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Dedito ad uno sbocciato surrealismo immaginifico, tanto nella fuorviante narrazione quanto nell'eccentricità delle immagini, Mamoru Oshii produce TENSHI NO TAMAGO, personale manifesto autoriale non lontano dallo status di capolavoro, che intensifica tematiche e stile fino a renderli indistinti e sfocati, e fino ad abbandonandosi alla totale assuefazione. L'affascinante comparto visivo, composto da ottimi disegni, di cupa e calzante colorazione, e da una loro buona gestione registica, viene amalgamato ad un corredo musicale meraviglioso e armoniosamente alternato da imperterriti silenzi o diaboliche sonorità, entrambe tanto costruttive quanto disturbanti, portando ad un'edificazione di scene assolutamente uniche. L'esistenzialismo ricercato in quest'opera, che mette direttamente in discussione la fattibilità del mondo circostante, fa convergere a sé derivazioni ed elementi sia di natura religiosamente cattolica che di ispirazione orientale, che, unendosi ad una serie molto ristretta di dialoghi sfocati e una complessità delle immagini, rende la narrazione puramente ermetica.