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Oggi la trasposizione al cinema del romanzo di Wilde non poteva essere fatta diversamente. La ricerca del piacere di Dorian doveva necessariamente concentrarsi sul peccato capitale della lussuria, gli altri sono quasi del tutto dimenticati. Manca forse un po' troppo la parte della critica alla società vittoriana: molte le massime di Wilde messe in bocca a Henry, che però non ha il coraggio di metterle in pratica al contrario di Dorian. Quella di Dorian ai principi di Henry sembra un'adesione molto vissuta, ma poco "pensata": mi sarebbe piaciuto che anche il personaggio di Dorian finisse veramente per condividere la visione edonistica della vita di Henry, anche con la mente e non solo col corpo. Il film comunque rimane valido e interessante, bravi gli attori principali (Ben Barnes molto adatto alla parte) e ottima la scena ...
... dell'omicidio di Basil, in cui improvvisamente la colonna sonora si interrompe per trasmetterci soltanto i "suoni dell'anima" di Dorian che scivola inesorabilmente nell'abisso della corruzione.