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Il primo piano iniziale sulla figura di Charlot ci fa capire bene quanto il personaggio stesse sempre più acquisendo forza e personalità; con quell'inquadratura iniziale Chaplin lo (si) mette al centro dello schermo come non aveva ancora mai fatto. Dopodiché inizia un'ispirata e splendidamente scorretta comica diretta da un Chaplin che sfrutta gli schemi consueti ma dimostra di essere semplicemente più ispirato e pieno di inventiva nella creazione delle gag e del ritmo con il quale vengono messe in scena. Come "comica pura" è una delle più frizzanti e riuscite del periodo Keystone, sia in generale sia considerando solo quelle scritte e dirette da Chaplin. Charlot si muove attraverso gag e comprimari azzeccati, una ghignante scorrettezza morale (quante ne combina ai due poveri invalidi) e ne esce persino trionfatore questa volta. Corto proprio bellino.
Tra le migliori commedie Keystone con Charlot, se non la migliore in assoluto. Divertente e piena di gag e personaggi particolarmente riusciti, specie lo zio invalido irresistibile. Finalmente si ride di gusto oggi come allora, non sono invecchiate molto (almeno questa). Nulla di superbo chiaramente, ma il protagonista che stavolta se la cava con vari espedienti riuscendo a guadagnare anche da due invalidi è ben costruito.