il diavolo veste prada regia di David Frankel USA 2006
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il diavolo veste prada (2006)

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locandina del film IL DIAVOLO VESTE PRADA

Titolo Originale: THE DEVIL WEARS PRADA

RegiaDavid Frankel

InterpretiMeryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt, Stanley Tucci, Adrian Grenier, Tracie Thoms, Rich Sommer

Durata: -
NazionalitàUSA 2006
Generecommedia
Al cinema nell'Ottobre 2006

•  Altri film di David Frankel

Trama del film Il diavolo veste prada

Arrivata a New York, dopo essersi laureata ed aver trascorso una vita in una cittadina di provincia, Andy, trova lavoro come assistente di Miranda Priestly, l'editrice di una delle più conosciute riviste di moda. Chiunque al suo posto si riterrebbe fortunato, se non fosse per il carattere del suo capo che sa renderle la vita talmente difficile. Dopo il primo colloquio, però Andy, si rende conto che non saranno sufficienti ambizione e determinazione per sfondare nel mondo della moda, così lontano dal suo stile, ma non si darà per vinta ed accetterà la sfida...

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Voto Visitatori:   6,66 / 10 (337 voti)6,66Grafico
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Meryl Streep)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Meryl Streep)
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Voti e commenti su Il diavolo veste prada, 337 opinioni inserite

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j1j2j3  @  21/10/2006 20:16:24
   7½ / 10
In una commedia ciò che rileva sono la scenggiatura e gli attori: la prima è intrigante; gli attori erano sicuramente adatti alla parte con nota di partcolare apprezzamento per la solita strepitosa Meryl Streep, già favolosa in "La morte ti fa bella", altro film che sottolinea la vanità delle persone e, in particolare, delle donne. Tutto fila via scorrevole, senza pause nè scene allungate.

eletar  @  21/10/2006 14:12:31
   7½ / 10
bella commedia azzeccati tutti gli attori soprattutto meryl streep che è stata in gambissima!!! vale la pena vederlo

bea@  @  21/10/2006 12:30:16
   8 / 10
Beh, io l ho trovato molto divertente e soprattutto penso che gli attori siano stati scelti in modo molto azzeccato! Gli dò 8 x fare alzare 1 pò la media...

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DanielitoH  @  21/10/2006 02:15:47
   7 / 10
Commedia deliziosa, ispirata al romanzo omonimo (e più corrosivo), ispirato a sua volta alla reale Anne Wintour, direttrice di Vogue (America),.

Meryl Streep è fantastica come sempre.

I personaggi sono sì caricaturali, ma ahimé ispirati alla realtà: tanto per fare un esempio nella vita reale la Wintour non vuole che salga nessun sull'ascensore dell'ufficio, come fa la Miranda Priesly del film.

Una presa in giro, garbata ed ironica, del mondo dei giornali di fashion, e, più in generale, del mondo della moda.

f_finocchi  @  20/10/2006 20:37:32
   8 / 10
Davvero carino. Da vedere. Una grande Meryl Streep.

Papomao  @  20/10/2006 12:10:12
   6½ / 10
Appena sopra la sufficienza,niente di particolare da segnalare,solito film del genere"ragazza già bella ke lascia le vekkie compagnie (ke poi non la riconosco più)per le nuove ke la convincono ke può essere ancora + **** ma poi si pente".
Nessuna trovata di rilievo,musiche prese dall'attuale top ten,mondo della moda stereotipatissimo come tutti ce lo immaginiamo.
Il film si regge sulla bravura delle attrici protagoniste che in effetti se la cavano molto bene.Peccato per la solita,scontatissima,vista e rivista,trama.
In conclusione:accettabile per una serata fredda e piovosa,soprattutto se è mercoledì,alla fine 2 risate le strappa.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/10/2006 01:11:04
   7 / 10
"Beh, se il film di Frankler (co-autore di "Sex and the city" e si vede) avesse mantenuto lo stesso ritmo e la stessa efficacissima requisitoria sul mondo dorato ma opprimente delle working women, avremmo avuto probabilmente la piu' audace e divertente commedia degli ultimi anni.
Eppure già così, il film è assolutamente magnifico, specialmente se coglie negli umori di un mondo superficiale come quello dell'alta moda il bisogno, per realizzare, di interiorizzare atteggiamenti spregiudicati e cinici (v. Miranda) degni di un uomo in carriera.
Non a caso la Streep ha raccontato questo del suo personaggio: nel femminismo imperante e (apparentemente) facile del mondo globale contemporaneo, una donna come Miranda deve imparare a farsi strada comunque, imponendo un decisionismo e una freddezza ehm virile.
Lo script non è nè sciocco nè particolarmente innovativo, e inizialmente l'affannoso abisso tra Andy (nome maschile non a caso?) e il mondo degli atelier e delle riviste patinate fa pensare per l'ennesima volta a "Pygmalion" e a tutto quello che rievoca, narrativamente, quella storia.
E in effetti il film è intelligente anche perchè riesce a imprimere nello spettatore la sensazione che quel mondo, di cui disconosciamo volutamente ogni sfumatura, è qualcosa di imperturbabile, di resistente, e di avvilente al tempo stesso.
Ma è anche un mondo che possiamo riconoscere vagamente noi stessi, se abbiamo a che fare con un lavoro dipendente, e le cui pur vaghe scorie del nostro quotidiano vengono direttamente anche da lì, dall'implacabile legge che rievoca nel prestigio anche la brutale sconfessione affettiva e umana.
Nella società contemporanea, non è piu' tempo di manifesti abbacinanti (Cukor aveva visto giusto, nel 1954, con "La ragazza del secolo") e la nuova Judy Halliday è un'ingenua il cui candore si presta potenzialmente alla metamorfosi opportunista imposta o suggerita dalla strana società in cui chiede di far parte.
Essa è ora vittima, ora dipendente delle sue stesse scelte, ed è in questo modo che la globalizzazione funziona: ammiccando a uno stile di vita durissimo ma invitante ("tutti vogliono essere NOI" cfr. Meryl Streep - Miranda) e al tempo stesso raccomandando biecamente di starne alla larga.
E' per questa ragione che il film merita sperticati elogi, poichè riesce a descrivere senza ipocrisie questa sorta di "amore e fuga impossibile" dalle responsabilità che uno/a si è scelto (a Andy viene continuamente ricordato il senso della sua ambizione, e di conseguenza è una ferita nell'orgoglio piu' intollerabile di tutti i sacrifici atti a valorizzarsi).
Altro spunto particolarmente intrigante, il ruolo del subalterno rispetto alla dipendente: in molti casi, avviene come nel film.
Esiste forse una valorizzazione interiore prima che un gesto o un'azione compiuti per l'approvazione del Capo? Molto spesso entrambi le cose sono complementari, e non sempre (anzi quasi mai) l'umiltà e l'obbedienza alle ferree regole del lavoro portano a stimare i propri superiori.
Ovviamente l'interpretazione della Streep è superlativa: quando cede a un'improvviso sorriso empatico, nel finale, cattura quasi un bisogno idealista di vivere una vita diversa, e la consapevolezza del suo ennesimo fallimento privato cede pero' presto il passo all'implacabile durezza che deve sostenere, sempre e comunque.
Ma è proprio questo segno di insindacabile freddezza a sancire il passaggio impossibile tra il "nuovo mondo" e l'altro, che Andy (la fresca e spontanea Anne Hathaway) si illude di poter ugualmente preservare.
I dialoghi sono a dir poco entusiasmanti ("in fondo questa mostra multimiliardaria gira intorno a questo, la bellezza interiore"), lo stilista gay Tucci praticamente perfetto anche quando ammicca ai consueti stereotipi, e la fotografia è una meraviglia, eppure c'è qualcosa che non riesce comunque a esaurirsi - come avrei voluto - nel capolavoro.
Passi una Parigi scintillante che ormai nel cinema abbiamo visto mille volte (già che ci siamo anche nell'ultima puntata di "sex and the city"), o il Kitsch del servizio "giungla urbana" al Central Park, ma tal belloccio vezzato a parties e cherry (Christian Thompson) è realmente un personaggio scialbo e inutile.
E la parte finale, vero, scade nella caricatura e nella prevedibilità (a parte quell'illuminante sequenza che immortala il volto della Streep), come del resto la non eccelsa colonna sonora tremendamente (troppo) cool.
Pero' vale proprio la pena abbandonare le reticenze (io che ne ho tante, riguardo a script del genere) e lasciarsi andare a un paio di domande forse irrilevanti e imprudenti:
A) Quanto si è disposti a sacrificare della propria dignitè per vendere se stessi?
B) E' vero amore quello di un uomo che lascia la donna che ama per sfavorire il suo (rispettabile) traguardo?

7 risposte al commento
Ultima risposta 02/11/2006 13.43.16
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vivi79  @  19/10/2006 14:25:04
   9 / 10
SPETTACOLO! TROPPO BELLO, LO CONSIGLIO A TUTTI ANCHE A CHI N è SCHIAVO DELLA MODA, VERAMENTE DIVERTENTE E POI INSUPERABILE L'INTERPRETAZIONE DI MERYL STREEP

123roy  @  19/10/2006 12:18:07
   6½ / 10
Non ho letto il libro, ma questo film nella sua leggerezza e anche scontatezza, non è certamente peggio di quello che pretende di essere. Il protagonista è la Streep, quindi è ovvio che abbia il compito di tenere su il film più degli altri... La pischella che fa finta di essere brutta solo perchè si veste male ma in realtà è la piu bona di tutte è un clichè trito e titrito nelle commedie americane (tanto da essere oggetto di parodia) quindi c'è poco da lamentarsi, se l'attrice era una cozza non faceva quel lavoro nel film, e se era già fica di suo la trama non aveva senso. X quanto riguarda il paragone con la roberts, x ora è parecchio azzardato (non come somiglianza ma come valenza artistica (cazzarola ma da dove mi vengono questi termini?)). La somiglianza forse la accosterei più a W. rider, ma anche li la strada è lunga e tortuosa...

abcinema  @  19/10/2006 12:07:53
   7½ / 10
Davvero non male. Mi aspettavo di dormire per 2 ore, mentre la mia ragazza si sparava un po' di shopping visuale e invece... che sorpresa. Grande la Streep, un vero diavolo: imperturbabile nel suo sadismo, autorevole e autoritaria come tutti i direttori di giornale. Brava anche la protagonista (è la sosia di Julia Roberts). Il mondo della moda è solo un pretesto per raccontare ben altre dinamiche. Qualche clichè inevitabile (l'immancabile gay che consiglia i vestiti giusti, lo stilista sciupafemmine, gli amici di lei s****ti), per il resto un film mai banale con dialoghi brillanti e battute fulminanti. Atmosfere sfavillanti e lusso a gogò, tanta frivolezza che il regista alla fine quasi disprezza..

Pazzi di Lei  @  19/10/2006 11:41:36
   7 / 10
Film di poche pretese, niente di impegnato certo, ma scorre molto bene, attori e musiche azzeccate, si passa una bella serata. Confrontato con "cambia la tua vita con un click", che ha una media voto molto più alta, lo batte nettamente. E poi Meryl Streep è fantastica

Invia una mail all'autore del commento Maria Lucia  @  18/10/2006 09:39:07
   6½ / 10
Commediola carina si salva per due cose tra il serio ed il faceto: il serio è la grande interpretazione di Meryl Streep SEMPRE INECCEPIBILE E MERAVIGLIOSA !!! ed un Stanley Tucci condannato ormai a ruoli di contorno ma davvero un GRANDE INTERPRETE;
il faceto sono lo sfoggio dei bellissimi abiti indossati sia dalla Streep che dalla Hathaway STUPENDI !!! li avrei voluti tutti (credo che più della metà del budget del fim sia andato in abbigliamento); il resto è solo sfoggio di espisodi carini ed a volte impossibili: il manoscritto inedito di Harry Potter ma dai !!!

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1 risposta al commento
Ultima risposta 18/10/2006 21.52.58
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claudihollywood  @  18/10/2006 08:54:17
   8 / 10
Visto e rivisto, telefonato, scontato se volete. E' vero, però è+ irresistibile, ti prende, ti ammalia e ti affascina. Merito soprattutto dell'interpretazione da Oscar di una Meril Streep a dir poco fenomenale.

super zik  @  16/10/2006 10:57:58
   6½ / 10
Commedia carina, intrattiene bene. Finale telefonato, non è certo quella la parte migliore.

Speravo che il messaggio fosse "ragazze, fregatevene della moda"; invece alla fine è semplicemente un messaggio negativo sul lavoro eccessivo che distrugge la vita privata (Allora è più bello "Cambia la tua vita con un click").

P.s. La vorrei io una segretaria che mi faccia avere il manoscritto non pubblicato di Harry Potter...

bianco coniglio  @  16/10/2006 10:32:03
   8 / 10
Non sono d'accordo con chi parla di " trama banalotta " essendo una commedia non si ci può aspettare niente di più o di diverso, su un film che esalta ma nel tempo stesso critica un mondo come quello della moda che sembra tanto un gigante con i piedi di argilla!
Giudizio positivo per il modo in cui è stato diretto il film, ma il vero motore sono gli attori la Streep odiosa ma incantevole, dellla Hathaway mi sono innamorato per l'incantevole bellezza ed il mio preferito il divertentissimo e mai banale Tucci!
Consigliato

antoniesixtyone  @  15/10/2006 23:52:33
   6 / 10
sinceramente solo molto largo di manica, meno male che c'è M. Streep altrimente sarebbe quasi inguardabile.
solita storiella da lieto fine, scontato, tipica commedia americana, a parte poche battute di rari personaggi minori e l'interpretazione della solita Streep il film merita di vedere il noleggio per una serata da famiglia.
perlomeno non ci sono le solite volgarità....

Mandragora  @  15/10/2006 19:30:46
   7 / 10
L'ho trovato divertente..delizioso.
Ottimi i costumi, se non erano belli quelli, non doveva neanche esser girato.
Buona anche la colonna sonora, molto azzeccata.
E per ultimo, ma non in ordine di importanza, semplicemente meravigliosa la Streep, il film si regge praticamente su di lei, una Miranda eccezzionale. Bello da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  15/10/2006 14:26:18
   6½ / 10
Pelllicola nata dal best seller autobiografico di Lauren Weisberger,assistente per sei mesi della famosa ed eccentrica direttrice del Vogue America Anna Wintour,alla quale Meryl Streep si e'parzialmente inspirata per interpretare il suo clone Miranda Priestly.

In una New York glamur e scintillante il regista ritrae una commedia divertente e brillante,ma purtroppo ankora una volta ankorata a schemi narrativi classici e immortali come cenerentola:sulla scia di altri prodotti made in U.S.A. il film parte con l'accelleratore inserito tra battute incalzanti e ritmo frenetico,per poi proseguire con un andamento molto piu'convenzionale che culmina in un finale telefonato e improntato al moralismo.

L'aspetto migliore del film viene sicuramente dalla performance attoriale di Meryl Streep,che con i corti capelli patinati e uno sguardo glaciale e trattenuto,da vita a un personaggio estremo nella sua sgradevolezza e presunzione(e la Streep in questi ruoli e'fenomenale),ma anke umano nella sua ambizione e nella sua apparentemente contradditoria fragilita'.Ottima anke la prova della Hathaway e grande come al solito Stanley Tucci,capace per l'ennesima volta di caratterizzare il suo personaggio con ironia e grazia evitando di scadere nella macchietta.

Kobe  @  15/10/2006 12:00:23
   7½ / 10
Film sicuramente non impegnativo ma sorprendentemente piacevole. Veramente GRANDE interpretazione della Streep! Brava e bella anche la protagonista Hathaway

wuwazz  @  14/10/2006 14:43:34
   7½ / 10
Mentre lo vedi è un continuo deja-vu: la ragazza che prima era bruttina (se se come no.... sono tutte "bruttine" le ragazze di questi film.....) e s****ta poi diventa bellissima e bravissima....Un sogno da inseguire... tutte cose già viste e riviste. C'è però in più un bravissimo Tucci e una strepitosa Streep, che rendono questo film molto piacevole e, nel suo genere, uno dei migliori in assoluto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  14/10/2006 02:44:58
   7 / 10
La trama è sempliciotta, ma in questo caso passa davvero in secondo piano, perchè il film si regge sulla superba interpretazione di Meryl Streep, che con pochissime parole e qualche cenno del capo risulta davvero irresistibile. Come non rimanere ammaliati poi dal lusso sfrenato e dalla fantasia che ruota intorno all'industria dell'alta moda? Più che un film è uno sfoggio di abiti e accessori di marca, di personalità devote alla bellezza del corpo e dedite all'industria del glamour...beh, anche i più restii a lasciarsi andare a tutta questa superficialità non potranno fare a meno di resistere :-)

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento Matteo Bordiga  @  14/10/2006 02:05:46
   6 / 10
Banalmente, gradevole. Ma gradevolmente banale

bongha  @  14/10/2006 01:14:28
   6 / 10
Il film è leggerino e molto banale, ci sono molti film più o meno con la stessa trama, se non fosse per la magistrale interptretazione di Meryl Streep (si merita 6 solo per lei) non avrebbe mai visto le sale cinematografiche, forse lo avremmo visto in TV alle 15 della domenica pomeriggio.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  13/10/2006 18:22:17
   7½ / 10
Miranda: Andrea!
Andrea: Si?
(Lo sguardo spietato di Miranda Prestley si posa sulla povera ragazza in piedi di fronte a lei, attraversandola dalla testa ai piedi come una gelida lama. Si sofferma sulle scarpe fuori moda della ragazza per alcuni secondi)
Miranda: è tutto!

La forza ammaliante de "Il diavolo veste Prada" risiede in gran parte
nella figura di Miranda Prestley (Annie Windsor nella realtà, la direttrice di Vogue America), pertanto mi sembra doveroso iniziare questa recensione con un elogio a Meril Streep, che si appropria del personaggio con una tale maestria che va al di là di qualsiasi giudizio critico sulla qualità della sceneggiatura. Se volessimo scavare nel corposo curriculum cinematografico della Streep alla ricerca di un'ispirazione che ha dato vita al personaggio di Miranda, sicuramente non può non saltarci alla mente la Madeleine di "La
morte ti fa bella". Seppure questo secondo film rimane senza dubbio una delle più grandi performance attoriali di Meril Streep, non mi sembra azzardato affermare che la diabolica Miranda, con una manciata di battute a dir poco pungenti, riesce ad imporsi in maniera assolutamente convincente al pubblico non meno di Madeleine. Un solo sguardo nella macchina da presa, e Miranda ci svela tutte le sue incredibili capacità manageriali; un arricciamento delle labbra, e tutto sappiamo sui suoi gusti in fatto di moda; un beffardo sorriso, e ci sentiamo schiacciati dal suo potere; un pianto strozzato, e sbirciamo per un attimo nella sua intimità; una falcata decisa nel corridoio del suo ufficio, e si svela tutta la sua classe.
Qualunque sia il vostro giudizio sul film, quella di Meril Streep credo si possa definire all'unanimità una delle sue performance più
irresistibili. Ma veniamo al film. E' indubbio che questa commedia sia un giocattolo da intrattenimento ben confezionato dalle grandi griffe della moda, che molto ha da spartire con il linguaggio pubblicitario e i videoclip musicali.
D'altronde questa contaminazione di linguaggi si sposa benissimo con
lo "stile" di un film che vuole affascinare il pubblico con lo sfavillante mondo dell'alta moda. La storia infatti è una minestrina riscaldata che già preannuncia il proprio destino prima ancora che avvenga il disastro: una Cenerentola dei tempi moderni che si lascia talmente affascinare dal vestito cucitole per lei dalla fatina al punto da dimenticare i valori importanti della vita, trasformandosi così in una superficiale donnetta alla moda...finchè un giorno... Nonostante questo, ritengo che la sceneggiatura di per sè piuttosto sempliciotta (per non dire minimalista) sia in questo caso compensata dall'alone irresistibilmente "fashion" del film, che irretisce anche lo spettatore più anti-conformista in fatto di moda. D'altronde il film non ha la pretesa di montare chissà quale polemica nei
confronti dell'industria estetica, nè dall'altro lato ho notato
un'eccessiva presa di posizione a favore di questa. Nell'esasperare i comportamenti e le reazioni dei personaggi (come è proprio della commedia) mi sembra in linea di massima che il film con molta semplicità riassuma tutti i punti di vista, i risvolti e le contraddizioni che sorgono quando ci si trova a "dover avere a che fare" con la scelta di curare il proprio corpo a scapito della
propria anima. Sottolineo "dovere" perchè sarebbe a dir poco ingenuo credere che nel 2006 qualcuno nel mondo occidentale possa esimersi del tutto da curare l'aspetto estetico, dal momento che l'attenzione per l'estetica costituisce uno dei principi cardine dell'attuale società post-industriale (illuminante in tal senso il monologo di Miranda sul maglioncino ceruleo di Andrea), così come sarebbe ipocrita negare il piacere di vedere il lusso più sfrenato in fatto di abbigliamento scorrere davanti ai nostri occhi per un'ora e
mezza (un pò come fa il fidanzato di Andrea, ipocritamente convinto di essere esente dal fascino esercitato dal lusso e nello stesso tempo attratto dalla nuova Andy). Dall'altra parte il film non si limita a mostrare il "lato oscuro" del "fashion system": il suo carattere "artificioso" capace di mascherare il vuoto dell'anima dietro un abito (vedi la figura del biondino tutto muscoli camuffato da fascinoso "metrosensuale"), la "dipendenza" che è in grado di provocare al pari di uno stupefacente (la segretaria Emily che
"Cristo Santo ha un vestito di Valentino. Non può ammalarsi!),
l'arroganza con cui il gusto si impone sugli altri secondo principi dettati dal denaro più che dall'arte (ambigua in questo senso una frase pronunciata da Miranda alla fine del film nei confronti di uno degli stilisti da lei amati, o più esattamente una sottile vena di cinismo e di disprezzo verso le parole "marchio globale"). In questo minestrone di glamour e di cinismo, non sorprende quindi che siano rappresentati tutti i clichè che in qualche modo rimandano alla parola "moda": l'omosessualità prima di tutto (che sia per fattori sociali o per innata attitudine alla dimensione estetica, anche
in questo caso sarebbe ipocrita negare che gli omosessuali siano in un modo o nell'altro più vicini e attenti al mondo della moda e dell'edonismo, dal momento che i fatti ci smentirebbero), la "Parigi romantica" (d'altronde a questa immagine di Parigi la moda ha contribuito non poco), la "manager capricciosa e spietata" (chi non ha mai avuto un capo che sfogasse le proprie frustrazioni su di lui alzi la mano!), il "ragazzo profondo e trasandato" (quanti ce ne sono, me compreso, che non potendosi permettere un vestito di D&G si convincono che sia talmente superfluo da essere addirittura più brutto dei nostri camicioni grigio-topo). Non sorprende dunque neanche che in questo caos di bellezza e di dolore la protagonista
funga un pò da capro espiatorio che oscilla continuamente tra le
diverse posizioni, prendendo parti, venendo meno ai propri valori e
contraddicendo continuamente se stessa. Anche il finale, se apparentemente lascia intendere lo scioglimento del "patto col diavolo" (reso manifesto in maniera assolutamente logica da Miranda nella scena finale nell'automobile, quando Andrea si rende conto di aver pestato i piedi ad Emily in seguito ad un proprio desiderio di affermazione più o meno latente) e la fuoriuscita di Andrea dall'infernale mondo del fashion con conseguente re-inserimento
nel mondo dell'amore eterno (al prezzo di un Valentino per una sciatto maglioncino da mercatino), un ultimo fotogramma è sufficiente a ristabilire l'equilibrio (o meglio la confusione) morale della protagonista. Mi riferisco ad un piccolo movimento del capo che Andrea fa prima di incamminarsi per le strade di New York, appena prima dei titoli di coda. Uno spostamento dei capelli, con la classe di una modella. Ad indicare che il diavolo ha lasciato comunque la sua indelebile impronta sulla semplice ragazza "fior di campo"....e che questa impronta la rende anche molto sexy!


edo88  @  08/10/2006 14:57:05
   8 / 10
Pensavo di averlo votato!! :D
Bè l'ho visto in lingua originale, e già dal trailer in italiano la voce della Hathaway risulta sbagliatissima. Sembra una bambina stupida.
Vabbè, spero si capisca anche con il doppiaggio nostrono che lei dà una buona prova e si conferma una delle migliori giovani donne americane. Poi il suo sorriso a 42mila denti che potrebbe dar fastidio e renderla una bambolina è ammaliante!
La parte è sua, lei è perfetta, e poi Maryl Streep...wow per me non solo pure lei è perfetta nella parte ma è seriamente in grado di dare uno spessore reale a Miranda, il suo personaggio. Alcune scene che la ritraggono in momenti più umani che quelli mentre sta dietro la scrivania a dare ordini lo confermano. Ci starebbe un Golden Globe come miglior attrice protagonista :D
In generale è un film divertente, leggero, non troppo banale e accompagnato da un cast praticamente perfetto e all'altezza. Mi dispiace per Tucci che HA E AVRA' SEMPRE, per me, questo tipo di ruoli!
Comunque consigliato :)
Và, alzo di mezzo punto il voto...

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/10/2008 23.14.12
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LuPoAlBertO  @  27/09/2006 17:26:47
   7 / 10
Una commedia abbastanza carina incentrata sulla moda! Ho trovato Anne Hathaway ben calata nel suo ruolo, e assai convincente Meryl Streep!
...Nulla di impegnativo, e non il massimo dell'originalita'...! pero' carino per passare una seratina tranquilla

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