mother (2025) 

E' un film pieno di contraddizioni che in fondo riflettono la figura di Teresa da Calcutta. Il film racconta i sette giorni che porteranno alla scelta di lasciare l'ordine delle suore di Loreto, per fondare un proprio ordine e dedicarsi completamente ai poveri. Il racconto si muove su due direttrici distinte: da una parte il desiderio, anche ribelle, di smarcarsi dalle quattro mura in cui è rinchiusa, sia pure come madre superiora, smarcandosi inoltre dalle gerarchie prettamente maschili a cui giocoforza è sottoposta, non ricevendo mai da Roma una risposta alle sue istanze riguardo la fondazione delle missionarie di carità. L'altro aspetto è quello del dogmatismo di Teresa e delle sue posizioni molto conservatrici riguardo il tema dell'aborto, che viene evidenziato dal suo rapporto con Agnese, che dovrebbe sostituirla nella carica di superiora, ma complice un amore proibito, rimane incinta. Il rapporto fra questi due personaggi è l'elemento migliore di un film che mette troppa carne al fuoco, infarcendolo di simbolismi e qualche leggera deriva horror che mi è sembrata fuori contesto. Brave sia la Rapace e la Hoeks, ma nel complesso è un film che dice meno di quanto vorrebbe, pur non essendo un'agiografia su tale figura storica, a suo modo importante.