Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Cuore selvaggio è una favola perversa dove la purezza è nell'amore assoluto tra Sailor e Lula. I riferimenti alle favole sono molteplici e Lynch li adatta alla cultura pop americana, con un linguaggio visionario e surreale, in cui tutti i personaggi vanno ben oltre le righe. Personaggi trattegiati con estrema cura, tanto che quasi tutti rimangono bene impressi nella mente. Il Bobby Perù di Defoe è da antologia, la madre/strega cattiva Diane Ladd in una delle migliore intepretazioni della carriera e da non sottovalutare La Juana della Zabriskie. Laida, perversa e realmente inquietante, una versione al femminile del Bob di Twin Peaks.
Un Lynch inedito e in versione pulp, che precede un filone (ripreso dagli anni 70) e inaugurato e riportato al successo negli anni 90. Una fiaba folle, ironica, grottesca, estrema, malata, poetica e violenta, dove l'amore di due ragazzi è una fuga on the road continua ed esasperata. Barrocco e Shakespeariano, Cuore Selvaggio è una storia d'amore unica nel suo genere che non annoia per un solo istante e che è composta da personaggi bizzarri tipici dello stile Lynchiano. Nicholas Cage e Laura Dern perfetti nei ruoli e affiatati come poche volte si vede sullo schermo, e poi un Willem Dafoe mostruoso (in tutti i sensi). David Lynch conferma il sul genio regalando inquadrature uniche, flashback potenti e una sceneggiatura incredibile, il tutto basato sul fuoco, metafora dell'intero lavoro, simbolo di passione travolgente, di vendetta, di omicidio, di purificazione e leitmotiv principale sempre al servizio di azioni ed effetti sonori (che combaciano con l'accensione delle sigarette). Interessante la partecipazione dei Powermad, vera band thrash metal anni 80. Insomma, un bellissimo viaggio rock 'n' roll che diverte e commuove.
Uno dei pochissimi film di David Lynch che non ritengo un capolavoro, o giù di lì nei dintorni. Al contrario del pasticciato e mediocre "Dune" e dell'inutile "Fire Walk With Me" però questo resta a mio avviso un bellissimo lavoro, anche se tra tutti i film di Lynch è quello per cui posso maggiormente capire le perplessità al riguardo, ben più che nei più contorti ma anche più riusciti "Eraserhead" "Strade Perdute" "Mulholland Drive" e anche "Inland Empire". Il tono totalmente sopra le righe, immerso nel grottesco ben più che nel surreale e con accenni tremendamente bizzarri e precursori del pulp può certamente infastidire e se è vero che Lynch è un maestro nel modellare a suo piacimento il surreale e il grottesco è altrettanto vero che in altre occasioni, sia prima che dopo questo film, l'impasto gli è riuscito meglio.
Da grandissimo ammiratore del cinema della Lince però devo ammettere di aver apprezzato molto anche questo "Wild at Heart" sorta di personalissima rilettura di un Mago di Oz costantemente sotto acidi sospeso tra surreale, On the Road, film di formazione, grottesco, thriller e pulp. C'è poco da dire sulla trama o meglio sulla serie di eventi che si susseguono nel corso del film legati da un sottile e futile filo conduttore, filo che potremmo individuare nella love-story tra i due protagonisti, Sailor e Lula. Interessanti appunto i rimandi e i riferimenti al Mago di Oz, la madre della protagonista (ben interpretata da Diane Ladd, effettivamente madre di Laura Dern) come strega cattiva e ostacolo alla felicità e al finale lieto, l'apparizione di Laura Palm... ehm di Sheryl Lee come strega buona nel finale del film e così via. Presenti sprazzi di grandissimo cinema e di grande regia in alcune scene meravigliose: tutta la sequenza iniziale (ottimo l'uso delle musiche), la strepitosa scena dell'incidente, vera sequenza spartiacque del film, splendida sia per impatto emotivo che per resa scenica nella regia e nella fotografia, in cui appare per altro un'altra "twinpeaksiana" come Sherilyn Fenn; altri due grandi momenti, il "dialogo" tra Lula (Laura Dern) e Bobby Perù (Willem Dafoe) nella camera d'albergo e la rapina con conseguente sparatoria, in cui abbiamo un momento tremendamente, meravigliosamente Trash-Pulp. Buona anche la classica sfilza di momenti, immagini, personaggi e brevi dialoghi grottesco-surreali (qui domina ancora il primo aggettivo comunque) sparsi nel film. Ottima fotografia, particolarmente forte e accesa, vivace, infuocata e colorata nell'uso della luce, anche se non è ancora ai livelli sublimi di film successivi come "Lost Highway" "Una storia vera" e soprattutto "Mulholland Drive": i dialoghi se sei un malato del cinema di Lynch come me li puoi anche digerire altrimenti risulteranno molto probabilmente insopportabili, soprattutto nella prima parte del film, così come le interpretazioni degli attori, costantemente sopra le righe e esagitati nel nome del grottesco. Ecco, le interpretazioni; a me sono piaciute. Probabilmente abbiamo la migliore interpretazione di una giovane e provocante Laura Dern (se la gioca con la prova in "Inland Empire") anche se continuo a sostenere che come mette lei le mani nella cacca di Tric... vabbè ma questa è un'altra storia. Per quanto mi riguarda poi qui c'è il mio Nicolas Cage preferito, è il film in cui il raccomandato nipotino di Francis Ford Coppola mi ha convinto di più, divertente e istrionico è davvero, ma davvero bravo in quest'occasione, una delle pochissime prove davvero valide della sua disastrosa (in termini di qualità) carriera. Willem Defoe nel tempo a sua disposizione trova facilmente il modo di rimanere impresso in maniera indelebile nella mente dello spettatore; due anni dopo l'ottima prova nei panni di Cristo ne "L'ultima tentazione di Martin Scorsese" torna a fare ciò che gli è piuttosto congeniale: il pazzo psicopatico figlio di puta. Davvero un'altra bella prova la sua, inquietante e divertente al contempo, il suo Bobby Perù è forse il personaggio più memorabile del film grazie anche alla sua uscita di scena (vedere per credere...). Buona come già detto Diane Ladd e sempre convincente l'onnipresente signore dei caratteristi americani Henry Dean Stanton, timbra il cartellino anche Isabella Rossellini di nuovo con Lynch dopo la straordinaria interpretazione in "Velluto Blu". Evitabile e un po' noiosetto il finale non proprio riuscitissimo, evitabile anche il Cage versione Elvis Presley ma a parte questo il film per quanto mi riguarda è molto, molto bello. Lo spettacolo però, quello vero, doveva ancora iniziare...
E' il primo film di Lynch che vedo e devo dire che se questo è Lynch, a me non piace affatto... Film brutto in molto suoi aspetti, dalla sceneggiatura debole e senza fine, al finale stupido, passando per le interpretazioni degli attori davvero squallide (fastidiosissime nel loro modo di recitare Lula e la madre, veniva voglia di prenderle a schiaffi...). Credo che molte persone la pensino come me ma se si tratta da mostri sacri come Lynch o Kubrick, si adeguano, per essere considerati in qualche modo esperti o intenditori di cinema, per non far vedere che in realtà adorano i cinepanettoni (e mi chiedo che male c'è? qui su fs viene vista come una malattia...)
A me tutto questo non interessa, io valuto nel mio piccolo i film per come sono, per come mi hanno fatto sentire, per quanto mi hanno affascinato, indipendentemente da quanto vanno di moda tra utenti spocchiosi o finto-sofisticati... In fondo non è un pò anche il modo di vedere di Lynch? ;D
Pessimo. In alcuni momenti mi sono chiesto come questo film può averlo diretto Lynch. Confusionario, mal interpretato (su tutti Cage...). Il peggior film del regista, poco ma sicuro.
Filmografia minore una ceppa, questo è Lynch al 100%, personalmente il suo più grande film dopo gli inarrivabili Eraserhead e Mulholland drive.
Infiammato calderone protopulp, bassa comicità, genialiate, genialoidate, trash, filosofia da strada, wicked love in una notte nera che accompagna un dialogo di disagio quotidiano, personaggi eccentrici, contrasti stridenti, sange sesso e chi più ne ha...uno dei film che più si avvicina al mio concetto di cinema perfetto, morale o messaggi per fortuna assenti e una ritmatissima sfilata di contrasti. Questo è spettacolo! Incompreso.
Ancora un ottimo lavoro firmato David Lynch. Probabilmente questa pellicola ha fortemente ispirato la realizzazione di "Assassini nati" che gli è comunque inferiore. Meno visionario di altri lavori di Lynch ma non privo dalla sua cura maniacale per ogni dettaglio. Ottimo tutto il cast, compresi i personaggi secondari. Ci sarebbe anche da aggiungere che un "personaggio" ricorrente nel film è il fuoco, cosa per nulla inusuale nella filmografia di Lynch. Da vedere, davvero un buon film.
L'America per David Lynch è un luna park dell'eccesso, una grande soap opera, sex and violence for the masses, ma il tutto con il respiro di una fiaba surreale a lieto fine. In genere tre o quattro stereotipi possono s*******re un intero film, relegandolo nel filone trash per soli cultori del weird, ma se gli stereotipi si accatastano uno dopo l’altro, se l’intero film diventa un cimitero infinito di cliché e personaggi simulacro e situazioni grottesche che affondano nel mito, sorge il giustificato sospetto che sia una precisa scelta d’autore. Prendiamo per fare un solo esempio ( dato che come ho gia detto se ne potrebbero fare a migliaia tanto ne è denso questo film) la giacca in pelle di serpente di Cage altro non è che un rimando al Marlon Brando del film “pelle di serpente” del 1960 (quello con Anna Magnani) che portava una giacca del tutto simile. Cuore selvaggio è un film volutamente kitsch, esagerato, eccessivo, volutamente finto, sopra le righe. Basta sentire certi dialoghi patetici tra Dern e Cage che sembrano nati da una copula tra “via col vento” e “gola profonda” , e basta tenere a mente un intervista in cui Lynch disse che ”cuore selvaggio” è la storia di 2 idioti”, detta così il film potrebbe leggersi solo come un divertissment d’autore e niente più, ma il film per fortuna mostra altro, la storia di 2 idioti quindi, lungo le strade violente di un’America senza passato e senza futuro, tra sesso e dolore, criminalità senza più controllo, mostri mentali che sbucano fuori da dietro una autogrill , la mattanza degli incidenti d’auto della civiltà occidentale, l’icona del bene e l’icona del male, la fata e la strega, il mago di oz, il testosterone che scorre nelle strade e nelle vene, la celebrazione dell’individualismo anarchico e ci vuole un po di rock nella vita altrimenti è una vita a metà. Più che nell’atto è nell’eccitazione che porta all’atto che i protagonisti ricercano quell’emozione sempre più indefinibile per dirla con G.L.Ferretti…. Pensiamo a Bobby Perù che non desidera kiavare da subito Lula ma ne cerca solo la sua conturbante eccitazione e la conseguente umiliazione. In Lynch l'esagerazione del kitsch è sempre voluta, è sempre l’america alla David Lynch fatta di motel, fantasmi sulle autostrade, folli serial killer, mafie occulte, una precisa scelta stilistica che serve paradossalmente a scardinare gli stereotipi, soprattutto laddove tutto è talmente grottesco, pensiamo soprattutto a 2 aspetti: Lynch optò per un finale dove è il bene che vince, giusto per non tradire l’impianto da fiaba, bene allora se finale consolatorio deve essere che sia almeno girato in modo esplicitamente patetico, con una scena da grandeur hollywoodiana così ridicola che non si può far altro che ammetterlo: “si Lynch è il più grande cineasta degli ultimi 30 anni”, Cage che viene spinto sulla retta via (matrimonio e figlio) dalla fata buona del ***** e che si scusa con la gang di strada facendo un discorso talmente farsesco che si capisce come Lynch si stia facendo beffe di tutta l’industria hollywoodiana, e dell’arte consolatoria borghese in generale,in maniera così acuta che ha pochi eguali nella storia del cinema. L’altro aspetto è da ricercare invece nell’accentuato romanticismo come in un sogno tra teen agers, e nell’intesa sessuale spinta della coppia, questo essere così sopra le righe dapprima spiazza e sembra di assistere ad una caricatura della grande storia d’amore intrisa di carnalità e amore idealizzato, ma poi lo diventa a tutti gli effetti, e alla fine commuove, si perché bisogna avere il coraggio di dirlo, la scena finale ad esempio commuove. Sarà anche un effetto indotto dall’uso che Lynch fa della musica, passando soavemente da sfuriate trash metal alle ouverture strappalacrime di Badalamenti fino al rock and roll nero anni 50 a Elvis, al ballatone da classifica di chris isaak (che mood sensuale della *******) ed al jazz di new orleans tutto spremuto in un orgasmo multi prato fiorito. Si possono dire tante altre cose, la carica pulp ante litteram del film credo sia riconosciuta un po da tutti, e che spalanchera un vero e proprio filone pulp anni 90 ecc…., la prestazione di Dafoe/Bobby Perù poi e da mitologia, ripensiamo alla scena di incredibile inquietante lascivia con la Dern (dimmi solo kiavami e me ne vado) o a certi primi piani dei suoi denti marci. Tutt'ora credo che questo sia il più grande film sul mito americano mai fatto, melò, noir, e road movie si fondono in modo unico nel fuoco sacro della passione
faccio fatica a pensare che sia di David Lynch... simbologie elementari, che attingono a piene mani dal romanzo di Baum, 'The Wonderful Wizard of Oz', condite da trash di bassa lega, un linguaggio sconosciuto al regista (altro che precursore di Tarantino)... ma anche gli Alieni possono sbagliare! L
Siamo nel lontano 1990, un regista di nome David Lynch "crea" un nuovo stile, il regista in pratica produce una sontuosa pellicola, violenza, sesso, sangue, trash, ironia, drammaticità, azione... In seguito questa "tecnica" esilarante sarà "addomesticata", adottata, elaborata da Quentin Tarantino in uno dei più grandi capolavori "pulp"... "Pulp Fiction"... La trama del film è semplice, lineare e un po' stravagante. Due ragazzi sono in fuga, ma la mamma di lei è pronta a riportare a casa la figlia... missione ardua... David Lynch ci presenta, introduce immediatamente sulla scena tutti i personaggi (fondamentali)... La fotografia è perfetta, gli effetti speciali sono ok... Lode a Nicolas Cage in uno stato divino, l'attore è perfetto, mi ricorda Vincent Vega... Quindi Cage nei panni del sadico, imprevedibile Sailor Ripley "accompagna" lo spettatore per circa due ore in una storia entusiasmante, particolare, e a tratti inverosimile..! Oltre a Sailor ovviamente gioca una carta primaria nel film la fidanzata: Lula Pace (Laura Dern)... La felice coppia recita benissimo, gli attori sono in un momento stellare, e non sentono la pressione, essi sono solo ventenni ma hanno grande maturità... Complimenti... Pellicola composta da tante e bellissime scene... La scena iniziale ove Sailor uccide per legittima difesa un altro uomo è quasi perfetta (soprattutto sul piano cinematografico), scena molto violenta, cruenta, magnifica, suprema... Il regista (come Tarantino) trasforma semplici soggetti in eroi, in figure leggendarie, epiche... (ovviamente è il caso di Cage) Essenziale, importante è l' "introduzione" degli attori, essi presentano (grosso modo) incredibilmente le stesse caratteristiche..! Infatti l'essenza del film è tutta qui... David Lynch non si limita certamente al messaggio visivo ma "penetra" nel profondo e tratta argomenti ambigui e drammatici... Ovviamente "Cuore Selvaggio" non è un Capolavoro, quindi siamo lontani da pellicole come "Eraserhaed" ... Ma comunque in linea di massima la pellicola offre allo spettatore dei significati nascosti... Innanzitutto il regista pone l'accento sul problema degrado... In pratica David Lynch mostra allo spettatore la "crisi nervosa" di un intero mondo, tutti i personaggi del film sono schizzati, incostanti, imprevedibili e complessati... Ognuno di essi è in cerca di qualcosa, a volte il desiderio fa rima con follia e morte... Il regista comunque oltre a semplici concetti metaforici introduce scene "hot", belle le scene di sesso, non mancheranno scene trash... Nella pellicola si "formano", si "delineano" due blocchi , il trash e la metafora… A mio parere il regista fa fatica ad "travalicare" il blocco Trash, tutte le concezioni metaforiche sono semplici, e quindi il primo blocco (ovvero il Trash) prende prepotentemente il sopravvento sul secondo blocco (blocco metaforico)… In pratica la pellicola nasconde piccole metafore, quindi per grandissima parte il film diventa "semplice", esso è limitato al piacere visivo, concreto… Il cuore selvaggio è quella "sostanza" che "compone" i nostri protagonisti, essi hanno la forza di sconfiggere i ricordi (i brutti ricordi) e i loschi presagi futuri con una totale e passionale "coesione". La coppia si estranea da un mondo malato e cerca di percorrere strade nuove, ma purtroppo il sogno (divenuto quasi realtà) è pericolosamente "offuscato" dall'incubo (ovvero dalla realtà)… Il nostro Sailor cadrà nella provocazione di Bobby Peru (altra grande icona del film) che cercherà di ammazzare il giovane con un fucile durante la rapina… Ma la vittima (clamorosamente) sara' Peru … (la scena della sua morte è ben fatta, grandissimo lavoro… scena cruenta, magnifica sul piano cinematografico…) Metaforicamente parlando il regista gioca un partita a scacchi, le varie pedine (sono le concezioni, le teorie secondo David Lynch) vengono tirate in ballo in modo oculato, ma esse comunque sono "deboli" e non colpiscono particolarmente lo spettatore… Infatti il regista tratta argomenti scontati (almeno a Mio Personale Parere) poco originali… Molte scene del film in pratica confermano la teoria della libertà, la coppia è libera, ognuno decide liberamente, grande il concetto di Sailor riguardo l'individualità dell'uomo (rappresentata in modo tangibile da una sublime giacca di serpente…) Il concetto del "Cuore Selvaggio" (concetto in parte delicato è ambiguo) consiste nell'essere liberi e forse anche "cattivi" contro i cattivi… Nel prodotto cinematografico del regista si "intersecano" in modo opprimente concetti folli, criminali… Essi addirittura creano (secondo la mia Interpretazione) un infallibile binomio con l'amore (l'amore è un sentimento "ambiguo", esso puo' essere visto in tanti e svariati modi…) La criminalità (metaforicamente la morte del padre di Lula) "potrebbe" essere un gesto di amore, infatti la madre della ragazza ama un altro uomo, quindi il concetto del "Cuore Selvaggio" potrebbe paradossalmente ritornare utile, essenziale anche riguardo la vecchia donna… Ovviamente nel film sono trattati argomenti come il degrado della società, molte saranno le scene che confermano questa concezione… (triste concezione…) Il vomito, la stessa scena (apparentemente ironica) del cane hanno un significato metaforico… Ma per trattare questo "sottile", "diabolico" concetto dovrei aprire un enorme fascicolo… Da questo fascicolo "sradico" le cose essenziali… In pratica il regista tratta il problema-fenomeno storico, primordiale della crudeltà, del crudele cinismo degli animali (ovvero l'uomo e non solo..!)… l'animale è pronto a "succhiare" a mangiare "qualcosa" da altre persone… Il vomito di Lula dovuto a loschi ricordi (torna quindi utile il Flashback dello stupro) è in poco tempo cibo per mosche (queste sono metafore), l'uomo è pronto ad "impossessarsi" di cose altrui… Lo stesso discorso metaforico, complesso, delicato riguarda la scena del cane che si impossessa della mano dell'uomo nel negozio dopo una mortale rapina… La società moderna (e non solo) si auto-distrugge, si auto–elimina, potrei integrare altri concetti del remoto degrado umano come il Cannibalismo… (ma comunque questi argomenti sono pesanti e struggenti "dedicati" a menti illuminate…) Nel film la coppia è un sinonimo di complessità, entrambi hanno dei problemi, dei sogni e degli incubi insanabili (o quasi)… Bella la scena dell'incidente (presagio?) che tormenterà allo spasimo Lula, in seguito ci sarà l'allucinazione, il crudele miraggio della mamma della ragazza nelle vesti di una strega (la scena potrebbe essere concepita come una scena trash… ma ovviamente…) Sailor in pratica ossessionato dalla madre di Lula è "costretto" dalla sua mente a "visionarla" nei bizzarri (e temibili) panni di una strega… Ma anche in questo caso il "cuore selvaggio" prenderà favolosamente il sopravvento sul pericolo (madre di Lula), ma questo "processo" sarà mostrato chiaramente allo spettatore solo nel finale…
Film "padre" dei vari "Pulp Fiction", ma purtroppo/menomale i "figli" possono perfezionare i limiti "paterni" e toccare, sfiorare la perfezione… Pellicola composta comunque da un ritmo (in linea di massima) lesto… Ovviamente il film per brevi tratti incapperà nella noia totale… Maestoso lavoro musicale, è un'impresa elogiare, ricordare tutte le favolose colonne sonore de "Cuore Selvaggio"… Esse sono la "custode" di tutte le scene del film, le musiche sono "camaleontiche" si adattano al contesto volubile, incostante, imponderabile del film…
Il finale è composto da scene trash e da "Pillole" metaforiche… La concezione, ovvero l'amore dell'uomo cambia,muta, si rafforza grazie alla "fantastica" visione della madre di Lula nelle vesti di una fata… Questa ultima nel film muove in modo "vertiginoso" i vari personaggi e anche lei (ovviamente) è in uno stato di completo degrado fisico e psicologico…
Sembra incredibile… Il film presenta diverse metafore ma esse sono "leggere" e soprattutto poco toccanti, dal maestro delle "concezioni" era lecito aspettarsi qualcosa in più...! (forse sono inappagabile..!) Quindi il film è un "opera musiva" di apoteosi visiva (ovvero il trash e non solo!) e da concezioni "addomesticabili" (ovvero le allegorie, metafore) "Cuore Selvaggio" inoltre (o forse soprattutto) è un omaggio alla favola de "Il Mago di Oz"… (secondo Lynch) Pellicola composta da grandiose scene, difficile trovare difetti al film, i "fili" "concettuali" sono delicati, quindi il pregio è paradossalmente difetto e viceversa… I Difetti "concreti" sono pochissimi… La scena finale è ben fatta e chiude quindi il tutto in buon modo…
Lynch regala allo spettatore un viaggio in un mondo fantastico ove comunque resta stagnante il concetto di paura e di minaccia mortale, lo stile del regista sarà elaborato (almeno in parte) da altri produttori… Ma ovviamente sul piano allegorico la sfida è persa in partenza…
Per quanto impazzisco per Lynch,sto film l'ho trovato ottimo e mediocre allo stesso tempo.Troppe imprecisioni ed imperfezioni,pure nella sceneggiatura. Quando sembra che in alcuni punti l'adrenalina salga fino ad esplodere,improvvisamente tutto si spegne con scene alquanto ridicole ed insignificanti che fanno tornare spaesato lo spettatore..questo d'altronde è il gioco del nostro regista,confondere perennemente il pubblico,ma in questo caso è diverso perchè la trama è scontata con qualche flashback in qua e là,oppure qualche visione onirica e surreale..ok,ci sta tutto!ma il senso del film è troppo stralunato..non ha più dinamiche e bilanciamenti per precisi che rendono tutto il resto quasi irritante,pure nei dialoghi..con un finale affrettatissimo e sdolcinato che sintetizza il più possibile,distogliendo l'attenzione su altri personaggi "abbandonati" tipo Santos.. un Nicolas Cage assoultamente "monofaccia"! :( Comunque se fosse stato un film di un giovane regista inesperto probabilmente avrebbe avuto molto più successo..però da un genio come il nostro maestro Lynch c'è un pò di delusione.. Ottima la fotografia e le scelte cromatiche(ad esempio in prigione)..nonostante tutto il segno del regista lo si trova sempre! :)
Film riuscito solo a metà di David Lynch: interessanti alcuni personaggi, inquietanti alcune suggestioni, ma l'insieme è piuttosto superficiale, e la coppia di protagonisti non lascia minimamente il segno (particolarmente imbambolato nicholas cage). Coraggiosa la Rossellini con monociglio e sciatta parruccona.
un lynch minore..sempre un buon film,buona colonna sonora,ritmato,violento,bello,solo da lynch ci aspettiamo solo capolavori pazzeschi..qui nasce il problema di una mezza delusione..cmnq un ottimo film..forse se sarebbe stato fatto da un altro regista avrebbe meritato 10..
Un altro passo verso Linch, mi sono appassionato a questo Regista dopo aver visto Inland Empire, certo qui stiamo lontanissimi da IE, ma Linch riesce ancora una volta a darmi emozioni, questa volta con la realtà, con un intreccio ben studiato. Amo Linch, ed il suo modo di fare Cinema. Un buon film, basato su ricordi ed una realtà ostile!
Strana la carriera di Lynch, capace di creare grandi capolavori ("Mulholland dr.", "The elephant man", "Eraserhead") e film non propriamente definiti come capolavori ma comunque da vedere ("Velluto blù", "Una storia vera", "Strade perdute", "Fuoco cammina con me"). Questo a mio modesto avviso, sembra essere il film più deludente di Lynch. Forse troppo esagerato e spinto oltre che estraneo, "Cuore selvaggio" è soprattutto orfano della vena del vero Lynch. Non mi permetto di ostacolarlo, il suo genio è uno dei doni più grandi per le nostre menti. Però.... Svagato
Uno dei migliori film mai realizzati. Una ballata rock visionaria, dolce e violenta allo stesso tempo. un film però che non è per tutti. Ci vuole molto umorismo per capirlo e bisogna avere assolutamente il gusto del bello. Questo film è fuoco, è passione, è genialità!