Harry, realizzato nel lavoro, ma con una situazione familiare precaria, incontra per caso Georges, un ragazzo down scappato da un istituto. L'uomo lo invita a casa sua e gli si affeziona. Tra i due, diversi sotto ogni punto di vista, nasce un legame molto profondo. Grazie a questo incontro la vita di Harry cambierà radicalmente.
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L'ambiguità cinematografica di Jaco Van Dormael diventa un evidente protagonista, tra le sue componenti, a partire da LE HUITIÈME JOUR, che vuole essere europeo, martoriando protagonisti e spettatori, indossando però l'abito tipico delle retoriche commedie hollywoodiane, tra cui (non poche) quelle aventi un anacronistico soggetto molto simile a questo, dove una strana coppia si incontra per puro caso, tale che, alla fine e nonostante gli opposti, uno migliorerà l'altro. La curiosa originalità, più che nascere sotto una sensata teoria che unisce differenti ispirazioni, è dettata perlopiù dall'essere un prodotto di fabbrica non assemblato da una catena di montaggio, un oggetto senza marca che lascia senza interesse.