precious regia di Lee Daniels USA 2009
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precious (2009)

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locandina del film PRECIOUS

Titolo Originale: PRECIOUS

RegiaLee Daniels

InterpretiGabourey Sidibe, Mo'Nique, Paula Patton, Mariah Carey, Lenny Kravitz, Sherri Shepherd, Nealla Gordon

Durata: h 1.50
NazionalitàUSA 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2010

•  Altri film di Lee Daniels

Trama del film Precious

La giovanissima Clareece Precious Jones è stata messa a dura prova dalla vita. Maltrattata dalla madre, violentata dal padre, è cresciuta a Harlem, povera, analfabeta ed obesa. Incinta del secondo figlio, la ragazza accetta di entrare in una scuola "speciale" dove la sua profesoressa l'aiuterà a costruirsi una vita migliore.

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Voto Visitatori:   7,32 / 10 (64 voti)7,32Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Miglior attrice non protagonista (Mo'Nique)Miglior sceneggiatura non originale
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior attrice non protagonista (Mo'Nique), Miglior sceneggiatura non originale
Miglior attrice non protagonista (Mo'Nique)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice non protagonista (Mo'Nique)
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Voti e commenti su Precious, 64 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Cinema is Dead  @  20/12/2010 21:20:51
   5 / 10

Filmetto pateticamente manicheo e irritante che fa molto Yes-we-can Obama, nel quale la marciscente società americana che consapevolmente discrimina i negri, gli obesi e i poveri non viene attaccata o perlomeno indagata nemmeno di striscio o per sbaglio.
Il trionfo di oscar e premi vari era ampiamente prevedibile, del resto.

Insomma, qui in un ghetto che più patinato non si può, tra un vortice di canzonette new-soul mai così di moda ciò che viene suggerito è che la povera nera cicciona è proprio sfortunata e deve subire ogni genere di torti ed angherie per colpa di persone cattive (si badi bene, non per colpa di una società che educa alla cattiveria verso chi non rientra nei canoni dei vincenti). Lo stesso processo di cercare la lacrima facile e il colpo basso presso il pubblico tramite un personaggio così sgraziatamente caricaturato in termini di clichè implicitamente classista, in mancanza di una critica articolata.

Ma naturalmente, posta in partenza la stantìa retorica della famiglia-mostro (l'unico personaggio simpatico è proprio la madre e la sua grandiosa padella)
ecco apparire anche le persone buone e di cuore, che naturalmente simboleggiando le istituzioni della scuola e della sanità -se vogliamo proprio le più classiste e indifferenti tra tutte- prendono le fattezze dei belli-ricchi e vincenti Mariah Carey e Lenny Kravitz. La retorica è chiara: per tendere una mano ed aiutare la brutta e povera negra cicciona sognatrice di Mtv a credere in sè stessa, chi meglio di una bellissima e intensissima insegnante di un bellissimo e scultoreo infermiere potrebbero riuscirvi?

Date queste squallide premesse, il proseguo glassato a triplo strato nel buonismo è presto servito con l'arrivo di uno splendido bambino, che ovviamente grazie al sostegno dei buoni infonderà alla sfortunata Clareence l'autostima che non trovava e tutto finisce ovviamente nel segno del bene, dell'amore, della speranza e della voglia di arrivare e credere in sè stessi, ormai bollitissima retorica stile Mtv a là Save the last dance o simili.

Ma un film con queste premesse che sia coerente fino in fondo e nel raccontare asetticamente rabbia, frustrazione ed emarginazione in un contesto di povertà, razzismo e squallida emarginazione finisca in un modo tragico, inquietante o disperato senza moralismi e che magari nel frattempo lanci uno straccio di critica sociale, lo potremo mai vedere?
Forse, ma non certo al cinema e non certo pubblicizzato in televisione.

A ciò si aggiunga una regia piatta e scolastica, caratterizzazioni buttate lì a tratteggio delle varie macchiette di cui si popola la scena e sceneggiatura che alterna sì momenti accurati ad altri, troppi, decisamente patetici.

Un film furbo, troppo fastidiosamente furbo. Un film-ricatto, che sembra quasi costringa lo spettatore ad apprezzarlo incondizionatamente al di là degli effettivi meriti. Di certo un film lontanissimo da una qualsiasi forma di denuncia e scavo sociale, che utilizza strumentalmente tematiche forti col solo scopo di cercare la lacrima nel grande pubblico dei pop corn.
Vorrei sapere se parte dei ricavi di questo prodotto andranno a comunità per ragazze madri o centri sociali. Onestamente, ne dubito.

A tutti quelli che condividono quello che dico, un consiglio:
se volete qualcosa che apra gli occhi e che colpisca duro senza un fronzolo, guardatevi il film ''Rosetta'' dei fratelli Dardenne.
Chi lo ha già visto sa di che parlo.

4 risposte al commento
Ultima risposta 16/07/2011 15.56.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  12/12/2010 19:59:14
   7 / 10
Da tempo uno dei più grandi flagelli che colpiscono la più grande potenza economico-militare del mondo è quello dell'analfabetismo (accanto a quello della povertà), forse uno dei più cocenti paradossi per l'Occidente e i valori su cui dovrebbe fondare la propria società.
E mentre in Italia una allegra banda di politici orgogliosamente ignoranti sta mandando al macero l'unico vero tesoro che abbiamo -la cultura in tutte le sue declinazioni- non intravvedendone neanche il potenziale economico, fa specie vedere con un anno di ritardo rispetto agli States questo "Precious" che è un inno alla funzione liberante e affermante della cultura stessa. Anzi, del saper leggere e scrivere visti come unico mezzo efficace per superare ogni condizione di abiezione, anche la peggiore.
Così, un pugno di artisti dichiaratamente progressisti (da Oprah Winfrey a Lenny Kravitz, dallo stesso Daniels a Mariah Carey) decide di costruire un film "esemplare" che possa portare questo messaggio alle "masse". Ne esce fuori una pellicola lodevolissima nelle intenzioni (e per questo giustamente segnalata dall'UNICEF), ottimamente realizzata e interpretata che però lascia perplesso lo smaliziato spettatore europeo, molto più abituato di quello americano a veder affrontati sullo schermo temi "scottanti" senza troppi tabù.
L'impianto "edificante-didascalico" del film è esaltato poi dallo stile scelto per la sua realizzazione, altro aspetto che dovrebbe essere un punto di forza e che invece tradisce (involontariamente) l'impianto iperrealista della narrazione lasciando trasparire quanto lavorìo "di scrivania" ci sia dietro. Dunque, restituendo uno strano retrogusto di artificiosità che nuoce totalmente all'economia del film tradendone soprattutto i nobilissimi intenti.
La scelta di contrapporre uno stile documentaristico, sporco, a ripetuti inserti onirici praticamente perfetti da un punto di vista tecnico, fino alla costruzione altrettanto perfetta della sceneggiatura e alla resa davvero impressionante della recitazione e delle ambientazioni (meritatissimo l'Oscar a Mo'Nique per la sua ingrata parte, ma tutto il cast dà il meglio di sé con punte notevoli in un Lenny Kravitz "banalizzato" e "quotidianizzato", per non parlare della protagonista); la scelta apprezzabilissima di mostrare-non mostrare le abiezioni e le violenze più efferate che si scatenano sulla giovane e obesa protagonista, cozzano con l'intento "neorealista" che il film avrebbe voluto essere.
Forse il film è troppo "american-americano" e andrebbe visto con gli occhi di uno spettatore medio statunitense, ma per un europeo, abituato a ondate stilistiche cicliche attente a (tentare di) restituire la realtà nella sua crudezza e immediatezza, "Precious" lascia attoniti.
Anche l'impossibilità di comprendere in pieno i testi dei rap inseriti nella pregevole colonna sonora, tolgono rimandi e significanze al film scavando una distanza assolutamente non voluta dagli autori tra noi che assistiamo all'inferno progressivo in cui precipita la protagonista e la vicenda narrata.
Un 7 alle intenzioni, quindi, e alla buona tecnica soprattutto di recitazione e di regia, ma non siamo di fronte a un film capace di incidere universalmente sulle tematiche che affronta, né che rappresenti una svolta stilistica rispetto ad altri prodotti del genere: "Stella", che condivide l'impianto narrativo della storia, o "Il Profeta" sono riusciti ad andare ben oltre. E non sono che due esempi.

7 risposte al commento
Ultima risposta 16/07/2011 16.00.35
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annibalo  @  28/11/2010 08:55:27
   8½ / 10
fosco ma efficace e vicino alla verità che ci crediate o no....nell'ipocrisia generale.attori bravissimi,la scuola può fare molto ma chi la dirige deve edderne all'altezza

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Ultima risposta 28/11/2010 14.40.43
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urxa  @  08/04/2010 18:22:00
   6 / 10
..ma quante gliene capitano a 'sta poveretta?
Il film è girato molto bene (soprattutto le sequenze oniriche)... ma presenta alcune incongruenze:
1) una ragazza di tale peso da ANNI si lascia violentare dal padre, senza dargli un calcio dove sappiamo tutti???
2) una ragazza con così mostruosa esperienza non cerca di difendersi da nuove gravidanze?
3) continua ad andare a scuola ed è pure brava in matematica?
4)... e nel frattempo prende pure roba in testa dalla madre?
5) ovviamente chi la salva è una coppia omossessuale?
6) e si becca pure l'aids!
7) e quando dice di voler dimagrire tutte le dicono che è bella così?!!!
.......... nah... c'è qualcosa che non va.
il personaggio NON è credibile, romantico, drammatico, coinvolgente (il film si guarda fino alla fine con la curiosità di sapere quale s f i g a capiterà alla povera!) fin che si vuole ma poco credibile.


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Ultima risposta 02/12/2010 06.12.19
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