antichrist regia di Lars Von Trier Danimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009
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antichrist (2009)

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locandina del film ANTICHRIST

Titolo Originale: ANTICHRIST

RegiaLars Von Trier

InterpretiWillem Dafoe, Charlotte Gainsbourg

Durata: h 1.40
NazionalitàDanimarca, Germania, Francia, Italia, Svezia, Polonia 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2009

•  Altri film di Lars Von Trier

Trama del film Antichrist

Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l'amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.

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Voto Visitatori:   6,55 / 10 (251 voti)6,55Grafico
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Voti e commenti su Antichrist, 251 opinioni inserite

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Attila 2  @  21/11/2020 19:54:23
   6½ / 10
Il racconto della storia di Adamo ed Eva in versione satanica,secondo Lars Von Trier.L'Eden rappresntato al contrario , come se fosse stato il diavolo in persona a crearlo.I due protagonisti distrutti dalla morte del figlio , vanno al centro delle loro paure e della loro depressione intrinseca,immergendosi sempre di piu' nell'incubo di un'esistenza ormai impossibile da vivere.Un film davvero disturbante,con scene esplicite di "torture-porn" ma non fini a se stesse,ma come catarsi del loro "peccato originale" ovvero aver fatto l'amore avendo lasciato loro figlio incustodito e che e' caduto dalla finestra morendo.Di chi e' la colpa,di "adamo" che ha staccato la mela dall'albero,o di "Eva" che l'ha convinto a farlo? In questo rimbalzo di responsabilita',Lars Von Trier ci porta per mano in questo "Inferno terrestre" dove qualunque tentativo di redenzione e' inutile e la soluzione finale e' solo quella che si vedra' alla fine.Un film lentissimo e deprimente,forse solo "Requiem of a dream" e' riuscito a toccare livelli piu' profondi di disperazione.Ma che comunque ti fa perdere nel suo "labirinto" nel quale si viene risucchiati,senza via d'uscita

Jokerizzo  @  20/02/2020 15:36:47
   9 / 10
Ingiustamente sottovalutato! Devastante!

BenRichard  @  24/04/2018 16:31:02
   10 / 10
Capolavoro di Lars Von Trier. Un film stracolmo di simbolismi, girato in maniera sensazionale, grottesco ai massimi livelli, la pura depressione, forse un film che in effetti può essere molto più comprensibile da chi nella vita si senta realmente depresso, un pò come me. Psicologicamente disturbante e malato come pochi io abbia mai potuto vedere nel corso della mia inutile esistenza. Interpretato da un duo di attori fenomenali che portano i nomi di Willem Dafoe e soprattutto in questo caso da una strepitosa Charlotte Gainsbourg.
Tecnicamente un lavoro eccezionale. Mi trovo pienamente d'accordo con chi dice che questo film non è un semplice film, ma una vera e propria esperienza di vita che si intrufola nei meandri più tortuosi della psiche umana. Una discesa irrefrenabile verso la parte più oscura del proprio animo e del proprio essere scaturita da un lutto da cui è quasi impossibile riprendersi.
Capolavoro!

Mattia100690  @  28/08/2017 14:08:55
   7 / 10
Regia come al solito straordinaria di Von Trier, condita da una fotografia esemplare. Disturbante e brutale.

Filman  @  02/02/2015 15:22:34
   7½ / 10
Al termine di un periodo artistico ben asservito alla propria spiritualità artistica, firmata sotto forma di Dogma, Lars Von Trier dirige ANTICHRIST rinnovando il proprio repertorio e coinvolgendosi in un cambio di rotta a centottanta gradi, che trasforma una precedente estetica essenziale e povera, al fine di lasciar spazio all'intrinseco lato della pellicola, in una barocca composizione più ermetica e surrealista di qualsiasi altra opera precedente del regista, seppur costantemente dedita ad una controversia tecnica e narrativa.
Sequenze oniriche ed ermetiche di catartico effetto, disegnano qui una storia intensa e cruda, ben recitata, diretta e fotografata con misura, oltre che scritta con evidente ed anticonvenzionale personalità, come testimoniano la presenza di elementi "torture porn", probabilmente, usati per la prima volta per un immaginario esplicativo e non fine a sé stesso, e la presente poetica del regista sul caos regnante nel mondo e sulla violenza che lo permea.

william sczrbia  @  11/01/2015 11:14:55
   8 / 10
a me è piaciuto molto

LordWotton  @  07/07/2014 22:38:04
   7 / 10
non è per nulla facile commentare questo film, che si lascia a molteplici interpretazioni, volutamente soggettive, posso dire che non credo d'averlo capito del tutto, ma per quel che mi ha trasmesso ne consiglio la visione, Von Trier ti porta nel suo mondo e fai fatica a tornare indietro senza nulla...se riesci a tornare

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/06/2014 17:24:36
   6½ / 10
Dopo la pinteresque ove Lars inizia a togliersi i sassolini di dosso, Ibsen suo target prediletto, ancor prima la contraddittoria società americana orfana di un ultimo capitolo per archiviare la trilogia, si interroga sulla natura della vita, fecondata nel male, nell'Eden con novelli Adamo ed Eva a scontare i loro peccati. La 'depressione' pretesto narrativo qui sarà poi il motivo da cui partorirà 'Melancholia', citazionista ma lucido nelle intenzioni, salvo un incipit che non ho mai digerito neanche nei futuri epigoni che dispenserà e che si autociterà come in 'Nymphomaniac', un viaggio visionario che si nutre delle 2 nemesi Eros e Thanatos,che fa ritornare alla mente quel pianto irritante nel finale di 'Epidemic' la cui mente della ragazza veniva incanalata nella visione metanarrativa dell'epidemia.La sua rilettura biblica mi riporta ancora una volta a Dreyer, alla sua riflessione sulla natura di Satana, creato da Dio stesso, poiché come ci insegnano le regole della romanzatura, ogni eroe deve avere un'antagonista, e in assenza di tale, va inventato.
Diciamo che qui Dreyer è fuori luogo, la citazione è su Tarkovskij, il quale procedeva per ellissi, la sua era poesia narrativa, Trier è più compatto, niente è lasciato al caso, e anche in 'Nymphomaniac' quando ricerca le metafora bada bene a spiegarle (o anche quando si scagiona dalle accuse di antisemitismo di cannesiana memoria), esige la recezione, raramente fruibile il sovietico, Trier invece finalizza allo spettatore, questo lascia intravedere un sottotesto più complesso, forse si incorre anche nel difetto comune di vederci cose che non ci sono, ma almeno c'è adito all'interpretazione.

_Hollow_  @  01/06/2014 00:21:36
   7 / 10
Premettendo che non adoro Von Trier, va detto che il film rimane un buon "prodotto" dove si avverte chiaramente il suo stampo.

Il problema principale penso ricada nella totale mancanza di empatia: è veramente difficile fondersi col fascio di luce sulla propria testa ed entrare nelle parti. La naturalità di grandi capolavori viene meno, si ha l'impressione che il tutto sia molto costruito (anche se c'è chi ha fatto notare l'opposto, sarà che sono abituato alla sincerità filmica del cinema asiatico). Non lo trovo certo all'altezza di un Dogville o similari.

Comunque la regia e in generale il comparto tecnico tiene alla grande; la prova recitativa idem; ottima soprattutto l'idea di unire mitologia a psicanalisi, religione a filosofia e includere diversi spunti onirici che ricordano molto, in certi punti, le pubblicità di Lynch per la Playstation (mi riferisco soprattutto quando di mezzo ci sono gli animali).
C'è un sacco di roba a bollire in pentola: la sacra famiglia capovolta, gli animali/parche, aspetti della "misoginia" vontrieriana ovunque (ma in realtà la donna è sempre la figura centrale e più complessa in ogni suo film).

Il mio è indubbiamente un voto "contenuto". Perché come ho detto, in generale non adoro Von Trier, e questo è sicuramente un suo film. Ma gli va dato atto di riuscire sempre a realizzare lavori mai banali e superficiali, a meno che non li si voglia leggere a quel modo.
E, come già detto da altre parti (forse Evangelion? Boh), schifo chi giudica male un film per non averlo capito. Se è criptico son ***** tuoi.
Bello il finale autocatartico che tenta di uscire dal proprio incubo depressivo.

Silence is Sexy  @  30/05/2014 18:42:34
   10 / 10
Un Waldgaenger di juengeriana memoria - ma in chiave nichilista - per il film di Lars Von Trier che più ho apprezzato.
"Antichrist" conferma la tesi del regista danese: gli artisti devono soffrire, il risultato è migliore; la pellicola, non a caso, è stata concepita durante uno dei periodi più bui (leggi luminosi) di Trier.
La storia è carica di simbolismi, enigmatica e pessimist(ic)a. La colonna sonora, superato il meraviglioso Haendel del memorabile prologo iniziale, viene rimpiazzata da un torbido, strisciante e interminabile stato d'angoscia che accompagna il percorso dei due protagonisti, interpretati da attori molto credibili- soprattutto la bellina/bruttina "heroin chic" Gainsbourg -, sulla via verso la rEDENzione.


Allora, considero questo "Antichrist" un grande film e ve lo (s)consiglio, ma tenete presente che a (s)consigliarvelo è un depresso esiliato.

Lasciate ogni speranza o voi seguaci dell'esattore di prepuzi.
E dateci un (qui didascalico) taglio!

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2 risposte al commento
Ultima risposta 25/06/2020 22.07.05
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Invia una mail all'autore del commento FlatOut  @  18/04/2014 10:45:29
   8½ / 10
Uno dei film più potenti e complessi degli ultimi anni, con il prologo più bello e struggente che ricordi in mia memoria.
Un film complesso, che contiene una favolosa introspezione alla depressione appena passata dal regista. Analizza diversi temi su quest'argomento: la perdita del figlio il rapporto marito/moglie, Psicologo/cliente con grande maestria facendo capire nel miglior modo il rapporto che si instaura tra la coppia.
Tra i temi trattati troviamo anche il male della natura nella donna, un tema veramente difficile da trattare che Trier ha saputo volgere a suo favore, la prima volta che lo vedo trattare in modo così bello e allo stesso tempo furbo.
è un film impossibile da comprendere appieno nella sua reale essenza essendo che il regista ha analizzate le sue paure e le ha esposte in un modo molto (troppo) personale per essere captato dalla critica e dal grande pubblico e probabilmente è questo che fa altalenare il film da critiche fortemente negative a critiche positive senza una via di mezzo.
Infatti la seconda parte del film "il caos regna" non l'ho compresa appieno, con queste eplosioni di estrema violenza mischiate ad erotismo, che lasciavano sperare a qualcosa di più...l'unica esplosione che mi è piaciuta però è stata

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER è una scena veramente molto forte che ti fa comprendere la vera natura della donna dal punto di vista della protagonista, quello che realmente lei pensava di se stessa.
Il messaggio finale invece non sono riuscito a comprendere perchè a mio avviso è una delle scene a mio parere di maggior introspezione del regista.
è uno di quei film da rivedere a distanza di 10 anni una visione dall'altra, a mio parere forse ora come ora l'ho visto un po prestino (15 anni) ma sono sicuro che questo film mi riserverà non poche sorprese.
Io questo film non lo consiglierei a tutti, solo ad un pubblico che sa a cosa va incontro ed ha gia visto uno o più film di von trier

GianniArshavin  @  05/04/2014 00:18:42
   6½ / 10
Scritto da Von Trier durante un lungo e sofferto periodo di depressione , Antichrist è il suo film più personale e intimo.
Fra simbolismi, filosofia,psicologia e violenza il regista danese ci trascina in questo incubo oscuro e cupo, un viaggio doloroso e Travagliato alla scoperta della sofferenza di una coppia causata dalla morte del figlio.
I temi sono tanti e sono convinto di averne colti davvero pochi; la pellicola richiede allo spettatore più di una visione ed anche una conoscenza discreta in campi come: l'astrologia,l'astronomia,la psicoanalisi e la religione.
Von Trier si destreggia fra queste numerose tematiche molto bene, gli ingredienti sono quelli giusti e le riflessioni si sprecano. Purtroppo dopo una prima parte molto profonda il cineasta si lascia prendere la mano scadendo nella violenza, a tratti gratuita, e nell'esagerazione totale.
Il ritmo è lento, ma la bravura dei protagonisti e i dialoghi curatissimi non appesantiscono più di tanto la visione. Da manuale alcune scene come quella iniziale o quella dell'albero della copertina. Enigmatico il finale.
Nel complesso Von Trier si conferma uno dei cineasti più geniali degli ultimi anni,coraggioso e profondo nei contenuti ma anche nelle provocazioni che nel suo cinema non mancano mai. Antichrist è un film che divide, forse troppo personale per essere capito da chiunque; tuttavia ci troviamo di fronte ad un buon lavoro, al momento il meno bello fra quelli che ho visto del regista, che poteva essere migliore se si fossero evitate cadute di stile cosi palesi.

Macs  @  15/02/2014 19:33:34
   6 / 10
In due aggettivi, definirei questo film: claustrofobico e insidioso. E anche un po' incompiuto. Ci sono molti esterni in questo film, ma il senso di claustrofobia è dominante, forse perché i personaggi sono ritratti come prigionieri delle loro anime, e della loro presunta malvagità. La regia di LVT qui gigioneggia un po' troppo però: è un intento nobile insidiare lo spettatore con domande e questioni esistenziali, ma non c'è alcun bisogno di ricorrere alla provocazione continua. Il tutto condito poi da un certo snobismo registico che rimane, a mio umile parere, il difetto principale di LVT - e da cui si è divincolato con classe in "Melancholia". Scopriremo se la direzione intrapresa è quella giusta solo se "Nymphomaniac" confermerà la tendenza.

Spera  @  07/01/2014 10:26:23
   6 / 10
Se questo signore non si chiamasse Lars Von Trier dovremmo spiegargli qualcosa sulle regole base del linguaggio cinematograficamente, dalla continuity agli scavalcamenti di campo è tutta una trasgressione alle regole.
Ma lui è Lars e abbiamo imparato a conoscerlo per il suo particolare modo di fare cinema.
Bisogna ammettere che il suo stile è unico ma che non sempre questo linguaggio è digeribile o funzionale alla sceneggiatura.
Punti forti: attori eccellenti, ottima fotografia, atmosfera davvero oscura e soffocante.
Il problema principale a mio avviso sta nella sceneggiatura che a partire da una scena clamorosa da antologia come quella iniziale poi si assopisce nella ripetitiva e lenta lotta di una coppia che ha perso un figlio e viene stretta nella morsa della disperazione e del dolore.
Problemi sessuali e psicologici dei due protagonisti si abbracciano e si intrecciano in una battaglia fisica e mentale senza esclusione di colpi.
Il tutto è condito da molti, troppi, spunti su psicanalisi, religione, animali parlanti senza mai veramente approfondire.
Rispetto a questo film ho adorato invece "gli idioti", a mio avviso un capolavoro.
Si ecco questo Antichrist non mi ha esageratamente colpito e se non fossero state presenti scene disturbanti di alto livello sarebbe stato di una noia pazzesca.
Ovviamente consigliato in versione integrale.

Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  21/12/2013 12:00:01
   6½ / 10
Simpatica e istruttiva campagna di sensibilizzazione sulla violenza, il maltrattamento domestico, l'infibulazione e una sottile riflessione su quanto possano rivelarsi pericolosamente fastidiose alcune mascotte disney come cip e ciop e bambi.

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Oh Dae-su  @  16/10/2013 13:07:12
   7 / 10
LVT è talmente coraggioso che a volte sembra un pazzo superbo.
Non tutte le pellicole del Danese mi hanno soddisfatto in pieno.. questa, a mio avviso, è una di quelle più controverse e provocatorie.
Io ho visto della poesia, oscura, cattiva e disturbante, ma pur sempre poesia.
La clip iniziale è indelebile e splendida (poteva evitare la pornografia gratuita) e il resto del film è malvagio, con esplosioni di delirante violenza.
La natura è femmina ed è cattiva e anche grazie alla Gainsbourg (doppiata in maniera pessima) riesce a rendere questo concetto.
Una misoginia latente, un concetto diverso di Anticristo.
Gli unici difetti che ho trovato sono il doppiaggio, quei momenti di apatia, che spesso LVT ci propina e qualche scena estrema che poco serviva al film stesso.
Non riuscirai a dimenticarlo e ti farà pensare.

horror83  @  21/09/2013 19:42:56
   7 / 10
commentare questo film lo trovo abbastanza difficile perchè è un film molto strano, con scene surreali e con tante domande! non sono neppure sicura di averlo capito al 100%. sinceramente mi aspettavo tutt' altro film.

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molto bravi gli attori protagonisti: Willem Dafoe, Charlotte Gainsbourg

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Invia una mail all'autore del commento Waldesrauschen  @  17/08/2013 18:52:21
   9 / 10
- Contiene spoiler -

Antichrist è una pellicola complessa, oscura, disperata; un film esoterico e inquietante; alienato e alienante; siamo di fronte a uno dei lavori più nichilisti e soffocanti del buon Von Trier.
Gli attori si dimostrano all'altezza di un compito veramente arduo: lei – Charlotte Gainsbourg, ormai una "musa" per Von Trier - è una donna malvagia ed egoista, ha uno sguardo sfatto, indemoniato ed è totalmente incapace di controllare le proprie pulsioni sessuali; lui – Williem Dafoe, veramente un ottimo attore – è uno Psicoterapeuta in balia del proprio "paziente speciale", una moglie traumatizzata che nasconde dentro di sé il segreto di una noncuranza pressoché fatale.
Il film si apre con un prologo destinato a rimanere nella storia del cinema, incantevoli quei 5 minuti scarsi in bianco e nero - accompagnati dalla sublime "Lascia ch'io pianga" - durante i quali il regista ci stordisce con una fotografia dalla bellezza struggente, ci fa vedere un orgasmo sotto la doccia, la neve, i soldatini giocattolo – ben visibili le diciture "dolore", "angoscia" e "disperazione" – e la morte del figlio dei due che cade (involontariamente o volontariamente?) da una finestra.
Successivamente, all'interno di una camera d'ospedale, troviamo una scena didascalica: lui le porta dei fiori, l'inquadratura stringe sul vaso (trasparente) e l'acqua diventa sempre più sporca; una sequenza che forse vuole sottolineare i risvolti torbidi della vicenda stessa alla quale assisteremo.
Da qui in poi inizierà la discesa agli inferi di questi moderni Adamo ed Eva, i due raggiungeranno l'Eden (nome con il quale viene chiamato il bosco), faranno sesso sotto un albero molto speciale (ma le sequenze e i rimandi da citare sarebbero davvero un'infinità), fino alla rottura che li porterà a combattersi a vicenda.
La parte veramente importante è quella che ci mostrerà lei, l'estate precedente, già nell'Eden, sola con il bambino, impegnata in una tesi sulle torture perpetuate nei confronti delle "streghe"; una sequenza fondamentale anche per apprezzare a pieno il rogo con il quale Charlotte verrà punita nel finale.
Per il resto ognuno trae le proprie conclusioni, io dico solo questo: la natura è il tempio di satana (il campo da gioco di tua moglie, la tana della volpe), avresti dovuto tenerne conto, Williem.

Bellissimo l'attraversamento del bosco (ah, in inglese mette i brividi, anche la sequenza della volpe), mai provata un'angoscia simile; lei che diventa... verde! Magnifico.
Vorrei precisare che ho trovato fenomenale la sequenza del taglio del (), con quel bellissimo stacco sulla cerbiatta (già incontrata mentre era intenta a partorire), ma non ho gradito la visione della penetrazione iniziale, del tutto fuori luogo in quegli attimi così poetici, e quell'eiaculazione insanguinata (probabilmente buttata lì a caso, nonché una brutta copia della trovata geniale con la quale Buttgereit chiuse in maniera fulminante il film "Nekromantik"); poteva essere ricordato come un film sofferto, di difficile lettura e con una scena "estrema", invece verrà ricordato da molti (non da me) come un film perverso, pieno di forzature e scene pornografiche.


Per concludere vorrei dire che Lars Von Trier è fatto così, abbiamo imparato a conoscerlo, con i film combatte le proprie paure e i demoni che lo attanagliano; come non essere d'accordo con la sua frase "Gli artisti devono soffrire, il risultato è migliore"?
E allora augurategli pure tutto il male possibile, lasciate che vomiti altre nuove perle.

Taglio del clitoride, era ora che qualcuno ci pensasse seriamente.

tommy95  @  17/08/2013 12:36:48
   9 / 10
Una catarsi, un processo di purificazione estremamente personale che non si riduce a una semplice e manichea eliminazione fisica del male, ma va oltre e si mostra libera in un'incredibile apertura finale che rivela un'energia interiore prima di allora rimasta nascosta nei più profondi aneliti del cuore in attesa del risveglio.

TheJoker96  @  17/08/2013 02:01:33
   6 / 10
Certamente non è un film per tutti e non può essere preso alla leggera.
Antichrist vuole essere la trasposizione di un malessere interiore del regista e la simbologia che regna per tutta la pellicola potrebbe anche essere interessante se tutto non fosse estremamente esagerato al limite pugnalando lo spettatore con scene macabre e, a volte, al limite del disgusto. Insomma, una sorta di autoanalisi che si trasforma in un delirio dove lo spettatore si ritrova impotentea a guardare.
Do la sufficienza per il coraggio di mettersi così a nudo e per la sequenza iniziale e altre rare scene che secondo me sono un capolavoro di regia

Eddie993  @  20/07/2013 11:55:38
   8½ / 10
Grande film di Lars Von Trier che trasmette allo spettatore il proprio malessere e il proprio stato d'animo, riuscendo in quella che è ed è stata la prerogativa di tantissimi artisti nel corso della storia.
Tecnicamente ineccepibile, una fotografia perfetta e una regia estremamente personale. L'interpretazione dei due attori attorno ai quali tutto il film ruota è incredibilmente realistica e sofferta (anche se nella versione italiana Charlotte Gainsbourg viene decisamente penalizzata dal doppiaggio).
Molte scene forse diventano troppo esplicite e fini a loro stesse, ma si rendono comunque funzionali alla descrizione della condizione psicologica morbosa nella quale la coppia protagonista cade.
Il film alla fine diventa un'enorme allegoria, ogni immagine o particolare ha un significato preciso che acquista senso sempre più concreto ad ogni visione, cosa che "obbliga" a rivedere la pellicola in questione varie volte per coglierne ogni sfumatura.
Un film non per tutti e assolutamente non per chi vive il cinema come semplice intrattenimento. Per gli altri non ci saranno mezze misure; o lo si odierà o lo si amerà.

MonkeyIsland  @  16/06/2013 14:26:59
   7½ / 10
Un film difficile.
L'introduzione è una delle migliori che abbia mai visto in un film, Dafoe e la Gainsbourg bravissimi.
Alcune scene sono veramente da voltastomaco, il film secondo me si perde in eccessivi simbolismi.
Una pellicola che quindi merita più di una visione per essere compreso a pieno.
Non per tutti.

Italo Disco  @  17/04/2013 23:54:00
   6 / 10
La dimensione da incubo che il regista dà al film é affascinante, però ho l'impressione che si compiaccia un po' troppo. La prima parte é troppo lenta e la noia prende il sopravvento, la seconda é sulla stessa falsariga però contiene alcune scene che mi hanno onestamente svegliato dal mio torpore. Fra i 2 attori ho preferito la Gainsbourg, molto tenebrosa, soprattutto nella parte finale quando la trama prende una svolta inaspettata. Musiche appropriate al tono del film.

Badu D. Lynch  @  13/02/2013 14:09:17
   9½ / 10
Capolavoro.. Un'opera straordinaria, una grande architettura visionaria, una misticheggiante allegoria sulla figura dell'Anticristo.. Potrei non smettere più di scrivere.. Lars Von Trier è un genio..

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/03/2013 21.31.38
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danielplainview  @  23/01/2013 10:13:19
   7½ / 10
Un film diverso, volutamente provocatorio, ma realizzato con perizia e maturità stilistica. Gli interpreti sono perfetti per il film.
In un mondo dove regnano produzioni con budget stellari, qui, si cerca di offrire allo spettatore qualcosa che prescinde dagli effetti speciali, se poi vogliamo disquisire se il regista si è spinto troppo oltre, ognuno può avere la propria opinione, ma almeno se proprio bisogna criticare, si critica qualcosa di diverso.

EndlesSummer  @  26/12/2012 18:20:10
   10 / 10
L'ho adorato.

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Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  22/10/2012 15:48:47
   7 / 10
Difficile votare un film di Von Trier. A me ha turbato abbastanza, e tanto basta.

cort  @  05/07/2012 23:59:15
   6 / 10
ottima la prova registica e veramente efficace la fotografia ma la trama è troppo lenta e rischia di appisolare.

Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  26/03/2012 17:36:50
   7 / 10
L'effetto dei primi 10 minuti del film sono bellissimi nella realizzazione e fortemente tragici nell'evento rappresentato.
Credo che molto del buono del film sia il regista e la fortuna di aver trovato attori che lo hanno supportato bene. Fossero stati altri attori, meno espressivi e coivolgenti, forse il film sarebbe un fiasco.
Quello che è certo, questo regista si ama o si odia... non ci sono vie di mezzo, credo.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento ilSimo81  @  06/03/2012 15:53:34
   6 / 10
Dannazione, questo sì che è un commento difficile.

Su alcune cose si può storcere il naso, ma è innegabile che "Antichrist" colpisca con efficacia. Un disperato crescendo che prende le mosse dalla tanto citata scena iniziale, girata con maestria, mentre il seguito della visione trasmette perfettamente le sensazioni di un'atmosfera angosciante, malata e deprimente. Grandissimo merito alla regia, alle luci, agli attori.
La storia è essenzialmente una discesa all'inferno. La morte accidentale di un bambino lascia profonde tracce nella vita e nella coscienza di sua madre, la cui psiche si sfalda in frammenti che il marito psicoterapeuta cercherà di ricomporre. Quattro passi, quattro capitoli dai titoli esplicativi (i primi tre sono "Dolore", "Pena", "Disperazione"). Paradosso significativo, il fatto che la vicenda si sviluppi per la maggior parte in un bosco chiamato Eden.

Non ho i mezzi e nemmeno l'intenzione di fare un'analisi accurata di questa complicata opera di un complicatissimo regista, visto e considerato che tante cose le ho capite o sapute leggendo quanto scritto da altri. Mi soffermo su un paio di riflessioni personali.

Quel che è certo è che dietro ad "Antichrist" pulsa una vena distruttiva. Il titolo non costituisce richiamo alla divinità, bensì all'umanità. Se Crìsto venne per sottolineare la bellezza del creato e per esaltare la dignità e la sacralità della donna, Von Trier scova le radici del peccato proprio nella natura, e la donna è creatura tremenda per eccellenza, il cui sesso dà origine alla vita e al contempo è origine di ogni male.
Così ideato, così strutturato e così letto, "Antichrist" parrebbe un capolavoro straordinario, e in effetti mi ha colpito molto e mi è rimasto parecchio impresso. Però a tratti ho trovato esagerato il simbolismo, e non ho apprezzato la deriva quasi fantasy del capitolo finale: posso capire che la parte sui "tre mendicanti" abbia per Von Trier un suo significato ed una sua importanza, ma per me è la parte peggiore del film ed è forse quella che più di tutte frena il mio giudizio.

Dopo la prima visione gli avrei dato un voto infimo. Poi, come al solito, a mente fredda ho saputo capire ed apprezzare meglio alcuni punti. Il mio voto è quindi una diplomatica via di mezzo tra istinto e ragione.

franzcesco  @  05/03/2012 23:45:59
   6 / 10
Il film dovrebbe essere valutato a volte da 10 (prima ed ultima scena, idee geniali nella realizzazione) ed altre da 2 (immagini troppo forti e crude senza motivo).
La giusta media è 6 (voto che non gradirebbe il regista....).
Non per tutti, ma questo è cinema di emozioni, nel bene o nel male.

Beefheart  @  04/03/2012 21:11:26
   6½ / 10
Drammone con sfumature horror non del tutto convincente. Lars von Trier viola per l'ennesima volta il decalogo del suo Dogma '95 infarcendo la pellicola di suoni, musiche, luci, filtri, artifici ottici, omicidi e brutture varie, per confezionare un'opera suggestiva ed evocativa che riflette sull'elaborazione del lutto, la depressione, l'espiazione e la sua fisicità. Peccato che il tutto risulti spesso eccessivamente ermetico, metafisico, onirico, confuso, a scapito di immediatezza ed efficacia. Tecnicamente ineccepibile per uso del rallenty, luci, fotografia in generale; buona l'interpretazione degli unici due attori, azzeccati ed a proprio agio anche nelle esplicite scene di sesso. Non mancano un paio di errori (vedi spoilers) ma a mio avviso il difetto più grande è appunto la ridondante gratuità di simbologismi di alcuni passaggi. Nel complesso è comunque un film molto forte, sicuramente affascinante per gli appassionati, probabilmente troppo duro, eccessivo e delirante per tutti gli altri.


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mauro84  @  14/02/2012 01:05:31
   7 / 10
lars von trier registra che ormai lo definito folle.. ogni suo film può far molto scandalo.. lui ricordiamocelo può far tutto.. secondo me è il nuovo kubrik.. le idee le ha.. le mette in pratica.. trova attori sempre pronti e perfetti nell'interepretare in sto caso un film ben reso.. che ti tiene allo schermo.. psicologico horror.. che mi ha lasciato solo un dubbio alla fine..dei 3 animali.. poi bè la storia è abbastanza seria..resa bene.. ambientazione giusta..

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movieman  @  10/12/2011 01:08:32
   6½ / 10
Il film mi ha lasciato smarrito e anche un po' sconvolto. Pur leggendo le varie interpretazioni, nessuna sembra convincermi appieno, nessuna sembra giustificare completamente la crudezza di alcune scene. Tutto ciò che mi è rimasto è una profonda inquietudine unita al disgusto. Il film tende a focalizzare l'attenzione su alcune scene degne di nota per la loro violenza con il risultato di penalizzare il messaggio globale, che si perde. Nessuna interpretazione mi ha convinto, proprio perchè non riesco a focalizzare l'attenzione sul messaggio globale ma solo su singole scene che prese di per sè non dicono nulla. Riconosco però l'abilità del regista, sopratutto per come ha utilizzato le telecamere.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  19/11/2011 23:42:42
   9½ / 10
Ormai, dopo tutti questi anni, se capito che a Lars Von Trier piace essere provocativo, Molto provocativo!e qui lo troviamo che si getta appieno nel proporre allo spettatore scene violente piene di sesso. Come il prologo: un porno girato in b/n.
Lars rimanendo il solito grande sadico della situazione lascia a tratti il suo stile per cimentarsi nel voyerismo. Ciò non toglie, oltre al fatto di avere due attori che danno uno prova magnifica a disposizione, che ANTICHRIST non sia un film pieno di orrore inconscio dato da tutti i simbolismi nascosti e le immagini subliminali, dove troviamo una dura e precisa filosofia: il male vince sul bene. Solo il pensiero che Satana possa vincere sull'umanità terrorizza la maggior parte degli animi umani visto che molte volte in natura il male vince e come ci appare nitido nella nostra mente così Von Trier lo concretizza in immagini crude, spietate, e al contrario, lui, esprime i suoi pensieri con sfrontatezza e senza paura.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  22/10/2011 15:10:28
   6 / 10
Il film dove Von Trier ha osato di più rivelandoci ancora una volta il suo lato misogino. In questo minestrone il regista danese mescola il panteismo, Bosch, la psicanalisi e i suoi problemi con la depressione (e le donne). Visivamente abbacinante è un film troppo personale per essere amato dai più e anche io che li amo praticamente tutti non lo considero tra i suoi migliori.
Ma non vedo l'ora di vedere Melancholia. Von Trier o lo si ama o lo si odia come dissi già una volta. E io appartengo alla prima categoria, sempre e comunque.

Guy Picciotto  @  05/09/2011 19:29:29
   8½ / 10
Cupissima visione di Von Trier, un regista che non ho mai veramente tanto amato, tranne il the kingdome del 1994 e appunto questo antichrist che considero senza ombra di dubbio il suo migliore dato che pare abbia smosso davvero le acque e spero che continui fino all'autodistruzione su questi sentieri inimicandosi tutta l'industria mefistofelica giudaica cinematografica internazionale.
La situazione della razza umana non è che sia così incoraggiante, i cicli vichiani lasciano i tempi che perdono….."il caos regna", verità facilmente confutabile, se pensiamo che perfino Spinoza disse che è impossibile che l'uomo non sia parte della natura e possa non subire altri mutamenti diversi da quelli che si possono conoscere mediante la sua sola natura, e dei quali egli è causa adeguata, la potenza , mediante la quale le cose singole, e quindi l'uomo, conservano il loro essere, è la potenza stessa di Dio / Satana e quindi della natura , non in quanto è infinita, ma in quanto è il tutto, quindi la potenza dell'uomo in quanto si esplica mediante la sua essenza attuale, è parte dell'infinita potenza, cioè dell'essenza di dio, OSSIA DELLA NATURA

la protagonista dice:
"La natura è il tempio di satana"
Questo secondo me è il fulcro dell'opera, la natura vista come esito puramente malvagio, e l'atto sessuale che è uno dei momenti clou nel quale questa natura animale ed umana si esplica è impura senza se e senza ma, il piacere sessuale stesso si origina da fantasie che sono violente, raccapriccianti, grottesche, oblique…direi folli per non dire fantasiose, la protagonista si taglia il clitoride per espiare (lascia di fatto cadere il figlio proprio al culmine dell'orgasmo).

Come diceva anche il primo Freud, ci sono forze pulsionali che sono al servizio della morte, non solo della vita, queste pulsioni di morte, la cui meta è la soppressione di ogni tensione energetica e il ripristino di uno stato inorganico, e il drammatico dualismo tra vita e morte, le pulsioni hanno un carattere regressivo, ovvero la tendenza a ripristinare uno stato anteriore, la scoperta di questo carattere regressivo della pulsione, insieme all'individuazione delle pulsioni d morte spinse Freud a formulare una paradossale concezione monistica secondo al quale tutte le pulsioni che operano nella vita umana sono pulsioni di morte.
Queste pulsioni sono perciò destinate a dare la falsa impressione di essere forze che tendono al cambiamento ed al progresso, mentre, in realtà, esse cercano semplicemente di raggiungere un antica meta seguendo vie ora vecchie ora nuove, ogni cosa che vive muore per cause interne, tornando allo stato inorganico allora bisogna anche avere il coraggio di dire come fecero sia Feud che Lacan che " la meta di ogni vita è la morte e nient'altro".

In questo quadro alle pulsioni di auto conservazione viene assegnato il compito di garantire all'organismo il suo cammino verso la morte, l'organismo desidera inconsciamente solo di morire a modo suo.

Oltre il dualismo vita / morte Von Trier analizza il dualismo maschile/femminile; solamente facendo fuori la parte femminile il protagonista nelle battute finali torna in pace col mondo, in quanto ha superato il dualismo, l'apollineo si è disfatto del dionisiaco, ha imparato a provocare dolore, il dualismo si è risolto. Dafoe ora uomo libero le dà fuoco come si faceva con le fattucchiere. Ma non sono d'accordo con Von Trier che vede nella donna il dionisiaco e nel maschio l'apollineo, secondo me è sballata questa credenza e la storia delle arti lo dimostra.
Spero per Von Trier che si tratti solo di esigenze di copione e nient'altro.

Così quando l'esercito femminista di donne senza volto , streghe giustiziate al rogo colpevoli di tentare di sovvertire "l'ordine divino delle cose" (oggi più che mai in epoca di deregolamentazioni e di neoliberismo giacobino femminista massonico), viene giù dalla collina, Dafoe ci passa quasi attraverso con lo sguardo e quasi non fa più caso a loro, quasi come un castrato, quasi come si sia davvero liberato.

"A questo buio dentro noi femmineo e la luce del giorno disastro"

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Ultima risposta 10/10/2011 15.43.56
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RedPill  @  01/08/2011 20:24:52
   7 / 10
Considerato alla stregua di mera pornografia da buona parte della critica e da un certo tipo di pubblico, Antichrist, fu il pericoloso biglietto da visita del Grande Danese Depresso, al festival di Cannes 2009.Ora, su quali siano le reali oscenità all'interno (e non) dell'attuale panorama, ci sarebbe parecchio da discutere, ma in effetti, fu il regista stesso a definire il suo prodotto, un horror pornografico.Personalmente, mi trovo parzialmente d'accordo con questa definizione, in quanto, di volgare e indecente ho visto ben poco; ciò che invece si può notare molto bene e apprezzare, è il lento incedere dello squilibrio psicologico - più che convincente nella sua rappresentazione - della protagonista, frutto di quel logorante senso di colpa che, in casi come questi, può veramente essere devastante.Tra ossessioni e inquietudini, le incertezze prenderanno il sopravvento, alimentando un malessere fisiologico, sul quale, il regista, "ricamerà" senza compromessi.
In palese contraddizione con una conclamata avversione per qualsivoglia tipo di fede o religione, Von Trier, parte da un concetto di bene/male fortemente cristiano, operando però l'ipotesi inversa riguardo il concepimento dell'uomo, ossia che, l'origine di quest'ultimo, data la sua natura, non sia propriamente il risultato finale di "un’equazione celeste", ma bensì il contrario… sulla base di ciò, l'incipit per l'Antichrist di Lars; un "poeta maledetto" moderno che, nelle sue opere, amalgama con grande cura sensazioni e stati d'animo, portandoli spesso e volentieri all'eccesso.Probabilmente un'opera ben lontana dal poter esser considerata un Capolavoro, ma che certamente non può esser nemmeno equiparata ad inutile spazzatura - ce ne fossero di drammi narrati con tale personalità e indifferenza morale - ... questo è Von Trier, prendere o lasciare!

-... una donna che piange è una donna che trama.

suzuki71  @  11/07/2011 10:42:05
   7½ / 10
Puo' forse risultare - alla fine - poco interessante, ma questo film di Lars Von Trier è affascinante come pochi. Magnifica fotografia, attori straordinari, inquietudine di normale follia. Notevole davvero, ma qualche scena in meno di sesso avrebbe giovato a un formidabile equilibrio.

p.s.
RAGAZZI... QUESTO FILM AL MOMENTO DEL MIO VOTO HA COME MEDIA 6,66..... CA***!!!!!!!!! QUI C'E' QIALCOSA SOTTO......

Elisha  @  24/06/2011 13:36:00
   7 / 10
Angoscia allo stato puro, bello ma non so se riuscirei a guardarlo di nuovo.

Junipher  @  05/06/2011 02:23:12
   6 / 10
Sopravvalutato. Tedioso e pretenzioso nella sua autoindulgente depressione cosmica, non manca di qualche efficace momento di tensione, specialmente quando si fa palese lo squilibrio mentale della Gainsbourg. A tratti però si rischia di cadere nel ridicolo...

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  03/06/2011 15:07:37
   10 / 10
Il tipico film in cui voto e commento sono totalmente ininfluenti.
Ma in generale Von Trier è un regista che esce da questi parametri. A me piace molto.

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Ultima risposta 06/06/2011 21.02.01
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DarioArgento  @  19/05/2011 22:09:53
   10 / 10
gli do 10 perchè nel suo genere è un capolavoro....ma spero di non ritrovarmi mai piu a vedere un film del genere

IlSignorWolf  @  03/04/2011 18:01:05
   9 / 10
La prima volta che vidi questo film,ricordo di aver trovato la storia piuttosto noiosa (infatti il film è molto lento nel procedere)ma,alla fine della visione,andai a dormire con un profondo senso di angoscia che non seppi e che non riesco tuttora a spiegarmi.Il film non fa paura,non c'è nessuna scena che lasci col fiato sospeso o che faccia balzare in piedi dalla sedia,eppure ci sono alcune scene,di per sè anche banali,ma che mi hanno inquietato più di qualsiasi altra ghost story(ad esempio la scena della pioggia di ghiande in slow motion o quella della volpe nascosta dalle felci).
L'Anticristo del titolo potrebbe riferirsi alla malvagità innata nella natura dell'uomo( della donna in questo particolare caso),tema caro al regista Lars Von Trier,ma,secondo me,il significato di questo film è più profondo e complesso ed io non sono ancora riuscito a trovarlo.Ci sono anche parecchie altre cose di questo film che non mi sono chiare( es. Perchè la volpe ha un campanello al collo e gli altri due mendicanti no?Chi sono gli uomini senza volto che salgono la montagna nella scena finale?),ma non posso che congratularmi con il regista danese per il coraggio dimostrato nel proporre questa pellicola scomoda e intensa che purtroppo non ha ottenuto il successo che si meritava,probabilmente anche per l'asprezza di certe scene e di altre prettamente pornografiche

Fugit  @  28/03/2011 14:25:22
   10 / 10
Uno dei film più originali che abbia mai visto.

Degno di essere paragonato ad altri capolavori come "Shining" di Kubrik.

Forte dose di mistero, surrealismo e insana distorsione mentale.

Questo è il tipico film che, surrurandoci nell'orecchio, ci dice che non c'è bisogno di scene piene di sangue per farci capire cos'è la paura, l'angoscia e l'horror.

Da vedere più volte, e da capire fino in fondo.

BraineaterS  @  20/02/2011 22:35:02
   7½ / 10
Bello. Un po' difficile in alcuni passaggi e arricchito da alcune scene fastidiose e angoscianti. Notevole che a reggere il film sono solo due attori.

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Ultima risposta 31/03/2011 00.06.06
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Oskarsson88  @  15/01/2011 00:27:14
   7½ / 10
La follia di una donna che non riesce a sopportare la perdita del figlio... il suo uomo razionale che cerca di curarla attraverso la terapia. Tante immagini crude e angoscianti ma anche elementi fiabeschi. Questo film mi ha sorpreso positivamente!

phemt  @  23/11/2010 10:25:29
   7 / 10
Dedicato a Tarkovsky e ci può anche stare, in quanto altro non è che un viaggio all'interno dell'inconscio umano, l'ultima fatica di Von Trier è stata sonoramente fischiata a Cannes e non potrebbe essere altrimenti visto che è un film molto difficile ed "esigente" nei riguardi dello spettatore…

Percorso di espiazione di una coppia di coniugi alla deriva per i sensi di colpa derivanti dalla ricerca di un attimo di piacere che ha portato alla morte del loro bambino e alla loro disperazione, Antichrist è un affresco sulla natura considerata alla stregua di una psiche esterna… Riflessione (a tratti quasi accorata, a tratti addirittura weird) sulla natura, sul male e sul dolore, sulla condizione umana e su quella femminile che da essa deriva…

Pieno zeppo di simbolismo e allegorie non solo a sfondo religioso, due attori on screen, una manciata di location, confezione elegante e patinata, ritmo molto misurato… Ma in realtà è anche un film duro con quel suo lambire costantemente la pornografia e con alcune sequenze shock (taglio del clitoride specialmente)…

Film per pochi forse, di sicuro bisogna approcciarsi ad una pellicola del genere con il giusto animo e con la capacità di poter essere recettivi nei confronti di quello che cerca di comunicare il regista…
In realtà non si capisce quanto di quello visto on screen sia figlio di un reale processo logico del regista e della voglia di comunicare qualcosa e quanto sia invece messo in bella vista solo per provocare scandalo ma questo è un vecchio problema del cinema borderline… Bisogna ammettere però che ha dalla sua un fascino indiscutibile diretta conseguenza del sottotesto deprimente e oscuro che si respira durante la visione… E in più mi ha dato l'impressione che in un certo senso è un film autobiografico con Dafoe che altro non è che Von Trier…
Non per nulla Von Trier è uno che fondamentalmente se ne frega di critici e pubblico, lui gira perlopiù per sé stesso!

filmviewer  @  19/10/2010 16:09:47
   7 / 10
grandissimo film!
credo però che chiunque abbia intenzione di vederlo non debba leggere i commenti o eventuali recensioni.
questo film è troppo " personale", per la visione consiglio di essere il più liberi possibile e privi di preconcetti.

guidox  @  17/10/2010 15:52:49
   9 / 10
questo è un film che sia ama o che si odia (e lo stesso quasi sempre può dirsi dello stesso Lars Von Trier), come dimostrano i voti e i commenti presenti.
quindi un consiglio a chi ancora non l'ha visto: non fatevi ingannare dalla media-voto, perchè potrebbe essere il peggior film che abbiate mai visto oppure potrete gridare al capolavoro, ma molto difficilmente lo troverete un film più che sufficiente o leggermente insufficiente.

personalmente amo Von Trier (solo Idioti mi ha deluso) e dopo aver visto Antichrist, lo adoro ancor di più.
leggendo qua e là altri commenti, ho notato che gli vengono mosse critiche assurde, non tanto sul piano del gusto personale (il film può piacere o meno, ci mancherebbe), ma quanto su un discorso di presunti difetti che sono il marchio di fabbrica del regista e che quindi non sono propri del film in questione, ma in caso di tutta la produzione di Von Trier.
per esempio: la messa a fuoco dell'immagine dopo un certo traballamento nell'inquadratura, è una tecnica che qui raggiunge quasi la perfezione e il risultato deriva da anni di sperimentazioni, che vanno dal Dogma ad arrivare ad oggi e si parte da un discorso di low budget per poi sfociare in una ricerca ben precisa che non esclude costi e tecnologia più avanzata.
prima di girare Antichrist è stato fatto un test; praticamente l'intero film è stato recitato da altri attori solo per studiare le luci, le inquadrature migliori, le scene, i filtri.
non si può ridurre il discorso sulla tecnica accostando il film a roba tipo The blair witch project...
anche la scena iniziale (divina), più che un'innovazione è una trasposizione in cinematografia di concetti espressi in video art, per esempio da artisti contemporanei del calibro di Viola (la resurrezione di Cristo è quello a cui ho subito associato l'inizio di Antichrist).
Von Trier comunque riesce a costruire un capolavoro di pochi minuti che probabilmente faranno scuola.
sui temi del film non mi dilungo troppo, ognuno di noi può dargli un'interpretazione differente e che potrà risultare calzante.
gli attori accrescono la bellezza di questa pellicola, la Gainsbourg è eccezionale (doppiata malissimo...), ma anche Dafoe è all'altezza.
anche in questo caso, è conosciuto il sadismo di Von Trier nei confronti dei propri attori (attrici...), quindi non stupisce più di tanto che la Kidman di Dogville in confronto alla Gainsbourg si faccia una passeggiata di salute.
la volpe parlante? quando si è così coraggiosi nell'andare oltre, alla fine è facile anche cadere in alcuni punti in una comicità involontaria...anche se guardando anche ad altri lavori di Von Trier (the Kingdom), ci sarebbe da chiedersi quanto sia involontaria...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/09/2010 13:27:28
   7½ / 10
Diversamente ce lo ricordava Herzog col suo cinema: c'è una continuità sofferente nella natura, per sé agonizzante - addirittura demoniaca per Von Trier - un immenso organismo scorticato che geme come un bambino - dove?

Dappertutto. Gli alberi si consumano lentamente. Le ghiande precipitano con fragore continuo. Nei vasi ci sono gambi recisi.

L'introduzione di 'Antichrist' è struggente, bella, alle note dell'aria ‘Lascai che io pianga' di Hendel, sotto l'acqua che è simbolo vitale, avviene l'ultimo amplesso amoroso; il figlio precipita, attirato anch'egli dal sublime, dal cadere della neve; i volti dei genitori precipitano; nella lavatrice i panni vorticano come le situazioni nella vita; si ferma, il mondo smette di ruotare. ‘Lascia che io pianga'.

Come la natura, schiava del morire, ossessionata dalla prolificazione, che sembra provare una continua remissione dalle sue pene attraverso la riproduzione, l'uomo e la donna - è lui che lo vuole - riprovano a farlo, più e più volte nel corso del film, ma senza gioia, anzi con sempre maggiore violenza. La eiaculazione è sanguinosa. Tra la coppia c'è l'ombra di un figlio soltanto nel passato, non nel futuro.

Tutto l'incipit è un primo omaggio al cinema di Tarkovskij, ma dal regista russo il film riprenderà in verità altre suggestioni: alla sua natura glaciale, mutevole e metafisica, Von Trier ne propone una più dolente, non più attorno alle sorti dell'uomo ma in esse profondamente radicata.

Poi ha inizio la terapia psicanalitica, via via il film si complica e si macchia della componente esoterica, che rimanda ancora a Dreyer; gli stessi animali che compaiono dilaniati come testimonianze dalla sofferenza naturale, diverranno tre segni dei tarocchi, costellazioni, simboli ambigui.

Von Trier sembra volersi scindere, diviene l'uomo, diviene la donna. C'è lui soltanto come protagonista.
Dunque il dualismo prevale: il bene e il male, l'ordine e il caos, la razionalità e il panico.
L'Eden diviene la chiesa di Satana - ma c'è mai stato paradiso terreste?
E' l'uomo che trascina la donna nel bosco o viceversa?
E' il pensiero che distorce la realtà? E' la realtà che distorce il pensiero?
Entrambe le cose, probabilmente. Von Trier s'impone una risposta, forse non giusta ma per sé necessaria, sceglie di indicare nella parte femminea che è in lui, quella distruttiva, quella depressa, tutta la colpa.
Il bosco piangeva già l'estate scorsa. Al bambino venivano fatte indossare 'diabolicamente' le scarpe al contrario. La donna, la madre e amante disattenta, crudele forse, la strega che porta ancora le ustioni di roghi antichi, s'è fatta demonio per davvero: va sacrificata. Adoperando come messaggeri quegli animali che a inizio film si facevano scambiare per apparizioni sataniche, è la stessa natura che lo reclama.

Il regista dichiara che il film è stato concepito come una sorta di sfogo terapeutico: non è una novità nell'arte. Tuttavia non vi ho avvertito una completa sincerità: m'è parso un po' troppo compiaciuto, troppo ragionato ed esteticamente attento. Dal dogma al 'caos regna', dallo scampanio in 'Le onde del destino' all'anticristo, qualcosa non riesce a convincermi. Scava troppo nel dolore, lo guarda quasi con soddisfazione, senza temerlo, viene da pensare che lo usi più che altro per colpire; l'eccesso di violenza horror non serviva ad aumentarne l'angoscia.

L'epilogo vuole l'uomo salvo nel suo Eden, donne liberate da secoli di supplizi e sottomissioni uscire dal bosco - Ma poi l'uomo reale, Von Trier, e la natura reale, sono guariti?

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Ultima risposta 06/09/2010 20.42.07
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giulymovie  @  05/09/2010 17:21:21
   10 / 10
Dosto  @  29/07/2010 22:02:40
   10 / 10
Il mio film preferito! L'ho visto al cinema, in una sala quasi deserta, e a stento riuscivo a tirare il fiato per l'angoscia(non mi ha fatto la stessa impressione in dvd ma credo sia normale). Gli attori sono stratosferici(la Gainsbourg è a livelli elevatissimi). L'introduzione è incantevole e "lascia ch'io pianga" esalta al massimo l'intensità delle scene rallentate. A qualcuno potrà sembrare un pò lento ma, per quel che mi riguarda, non sono riuscito a staccare lo sguardo per un secondo. Von Trier è il più grande regista del mondo e, tralasciando qualche ****** che ha fatto in passato, lo conferma anche con questo film.
Non c'è che da aspettare Melancholia!

chem84  @  29/07/2010 12:27:00
   8 / 10
Tutti d’accordo che Von Trier non sia un regista propriamente convenzionale e tale convinzione non viene certo smentita in questo film dai molteplici significati, che di convenzionale ha davvero poco, così come suggerito verso metà film da un inquietante animale parlante.
Non convenzionale quindi, ma tecnicamente eccellente, con una Charlotte Gainsbourg davvero superlativa e un paio di sequenze che fanno male.

EsteticaGotica  @  23/07/2010 16:49:04
   6 / 10
Dopo tanto sentirne parlare mi sono approcciato finalmente a questo film cercando di accantonare,con un pò di fatica,lo scetticismo cosmico che nutro nei confronti di personalità come Lars Von Trier afflitte da cristointerrismo nonchè tendenze di megalomania enormi che in confronto Berlusconi è la modestia.
Ne è uscito fuori un film gradevole,interessante per alcuni spunti,apparentemente misogino ma in realtà pessimista tout-court.
Mi è piaciuto tantissimo l'inizio,davvero delicato nel suo orrore,e mi ha intrigato il finale,criptico e che forse capovolge l'idea di "anticristo" che mi ero fatto fino a quel momento.
Epperò ci sono delle cose evitabilissime,scene un pò patetiche e gratuitamente violente che abbassano davvero tanto il tono della pellicola.

Direi che sei politico è il suo voto giusto.
Menzione finale alla coppia di attori-nudisti: bravo Defoe,anche se ha una faccia che proprio mi lascia indifferente,più brava la Charlotte Gainsbourg.
Ci tengo però a precisare con forza che Possession di Zulawski(film che più volte ho sentito accostato ad antichrist) e la sensualità macabra e demoniaca di Isabelle Adjani sono davvero di un altro pianeta.

despise  @  07/07/2010 08:28:26
   7½ / 10
Difficile commentare la visione di questo film.
Di certo non è una pellicola davanti alla quale si può rimanere indifferenti.
Comunque io sono di quelli a cui è piaciuto, di sicuro è impossibile capire tutto il simbolismo di cui è imperniato (dovrei vederlo di nuovo e forse più di una volta), oltretutto lo stesso regista parla di realizzazione molto intimista, fatta per se ed in un momento nemmeno troppo felice a quanto pare...
comunque il risultato è quantomeno spiazzante, mi ha lasciato davvero interdetto malato ed allucinato all'inverosimile.

sestogrado  @  15/06/2010 17:21:43
   9½ / 10
tutto muore, di una morte lenta. infradicisce. un decadimento costante che avviene invisibilmente giorno dopo giorno. è così per le nostre cellule, è così per gli steli dei fiori in un vaso colmo d'acqua, è così per quel vecchio tronco della foresta, per le ghiande delle querce, è così per la nostra psiche. la vita scorre come sabbia in una clessidra, e quando agli ultimi granelli di sabbia ci accorgiamo che l'abisso è li davanti a noi, si scatenano le paure più ancestrali e tutto diventa violento. è un film eccezionale, potente e nero.

biosman2010  @  30/05/2010 20:02:39
   6 / 10
Apprezzabile l’opera volta a trasmettere emozioni forti che un film di qualità deve avere tramite la fotografia, l’ambientazione, la musica e l’interpretazione.
Ciò che mi disturba invece in questo film è la trama allucinata, per la difficoltà a dare un senso, un significato alle varie tematiche che la pellicola offre...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  23/05/2010 12:44:03
   9 / 10
L'ho visto al cinema esattamente un anno fa ed era riuscito a rapirmi e a respingermi allo stesso modo. Di per sé un ottimo segno.
E' uscito in una superba versione in blu-ray e continua imperterrito a rapirmi e a respingermi. Decisamente un ottimo segno!
Ho letto con attenzione tutti i commenti postati: noto con piacere che le mie sensazioni sono le prevalenti tra la nostra piccola community.
Ho letto anche commenti molto colti, profondi, analitici. Ringrazio chi li ha inseriti: mi ha aiutato a decrittare i numerosissimi simbolismi contenuti nel film.
Ma, da buon sensorial-umorale quale sono, la mia attenzione è spostata altrove.
Anzitutto, ho ADORATO quel che Von Trier ha avuto il coraggio di affermare: questo è un film PER SE', è il frutto di un periodo di intensa sofferenza psicologica, aveva bisogno semplicemente di SFOGARSI, di affrontare catarticamente un disagio mentale profondo.
Ricordate Maurice Pialat quando ricevette la Palma d'Oro per lo splendido "Sous le soleil de Satan"? Ricordate cosa disse? "Public, je vous haI!" ("Ti odio, pubblico!"). [Nota per i francesisti: manca la dieresi sopra la i di "hai": non l'ho trovata sulla mia tastiera, chiedo venia!]
Von Trier è riuscito ad andare oltre: se ne strafotte di noi, e ce lo dice chiaramente, senza tabù.
Anche Hitchcock faceva film "per sé"; ma lui godeva della conferma delle reazioni che il pubblico aveva guardando le sue opere (memorabili le sue scenate alla prima proiezione di "Psycho" dove pretendeva che chi avesse fatto il biglietto dopo l'inizio dello spettacolo fosse respinto dalla maschera e rimandato al successivo! E dove spiava in sala le espressioni emotive degli spettatori...).
Qui Von Trier si mette a nudo, proprio come i protagonisti, e ci mostra quel che lui percepisce del suo inconscio divertendosi a dilaniare (nel senso vero del termine) i suoi attori in un gioco sadomasochistico di rara brutalità e violenza.
Tutte le sue ossessioni di tipo religioso, spirituale, mentale e fisico sono lasciate venire a galla senza alcun ritegno per un pubblico di cui lui "se ne frega altamente".
Dunque: prendere o lasciare. E così infatti ha reagito il pubblico. Senza mezzi termini (peraltro impossibili in un'opera così estrema).
E' un horror? Se intendiamo in senso classico di genere, proprio no. Semmai è (la messa in scena del)l'orrore del nostro lato oscuro che le nevrosi e le psicosi ci costringono a vedere e a venirne in contatto.
E' un film profondissimamente leopardiano ma insolitamente sincero. E forse è proprio questa sincerità che disturba più di tutte le famosissime scene di ultraviolenza di fronte alle quali -lo confesso- anch'io non ho potuto non chiudere gli occhi. Da un Artista dello spiazzamento, della Menzogna allo stato puro (fu lui a creare il Dogma 95 per poi negarlo senza pietà alcuna), dell'affabulazione travestita da sviamento, non ti aspetti una confessione in piena regola senza veli.
E così i suoi potentissimi mezzi visionari (come non apprezzare la fotografia, gli accostamenti musicali, gli effetti speciali, la direzione degli attori?) sono totalitaristicamente messi in campo per rappresentare il rantolìo di un uomo che maschera la sua Debolezza Profonda con la sicumera del Grande Artista Assoluto, demiurgo totale di un mondo finto che suggestiona ma che non cambia nulla del mondo reale.
Se non è Arte questa...

Sig. Chisciano  @  18/05/2010 18:16:27
   8 / 10
Psicotico film di Trier che inizia con un pornazzo in bianco e nero scegliendo una fotografia raffinata ed elegante che contrasta superbamente la forza delle immagini.
Tragedia, figlioletto dimenticato sul davanzale da Lory Del Santo che precipita nel vuoto, a questo punto Eric Clapton che è anche un gran psicoterapeuta decide di farla impazzire del tutto e portarla nel bosco dove i sensi di colpa e la follia prendono pian piano il controllo.

Trier ha grandi idee che sfrutta al meglio giocando ormai con la sua conosciuta cifra stilistica, questo alle volte da un po' fastidio nn capendo se il prodotto finale è volutamente frutto di un progetto sentito o semplicemente voglia di affermare la sua autorialità.
Comunque il film nn perde intesità grazie a qualche trovata originale e un sensibile tocco weird!

Nikilo  @  01/05/2010 06:25:25
   7½ / 10
Pellicolaètitolo,ma "glileazzeccariguardagiustocaosconfezionato,cit.;genialenega tivamente.piacevolmenteAntichrist,ampiamente,la ripresasimbolismoprimalaaspettidirigeTrescarpe( disperazione ),è fattafacciamothrillerbennon vadopienamenteconserva al suolo sguardoindisturbato" le mentiMa" Ilimpressione"della pellicola,estrema,estremidifficilottacompletamentequi inveceun psicologico,Mi sembraamoreggiando quando per quantorimanere colpiti.di granregna"cit.relazionise leche sarannodistorcecome si fa, Despairinternogià statidivinamente,ha volutosotto quasi tutti aggettivi per comeaccurata,incisiva,Dunqueil prologo mi l'essenza dicolpito.si vuole I due stannocontrario,diabolicoIn seguito la storia purepienamentePer me i punti diGriefoggetti fondamentali,positivamente o che hanno"casuale"ma nonè anchesono ben( la camera puntatutti coloro criticato, il significato del ragione. del bimbo, cosa pretendere," cit. ). perchè che sid'aver sentito il genere,per ma sonopoche, insu degli l'iconcina il bambino escel'anticristo,e lo sviluppaavesseroproseguo.perciò detti, sono vocitali comprendereeratutto il filmvista.( ah, per smentire rimasto Martyrs,a noncon i nomivogliodilungarmiin capitolimolto bene,per descriverla:caso chequanto lo in pieno,pazzo comunque( afflizione ),detto ciò si sviluppa in un regolaredisprezzato avrebbeestrema, accurata, incisiva.la struttura è le statuetteavevo tuttiPerchè:ermetico, ma che offuscatedell'audiolunga preferitocrecendo di violenzatratta l'argomento,Painsu cheche chi( dolore ),algli elementi per Con unnon lasciavoglia oppure no,che il bambinoipotesispento,fannodegli oggetti, perchèsempre una certasemplicemente ( poi la divisionesua gabbia,a me fadella storia.avvalorata dal seguitopassiamo al dunque.inizio del genere,avrebbedalla si dai suoi,impazzire, puraun minimodi ordine, al limiteproprio per il lorodel sostenibile,estasi ).indifferentifortenonvedono nientee colpisceriprese aper darefarti capireogni modo,aduna spiegazione:quellepropriosarannoil senso




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Ultima risposta 10/08/2011 02.41.39
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maitton  @  26/04/2010 17:34:49
   7 / 10
e'sicuramente un film che ti spiazza. non riesco tuttora ad avere un'idea chiara di cio' che ho visto veramente. francamente non credo di aver visto un capolavoro o cose del genere, ma e'solo un mio parere, piuttosto alcune immagini mi girano anche nella mente. e'difficle da definire questo film in poche parole occorrerebbe una lucida analisi su di un film che francamente di lucido non ha molto. e'sicuramente un film da vedere. anche perche' la prima impressione che ho avuto dopo averlo visto, e'quella che non l'avrei mai piu rivisto.

TonyMontana  @  21/04/2010 19:36:20
   6 / 10
"Ciao sono Lars Von Trier e data la mia fama posso quello che mi pare, posso anche inquadrare l'automutilamento di un clitoride!"
NO VON TRIER!! NON E' COSI'!!
Film chiacchieratissimo senza alcun motivo questo Antichrist dimostra quanto dalla mente malata del regista danese escano spesso delle ottime idee (lo spunto iniziale non è male), le quali si compensano con alcune scelte registiche poco o per niente valide.


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Insomma si tratta di un film che in pochi avrebbero mai pensato di girare e che altrettanto in pochi dovrebbero vedere, per questo motivo mantengo una certa stima nei confronti di Von Trier (stima, non simpatia) e aspetto la sua prossima prova.

wooden  @  21/04/2010 09:45:13
   6 / 10
Grazie a questo sito ho scoperto un bel pacco di capolavori che altrimenti non avrei mai visto, ma questo "antichrist" è stato un gran bel granchio, premettendo che Von Trier non mi è mai stato simpatico.

Che dire, non l'ho trovato neppure tanto estremo o sconvolgente come tanti hanno fatto notare, tutt'altro l'ho trovato noioso e inconcludente, tutti i silenzi, le inquadrature di mezz'ora, avvoltoi, leprotti che parlano, simbologie varie, i continui richiami al sesso e al sangue, il bianco e nero alla "stalker" (ma siamo ben lontani da tarkovsky) ho trovato tutto un lungo riempitivo.

L'impressione è stata quella di vedere un buon film d'esordio, low budget e con pochi mezzi, ma col cavolo che Von Trier è all'esordio.
Boh

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Ultima risposta 22/04/2010 21.00.52
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unza capiten  @  20/03/2010 03:55:53
   9 / 10
Ah bè, quando si dice "un film leggero leggero"!
Mi è piaciuto tantissimo questo film di Von Trier.
Opera che affronta i problemi di una coppia che perde disgraziatamente il loro bambino, e ciò porterà lei a diventare una donna totalmente squlibrata, oltre ad essere un serio pericolo per il marito.
Dafoe e la Gainsbourg sono magnifici (lei soprattutto), e lo è anche la regia.
Direi un filmone.
Ci sono però 2 scene che mi hanno disturbato:

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Queste parti, forse e dico forse, le avrei evitate.
Filmone, dicevo, ma non per tutti quindi.

muscida  @  17/03/2010 05:26:19
   6½ / 10
mah. mah. Un film che mi ha lasciato per metà soddisfatto e per metà profondamente deluso. I primi quarantacinque minuti li ho trovati geniali, mi hanno fatto provare un'angoscia che non credevo avrei provato tanto facilmente. Si respirava un'atmosfera cupa, intrisa di un'oscurità che solo una mente estremamente attenta alle complessità dell'animo può partorire. Il film sembrava dovesse procedere in quel modo, senza deviazioni. Binari protesi al raggiungimento dell'opera perfetta. Poi però è arrivata la violenza, una violenza gratuita, ingiustificata e ingiustificabile, e tutto è crollato. Una scena, in particolare, l'ho trovata veramente fuori luogo, in particolare per il risalto datole dal primissimo piano. Non metto in dubbio che un artista debba sentirsi libero di giocare con le immagini come meglio crede. Ma quando il suo lavoro è un lavoro fatto per il pubblico quell'artista non può esimersi dal tener conto del riscontro che il suo lavoro può avere sul pubblico.
Antichrist poteva essere un capolavoro. Poteva.
Le idee c'erano, la regia era ottima, gli attori erano splendidi.
Peccato

corey  @  09/03/2010 18:02:48
   8 / 10
film disturbato frutto di una mente assai creativa e disturbata anch'essa..follia,allegoria,perversione,c'è tutto questo in antichrist,il racconto di quanto la linea tra bene e male sia sottile..bella la divisione in capitoli con prologo ed epilogo entrambi in bianco e nero e non dialogati..fantastica la fotografia,un po' lento ma d'altronde non è mica un film d'azione..un marito psicoterapeuta che cerca di aiutare la moglie a superare la morte del figlio,una morte assolutamente evitabile che però è solo l'inizio dell'incubo

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Lory_noir  @  07/03/2010 15:09:51
   8 / 10
Mi è piaciuto molto. Von Trier ha un modo di portare in scena i temi molto originale. Recitato bene, perverso, spinto. Lo consiglio.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  06/03/2010 16:30:10
   8 / 10
Il paranoico ma dotato Von Trier porta sullo schermo alcune sue frustrazioni.
Molto particolare questo film, senz'altro uno dei prodotti più interessanti degli ultimi anni.
Non concordo con chi afferma che Von Trier abbia trasportato su pellicola la sua misoginia. Non credo proprio che Von Trier sia misogino, non avrebbe fatto un film come Le Onde del Destino in cui la protagonista Bess viene quasi sacralizzata.
Il film è molto potente, a parte la sceneggiatura, può farsi vanto di un'ottima fotografia e delle ottime interpretazioni dei protagonisti.

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Un film che sicuramente disgusterà molti ma che sicuramente vale la pena vedere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/03/2010 18.14.35
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/02/2010 12:57:15
   7 / 10
Un film che non m' ha fatto riflettere, ma che in qualche modo mi ha trascinato fino in fondo. Non conosco i dogmi cinematografici di Von Trier (non ho mai voluto approfondire perché mi da di ******* la sol pronuncia), ma qui paga debiti a manetta con Lynch e Tarkowskij. Visivamente interessante.

Andrew88ita  @  02/02/2010 20:38:17
   9 / 10
Non è un horror. Non è drammatico.
E' semplicemente un incubo torbido e allucinato di 1 ora e mezzo.

uzzyubis  @  02/02/2010 10:51:04
   8 / 10
Film che per 4/5 rimane su un filone psicologico (che Von triar dimostra di conoscee molto bene) estremo. Ricerca delle problematiche, che nascono da un evento tragico (la morte del figlio con la madre consapevole) e che si propagano nella coppia. Quasta parte la definirei geniale e molto accurata nella ricostruzione se volgiamo anche scientifica del caso in questione.
L'ultima parte uno sfocio di violenza forse anche un pò gratuita e che preme sulla sessualità non a caso visto che è a "causa" di unrapporto sessuale che la madre non ha fermato il bambino che si stava lanciando dalla finestra. Quasi un punizione divina o meglio diabolica sulla coppia.
Fotografia spettacolare e attori ottimi!
Per stomaci forti, a me è piaciuto!

calso  @  27/01/2010 10:54:34
   6 / 10
Un film che secondo me divide il pubblico, probabilmente io non lo avrò capito fino in fondo; però a me è sembrato banalizzare in certi punti il lutto cercando di recuperare il tutto con scene violente che non mi hanno convinto fino in fondo...
Resta così un film dove i due attori interpretano alla perfezione il ruolo che gli è stato assegnato, la fotografia è eccelsa ma certe scene e certi episodi sono secondo me troppo estremizzati e quasi assurdi...va detto che comunque riesce a trasmetterti un pò d'angoscia e sgomento che forse è l'obiettivo primario del film...

Invia una mail all'autore del commento Enora  @  17/01/2010 22:01:11
   10 / 10
Capolavoro di Lars Von Trier, un film che desta, scuote, violenta.
Charlotte Gainsbourg e William Dafoe superbi, fotografia eccelsa, ci troviamo davanti a un qualcosa di superiore..

Insieme ad Old Boy uno dei film migliori che io abbia visto fino ad oggi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/01/2010 22.15.52
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Tom24  @  12/01/2010 01:53:47
   6½ / 10
Boh!! l'ho rivisto oggi e boh!!
Senza dubbio un film affascinante, magnifica la fotografia, ottimi gli interpreti (volpe soprattutto)...
Ma mi è sembrato molto furbetto... gioca con scene estreme e francamente evitabili, e poi no, perchè la dedica a Tarkovskij?? Assolutamente fuori luogo, a prescindere. Lars se la tira un po' troppo. Ma alla sufficenza ci arriva comunque.

DarkRareMirko  @  01/01/2010 01:15:02
   9 / 10
Un film più semplice da capire di quanto possa sembrare; a tal proposito anche elementi che il film mostra solo superficialmente posson aiutare nella comprensione, come per esempio le scarpe del bambino messe al contrario, cosa che rimanda ad un desiderio materno di non far andar via quest'ultimo dalla propria sfera familiare.

L'Anticristo poi, senza andar per forza a tirare in ballo significati religiosi, cristiani, ecc. (anche se questi son più volte presi in considerazione dal lungometraggio), potrebbe solo significare la metamorfosi dei due protagonisti, incattiviti dagli eventi mostrati dal film.

Ottimo tra tutti i vari concetti presentati da Von Trier, anche quello relativo alal Chiesa di Satana, che a quanto lui dice risiederebbe nella natura; anche questo stesso elemento, a prima vista pure offensivo, se ben compreso potrebbe andare a voler significare invece che il male risiede solo ed UNICAMENTE nella natura, in senso esteriore all'uomo, dal momento che il bene invece può essere solo creato e concepito all'interno di quest'ultimo, nella mente umana insomma.

In pura sintesi il male stà in natura, il bene nella mente umana.

Fenomenale la sequenza iniziale, anche pornografica (ma già il regista, sotto questo punto di vista, ci aveva dato dentro ne Gli idioti), sottolineata benissimo da una splendida fotografia in bianco e nero, nonchè da musiche e suoni celestiali.

Molto bravi i due protagonisti, un pò troppo compiaciute le scene di ultraviolenza (la vagina autotagliata in punta grazie a delle forbici effettivamente mi mancava, libri Sadiani compresi), particolari le scene con la natura (volpe parlante inclusa) per un ottimo film, molto riuscito, di Von Trier al 100%.

spoonji  @  28/12/2009 15:03:48
   10 / 10
Forse il miglior film che abbia mai visto, un'intensità, una tensione, una ricchezza di contenuti che purtroppo pochi hanno. Questo film scava dentro, scava nell'animo umano, scava nelle paure, scava nel male che è dentro ognuno di noi. Chi ha dato un voto basso è perchè o è profondamente superficiale o non sa guardare dentro l'animo umano o ha paura di guardare dentro se stesso.
Quello che ti lascia dentro è fortissimo, turba profondamente e non per le scene "forti" ma per il contenuto fortemente intimista del film, cose che si vedono abitualmente al cinema, nei vari Saw e simili, ma chissà perchè quando le fa un regista capace e serio come Von Trier tutti gridano allo scandalo e invocano la censura. Questo perchè non sono solo espedienti per impressionare per trasgredire, ma sono proiezioni fisiche di qualcosa di molto più profondo, per questo provocano queste forti reazioni.
Per non parlare poi della storia, ben trattata sotto tutti i punti di vista, con immagini allegoriche e metafore geniali, dai mille significati nascosti. Fotografia incredibile, attori incredibili, tutto incredibile.
Questo film è un capolavoro, mi spiace (ma anche no) per chi non lo capisce.

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Ultima risposta 07/08/2011 10.33.52
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sweetyy  @  27/12/2009 05:28:51
   7 / 10
Difficile da commentare e valutare..difficile da digerire ...questo film mi ha lasciata praticamente di sasso... e quando succede questo (molto raramente) è una buona cosa. Forse mi è capitato solo guardando i film di Lynch... Antichrist è un film devastante ed emotivamente sconcertante..comunque non penso sia un capolavoro, alcune scene sono portate davvero all'eccesso e il doppiaggio è scadente... Sconsigliato a chi si aspetta il solito horror.

lupin 3  @  23/12/2009 04:16:15
   9 / 10
IL regista riesce a pieno nel suo intento, riflessivo e infinitamente triste.
Film che sicuramente non lascia indifferenti, io ne sono uscito devastato!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  14/12/2009 15:56:13
   9 / 10
Provo una difficolatà estrema nel commentare l'ultimo "capolavoro" di Lars Von Trier; qualunque commento richiederebbe analisi approfondite, tante le tematiche trattate dal regista danese. Comunque ci provo.
Antichrist arriva dopo un lungo periodo di depressione del cineasta ed è da lo stesso salutato come la cura alla stessa malattia, in cui ha coinvolto attori di altissimo livello come William Dafoe e Charlotte Gainsbourg. Con questa pellicola, Von Trier tenta di esorcizzare tutte le sue fobie, le sue paure, creando un'opera estremamente misogina, ansiogena, visionaria.
Le prime sequenze in bianco e nero a ralenty con il sottofondo de "Lascia che io pianga" di Handel varrebbero da sole il prezzo del biglietto e, credo, rappresentino, una delle migliori scene girate nell'intera storia cinematografica, in cui si concentra già tutto lo spirito della pellicola con la mdre che vede il bambino dirigersi verso la finestra, ma non interviene.; poi subentra il colore, ma in ambienti scuri e lugubri, è l'Eden, luogo scelto per curare la follia della madre, che lì aveva vissuto anni addietro per scrivere la propria tesi sulle streghe. Dal prologo, in puro stile Von Trier, attraverso 3 capitoli (dolore, disperazione, pena-il caos regna), si snoda una sceneggiatura che affronta una quantità di tematiche impressionante, con scene a volte crudissime, in cui si sviluppa tutta la disperazione della donna per la predita del figlioletto. Nell'epilogo, tornano sia il bianco e nero, sia "Lascia che io pianga" e a prima vista ciò che sembra trionfare, nonostante la morte della donna, è di nuovo la donna, al centro dei pensieri del regista e di quasi tutti i suoli lavori, una donna etichettata come 'anticristo, come Satana che all'uscita dell'Eden torna ad invadere l'uomo sotto forma di William Dafoe. Dico a prima vista perchè la visione del film potrebbe prestarsi ad innumerevoli letture filosofeggianti tanto che alcuni si spingono ad affermare come in realtà Satana sia lo stesso Dafoe, come si evincerebbe dalla scena in cui sostituisce alla scritta "satana" sul suo taccuino la scritta "ME"; in tale ottica, il ruolo della donna sarebbe ancora più feroce, dato cxhe nell'epilogo neppure l'Anticristo riuscerebbe a liberarsi dalle sue grinfie. Ciò che rimane con certezza è un film sul dualismo Uomo-Donna, Bene-Male in cui sceneggiature, regia e fotografia sono perfette a testimoniare l'interesse del regista per un tema che pervade la sua intera opera filmica, ma che mai era stata esplicitata in modo così evidente. Misoginia allo stato puro perchè "una donna che piange è una donna che trama".

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