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On the road anarchico e liberale, manifesto generazionale che racchiude tutto lo spirito che all'epoca imperversava in America. La fuga, avvalorata dall'ambientazione assolata e desolata del deserto del Nevada e dalla martellante colona sonora rock, è ancora oggi spettacolare; purtroppo l'assenza di una trama vera e propria che faccia da collante e la ripetitività narrativa generale senza traguardo alla lunga tendono a far calare l'interesse, tanto che al finale, un pochino deludente, ci si arriva abbastanza provati. Il protagonista poi, ammetto di non averlo trovato trascinante ne come personaggio ne come recitazione.
Interessante prodotto inizio 70s del cinema americano (di cui non contesto l'importanza storica) comunque meno memorabile di quanto ti vogliano far credere.
"Sugarland Express" di Spielberg, che in qualche modo ha preso spunto da Spielberg, compenserà senza farsi mancar nulla.
Road movie serratissimo e asciutto,un concentrato di motori ,ribellione e tanto rock n' roll. Al volante di una splendida "Dodge Challenger" il fuggitivo Kowalski da Denver deve raggiungere San Francisco,braccato dalla polizia a causa di una sciocchezzuola diventerà il simbolo di quello spirito liberale e pacificamente contestatore in antitesi ad una società repressiva e massificante.Beniamino della gente,adottato da chi il coraggio di ribellarsi non lo possiede, affronta la sua personale crociata con il muto ma massiccio consenso dell'opinione pubblica ,ancora disorientata dalla fallimentare guerra del Viet-Nam. Dialoghi stringati,una colonna sonora incredibilmente "cool" ed il cupo rombo del motore accompagnano Kowalski in questa odissea stradale,attraverso le polverose e semidesertiche route americane in cui incontrerà personaggi pittoreschi figli anch'essi di un'emancipazione utopica che di fatto li rende quasi scarti umani,alieni al mondo circostante. Seppur meno noto rispetto ad altre pellicole on the road,e non mi riferisco solo a masterpiece impegnati come "Easy Rider" o "Zabriskie Point", ma anche a pellicole in cui la denuncia socio/politica è più occultata da sfumature action ,come in "Duel" o "Convoy",il lavoro di Sarafian ha il grande merito di essere stato stato fonte d'ispirazione per tanti altri registi.Basti pensare al deejay di colore, praticamente il precursore di Lynne Thigpen,l'indimenticabile speaker de "I guerrieri della notte". Felice la scelta di immergersi subito nell'azione e dedicare i rari momenti riflessivi alla ricostruzione in flashback della vita del protagonista.Poliziotto,soldato,pilota di auto e moto,ora cellula impazzita di un sistema catalogante con più nulla da perdere ,forse solo la scommessa con l'amico pusher. Finale interpretabile e molto d'impatto,non solo in senso figurato.
Niente male davvero. Road movie di puro intrattenimento nonché un serbatoio dal quale in seguito hanno pescato in parecchi (cavolo vogliamo parlare di Thelma e Louise? sono quasi scioccata). Va visto.
Cult anni '70 riportato in auge da Tarantino che è comunque un piacere rivedere. Indimenticabile il protagonista, Barry Newman, e soprattutto la sua splendida auto; perfetti insieme in una tragica fuga che ci fa respirare un'aria incredibile di libertà e pazzia.
come sempre tarantino nei suoi elogi si è lasciato un po' andare, retaggio della sua passione per i cult dimenticati che, senza farne un mistero, citare fa sempre molto f.ico. nonostante ciò punto zero è un'ottima pellicola, e la regia di sarafian è davvero degna di nota, tanto negli inseguimenti quanto nelle parti più 'riflessive', come il pestaggio nella stazione radio. ...è però altrettanto vero che il film, come pure un altro cult come easy rider, è troppo figlio del periodo in cui è stato girato, troppo ancorato ad una critica di un'america che ora come ora ha poca ragion d'essere e che non stimola eccessivamente ma, anzi, nel suo spirito hippieggiante, trova un limite che appesantisce la visione. rimane comunque un viaggio a cui partecipare, e mai come in questo caso la frase 'allacciate le cinture' ha calzato più a pennello.
Buon road movie, molto sognante. Bella l'idea di questo personaggio che prende una macchina e corre, non si sa perchè, ma corre per le strade d'america... In certi punti il film però non mi ha convinto appieno. Nel complesso direi è un buon film comunque, sicuro se a vederlo fosse stato un hippie o uno di quelli che sogna ad occhi aperti l'avrebbe apprezzato molto + di me!
P.S. Se non sbaglio gli Audioslave si ispirarono alla grande a questo film per il video di "Show me How to Live"....