che ha percorso bene e con continuità nel passato e discontinuo nel presente sia come quantità che come qualità. La presenza di Korovkin suggerisce non so se consciamente o meno con un altro horror gotico come The Nest, solo che quest'ultimo aveva uno scarto finale migliore e più d'effetto rispetto alla coerenza e linearità di Hai mai avuto paura? E' comuqnue un film degno di attenzione e considerazione.