Essere neri all'inizio di questo secolo negli Stati Uniti non era certo una condizione molto facile. Oltre a questo Celie se la deve vedere con un marito che la sfrutta e la picchia. Con molta pazienza e grazie alla sua serenità interiore però, riuscirà a dare una svolta positiva alla sua vita.
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Lo Spielberg che è divenuto leggenda è molto, molto lontano da quello di oggi. Ormai i film sono utilizzati per fare propaganda dallìElite globalista, infatti vengono ripresi 2 capisaldi dell'indottrinamento odierno: 1) Il "patriarcatohh" da abbattere 2) Un continuo avvilimento dell'uomo bianco occidentale, che deve sentirsi in colpa per eventi passati che non lo riguardano.
Per me Spielberg è altro, non questo polpettone propagandistico. Non deluso: di più.
Speriamo che (tutto) il cinema riesca presto a svincolarsi dal giogo dell'elite, che, come in questo caso, sfrutta nomi importanti (Spielberg, Goldberg) per attrarre le grandi masse e per vomitare nelle loro menti il dogma propagandistico del momento.
Lo Spielberg retorico, qualità che lo contraddistinguerà sempre di più, probabilmente inizia qui. Ci mette dentro un po' tutti gli stereotipi possibili, dal nero schiavo alla moglie che deve subire i maltrattamenti del marito e starsene zitta.
Poi ovviamente il film è tecnicamente di qualità, sappiamo chi ci sta dietro alla cinepresa, ma questo è un motivo che crea maggior rabbia in quanto le qualità del regista vengono totalmente annientate da una sceneggiatura e un modo di raccontare la storia deplorevoli. Colonna sonora davvero brutta.
La regia è la chiave; si vedono tutti i difetti di Spielberg. Il film alterna buoni momenti a pessime trovate. Tutto sommato non malaccio, ma si doveva fare di più.
Questo l'avevo dimenticato, eccolo lì Spielberg, il cazz.one dei cazz.oni, l'apoteosi della mediocrità. La tirannia delle plebi lo ha da tempo eletto "grande regista", e devo dire che se l' è nettamente meritato col suo cinema fuorviante, fraudolento e di propaganda.
Il Colore Viola è esattamente sulla stessa linea dei ributtanti Schinder's list, Salvate il Soldato Ryan ecc ecc. Qui ci si serve della W.Goldberg(bravissima attrice) per produrre l'ennesimo film subdolo su questioni razziali di facile presa. Il film è costruito nella solita maniera, trametta banale con tematiche scelte a tavolino per commuovere l'obeso spettatore mondialista. Musichette e regia a totale servizio dell'emotività vanno infine a comporre il solito prodottino profumato.
E le masse stan lì a frignare e commuoversi, si divorano tutto senza protestare, "gli si potrebbe anche dare un bel barattolo di merd.a per 2000Lire, e senza esitare un momento sarebbero pronte a scannarsi per quel divertimento".
Di film del genere ne son stati fatti a bizzeffe, ma la classe che ha Spielberg nel mostrare il suo mascherato viscidume non ha assolutamente eguali. Insomma una mattonata sulle palle di 2.30h dello Spielbergone democratico.