Catturati da una spietata banda di criminali, Diabolik e Ginko si trovano faccia a faccia. Rinchiusi in una cella, senza via di uscita e certi di andare incontro a una morte inevitabile, Diabolik rivela all'ispettore il suo misterioso passato. Intanto, Eva Kant e Altea sono alla disperata ricerca dei loro uomini. Le strade delle due rivali si incroceranno?
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Il primo Diabolik non mi era dispiaciuto affatto anche se aveva i suoi difetti. Secondo me aver girato a stretto giro sia il secondo che il terzo film della saga dal primo, unito al fatto che il primo Diabolik non è stato certo campione d'incassi, non ha dato modo ai Manetti di correggere tali difetti, anzi li ha evidenziati di più. Raccontare una storia ispirata da un fumetto è un conto, ma riprodurlo al cinema mi sembra un'impostazione castrante fin dall'inizio. Inoltre Marinelli può piacere o non piacere, ma almeno è un attore. Gianniotti non ho ancora capito cosa sia. Mastandrea e la Leone se la cavano ma il primo ormai ha poco spazio con un personaggio che al terzo capitolo è diventato monocorde. La Leone iconograficamente sembra nata per Eva Kant ma gradualmente, dal primo film, mi sembra una comprimaria di lusso. Sorte che paradossalmente tocca allo stesso Diabolik, ma con il lato positivo che meno si vede Gianniotti e meglio è, tanto che Lorenzo Zurzolo nel flashback ne esce meglio. Poi mi tocca sparare sulla croce rossa, cioè la Bellucci. A sessant'anni, senza ritocchi è di una bellezza da standing ovation che dà tante di quelle piste a ventenni e trentenni in quantità industriale. Purtroppo non sa recitare. Ogni volta che apre bocca io rido. Mi dispiace tanto per i Manetti che stimo ed apprezzo, ma si sono infilati in un ginepraio da cui non sono riusciti a tirarsi fuori. Basta pensare agli inseguimenti con auto che andavano a due all'ora e purtroppo si vedeva. Spero veramente che sia l'ultimo.