...e ora parliamo di kevin regia di Lynne Ramsay Gran Bretagna, USA 2011
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...e ora parliamo di kevin (2011)

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locandina del film ...E ORA PARLIAMO DI KEVIN

Titolo Originale: WE NEED TO TALK ABOUT KEVIN

RegiaLynne Ramsay

InterpretiTilda Swinton, Ezra Miller, John C. Reilly, Jasper Newell, Rocky Duer

Durata: h 1.50
NazionalitàGran Bretagna, USA 2011
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2012

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Trama del film ...e ora parliamo di kevin

Eva ha messo da parte le sue ambizioni professionali e il suo amore per New York per crescere Kevin in provincia e in tranquillità, ma il rapporto tra madre e figlio è sempre stato complicato, fin dal principio. Da neonato non smetteva mai di piangere, da bambino non parlava, poi non ha mai fatto altro che disobbedire. Tutto contro la madre, per provocarla e addolorarla. A 16 anni, infine, Kevin ha premeditato e commesso il peggio: una strage, a scuola. Due anni dopo, Eva ripercorre i ricordi, in cerca delle proprie mancanze, delle proprie responsabilità e di un perché.

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Voto Visitatori:   7,47 / 10 (64 voti)7,47Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su ...e ora parliamo di kevin, 64 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  09/06/2012 14:24:34
   8½ / 10
presenti moderati spoiler

Quest'anno nel blog ci sarà un vincitore sicuro, sapete quale probabilmente. (a proposito, mi scuso per la moria di recensioni di questi mesi, ci sono diversi motivi, non abbandonatemi, tornerò).
Si lotta per le posizioni di rincalzo insomma.
Beh, ecco, questo "E ora parliamo di Kevin" si candida prepotentemente come una delle più belle visioni dell'anno per il sottoscritto.
Glaciale, quasi surreale per quanto terribile, un horror di vita quotidiana che racconta in una maniera lenta, inesorabile, colma di silenzi, l'impossibile rapporto tra una madre e il proprio figlio, un ragazzo che non doveva nascere e che una volta nato probabilmente avrebbe preferito non farlo. E' questa la sensazione più forte che il film lascia, questa assurda per quanto improbabile domanda: un bimbo inaspettato può "sentirlo" sin da subito? Odiare profondamente già dai primi vagiti una madre forse non pronta a riceverlo?
E' talmente forte, freddo e devastante l'odio che Kevin prova per la propria madre che il riferimento di prima all'horror non è affatto peregrino, Più volte uno spettatore occasionale potrebbe cominciare a chiedersi se questo non sia il classico horror sul bambino indemoniato.
No, Kevin è un ragazzo "normale". Ma ha qualcosa di radicato in fondo al cuore, qualcosa di terribile.
E, purtroppo, quello che pare come un odio ad personam sfocerà in un'immane tragedia che paradossalmente vedrà salvarsi solo l'oggetto principale dello stesso odio.
Quella madre che, malgrado tutto, sa che quello è suo figlio.
Dilemma impossibile da risolvere.
Tu faresti di tutto per tuo figlio?
Gli perdoneresti tutto?
Ti annulleresti per lui?
Cercheresti di amarlo e difenderlo contro tutto e tutti, anche quando saresti arrivata più volte all'insano desiderio di "ucciderlo", di non volerlo più?
Quello che sorprende de film non è solo la capacità di raccontare ma la grandissima qualità dell'insieme.
La regia è strepitosa, gioca con i dettagli in una maniera straordinaria (le unghie e le palline di pane disposte sul tavolo, la capacità di cogliere gli sguardi- quel bersaglio nella pupilla è quantomai emblematico), regala di continuo sequenze e inquadrature di classe, tutto supportato da una sceneggiatura che gioca perfettamente con 3,4 piani temporali, sa dosare i silenzi e le poche battute, dissemina nel film pochi ma decisivi rimandi (vedi il libro di Robin Hood), senza farsi mancare una fortissima carica metaforica, soprattutto nelle innumerevoli scene in cui la madre pulisce. Tutto quel rosso, di pomodori, di vernice, di marmellata, tutto è segno premonitore o, al contrario, di elaborazione del lutto dell'incredibile tragedia che verrà.
Livelli altissimi anche in colonna sonora, quasi tutta concentrata nei viaggi in macchina della madre.
Gli attori sono magnifici, Tilda Swinton, novella Shelley Duval di Shining per fattezze e ruolo, è su livelli incredibili e anche Ezra Miller, con quello sguardo acerbamente assassino non gli è da meno. Curioso come Miller abbai già interpretato un ruolo quasi identico in un altro film, Afterschool (pellicola come al solito massacrata da tanti ed esaltata da me, son troppo buono, è un dato di fatto).
Film che parrebbe sull'educazione ma ci lascia sempre quel dubbio citato all'inizio. Tutto era già scritto? C'era modo di salvare qualcosa? E' un film quindi sull'educazione o sulla natura umana? O su tutti e due?
Il finale è devastante, alla tragedia pubblica intuibile sin dall'inizio se ne aggiunge un'altra probabilmente ancora più assurda e terribile. Perchè poi loro? Perchè non lei?
Perchè lei deve vivere il suo senso di colpa. Morire lentamente stando in vita.
Ma Kevin probabilmente vedrà naufragare il suo progetto.
Voleva essere odiato, voleva farle vivere un inferno in cui lui sarebbe stato visto come il Lucifero di turno.
Ma, lo dicevamo prima, perdoneresti tutto a tuo figlio?
Kevin da domani forse cambierà.
O forse no.
Però in qualche modo ha subito una specie di umiliazione.
Perchè si può anche essere umiliati con l'amore.
Si può anche prendere un càzzotto in faccia con un abbraccio.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/06/2012 13.36.59
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