angel killer (1984)

Rivederlo a distanza di tanto tempo fa un certo effetto perché ti riporta molto indietro negli anni. Anche se è stato girato nei primi anni 80, si sentiva ancora l'influenza del decennio precedente con una ottima ambientazione sul Sunset Boulevard. Stupisce il fatto non tanto per la storia di un serial killer che uccide le prostitute ma per il fatto della presenza di tante prostitute minorenni come se fosse una cosa normale. Piuttosto inquietante se ci si riflette bene. Il film in sé non è particolarmente violento, tantomeno si può affermare che ci sia tensione. Il Boulevard è l'emblema della doppia vita di Angel: di giorno lo percorre per andare a scuola mentre di notte a cercare clienti. Brava la protagonista ed il cast di contorno anche se appare evidente che la scelta di attori che dovrebbero interpretare dei minorenni in alcuni casi ha la credibilità di una moneta da tre euro.

Un valido prodotto di serie B anche se privo di vera tensione. La storia del killer dietro alle prostitute, vista anche lo stesso anno in "Paura su Manhattan" di Ferrara, risulta abbastanza convenzionale (degna di nota la prova di John Diehl) e a volte per apprezzarlo alla base bisogna sorvolare su certi dettagli molto poco credibili (non esiste che la ragazza riesca ad essere una studentessa modello se di pomeriggio se ne va in giro a cazzèggiare e di notte si prostituisce); per il resto rimane un filmetto semplice e scorrevole che tra personaggi emarginati, curiosi stralci di vita sulla Hollywood Boulevard, e qualche nudo sparso qua e là, mantiene su livelli accettabili l'attenzione dello spettatore per tutta la durata (anche se alcuni scambi di battute potevano risparmiarseli).
Donna Wilkes, che ovviamente non aveva 15 anni, era bella e bravetta come attrice; peccato, avrebbe meritato maggior fortuna.

Si lascia guardare, anche se un pò più di cattiveria grafica non avrebbe guastato (tra l'altro produce la New World Pictures di Corman quindi potevano spingere di più il pedale della exploitation).


Note:
- il film ebbe successo al punto che ne vennero realizzati tre sequel;
- la fotografia è del futuro action director Andrew Davis, mentre le musiche di Craig Safan;
- si vocifera che il concept di base sia stato preso come spunto per la sit-com disneyana "Hannah Montana".