Dall'aprile '81 (omicidio Bontade) al luglio '92 (uccisione del giudice Paolo Borsellino) dopo la strage di Capaci (maggio '92), un decennio di nerissima, sanguinosa, fangosa cronaca siciliana con agganci a Roma, capitale infetta, e trasferte transatlantiche attraverso ammazzamenti, attentati, indagini, confessioni, riscontri, processi, manovre, insabbiamenti, intrighi, veleni.
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Il film ricostruisce parte della vita del giudice palermitano ucciso dalla mafia nel 1992. Purtroppo Giuseppe Ferrara non è Francesco Rosi. I personaggi non sono sufficentemente approfonditi ed il taglio del film, eccessivamente cronachistico, è troppo superficiale e finisce solo per creare confusione.