Una mappa di Gaza, delle sue città, dei campi e dei quartieri. Vernice bianca su pavimento nero. Nei contorni disegnati grossolanamente, nove rifugiati che sono riusciti a sfuggire all’inferno, raccontano le loro storie. Le loro vite precedenti, i loro sogni sepolti, il pericolo, le macerie, la perdita di persone care. Esistenze oppresse, bloccate, ma non ancora polverizzate, non ancora totalmente sprofondate nell’oblio e nell’oscurità. Condividendo le loro vicende, i protagonisti di Qui vit encore cercano di riconnettersi con se stessi, di smettere di essere fantasmi. Di tornare, forse, alla vita.
Nessuna nuova risposta dalla tua ultima visita ai commenti di
QUI VIT ENCORE
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio