city of ghosts (2017)

Nessuno dei componenti del RBSS (Raqqa is Being Slaughtered Silently) era un giornalista professionista ed in fondo nemmeno adesso lo sono. Fino a circa un decennio fa pochi conoscevano la città di Raqqa, diventata poi tristemente famosa per essere la capitale dello stato islamico del Daesh, la roccaforte dell'Isis. Dalla primavera araba contro il regime di Assad e il vuoto di potere colmato purtroppo dall'irrompere delle forze dell'Isis che hanno occupato la città. In City of ghost il giornalismo si fonde perfettamente nell'attivismo politico, rischiando letteralmente la vita per raccontare le storie di questa città martoriata. Esecuzione e gogne pubbliche riprese di nascosto e portate fuori dei confini della Siria. E' un altro tipo di guerra intrapresa dal RBSS, non con le armi, ma combattuta ogni giorno contro la propaganda dello stato islamico. Stupiscono realmente i filmati prpagandistici dell'Isis. Non sono artigianali ma eseguiti con un alto grado di professionalità, tanto da far pensare che siano fatti ad Hollywood. Una vera propria cinematografia dell'orrore quotidiano che queste persone, sul campo ed in esilio in Germania, testimoniano quotidianamente informando un mondo che se fregava fino a quando la guerra non si è spostata aldifuori dei confini siriani. Un documentario da vedere assolutamente, specialmente alla luce della deriva salottiera di certo giornalismo occidentale.