cannibal holocaust regia di Ruggero Deodato Italia 1979
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cannibal holocaust (1979)

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locandina del film CANNIBAL HOLOCAUST

Titolo Originale: CANNIBAL HOLOCAUST

RegiaRuggero Deodato

InterpretiLuca Barbareschi , Francesca Ciardi , Robert Kerman

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 1979
Generehorror
Al cinema nel Dicembre 1979

•  Altri film di Ruggero Deodato

Trama del film Cannibal holocaust

Un gruppo di documentaristi parte da New York alla volta della foresta amazzonica e poi scompare nel nulla: vengono ritrovate le bobine che testimoniano una fine incredibilmente orribile.

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Voto Visitatori:   6,29 / 10 (261 voti)6,29Grafico
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Voti e commenti su Cannibal holocaust, 261 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento Mormegil Darkbl  @  20/09/2005 18:46:00
   10 / 10
Uno dei più bei film che io abbia mai visto: forte e incisivo, davvero un capolavoro!!!! Di certo il migliore del buon Ruggero.
Unica pecca la violenza sugli animali, che perdono visto che poi se ne sono comunque cibati anche per fame.

ulisseziu  @  03/09/2005 01:10:23
   9 / 10
Punto primo: se negli ann 70 "deodato" gira un film così è scandaloso,ma è film di serie B, se invece "Pasolini"gira le 120 giornate di Sodoma allora è favoloso perchè si chiama Pier Paolo Pasolini...
Questa è la prima cosa che non mi va giù.
Punto secondo: uccidere quegli animali in quel contesto, può essere semplicemente un modo per shokkare il pubblico... e preparare la cena per la troupe la sera. Se un regista hindu viene in Italia e riprende la macellazione di una mucca da usare per un film nel suo paese natale non è la stessa cosa?
Punto terzo: Il film è girato molto bene, la storia è molto interessante e la colonna sonora è molto molto bella (vagamente morriconiana).
Sulla regia posso dire che, personalmente, mi sono piaciute molto le inquadrature e le soggettive (specialmente la parte girata in prima persona dai reporter), Un po più deboli i pianisequenza e le panoramiche (molto incerta e vacillante la ripresa iniziale dall'aereo).
Certo che alcuni animali potevano essere risparmiati, si poteva trovare qualche espediente diverso in alcuni casi...
Per questo motivo e per il fatto che, nonostante tutto, una vocina mi dice che si sia calcata troppo la mano su sangue e sesso, per far guadagnare punti alla pellicola, non mi sento di definirlo un film grandioso... 8,5 che arrotondiamo a nove considerando quando è stato girato...
Comunque un must... per il pubblico meno impressionabile.

4 risposte al commento
Ultima risposta 08/09/2005 18.12.28
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cayonet  @  07/08/2005 02:02:56
   9 / 10
Provo a commentare avendo appena terminato la visione (cosa non semplice in quanto devo ancora ben assimilare)
Sarei tentato di non dare voto in quanto la pellicola, a mio parere, va giudicata su due differenti gradi.
Sul piano tecnico-stilistico, da non competente, ma semplice appassionato, penso possa ritenersi un'opera fuori dal suo tempo. Precursore ed originale lascia un segno indelebile.
Sul piano 'morale' penso che la violenza mostrata, anche se è molta, rientra sempre in un percorso narrativo dove non risulta quasi mai sovra-esposta o fine a se stessa.
Il dubbio unico è: si VOLEVA costruire un film in qualke modo 'di denuncia' o, attraverso una spettacolarizzazione estrema di atti violenti al fine di vender maggiormente e meglio un prodotto si è partorita una pellicola di forte accusa (tra l'altro molto attuale) contro una società morbosamente dipendente dal video?
Qualunque sia la risposta Cannibal Holocaust rimane, fra i film che ho visto, unico nel suo genere ed atrocemente profetico.

the nerVous  @  16/07/2005 21:13:56
   7 / 10
l'età penalizza una pellicola direi allucinata...la storia non è del tutto verosimile ma così doveva essere per far riflettere su due mondi del tutto diversi come l'inferno verde e la giungla d'asfalto...entrambi con le loro violenze ed efferatezze...si ...non aggiungerei altro...mi è venuto bene così

a proposito:la colonna sonora è notevole ma ogni tanto si poteva togliere l'effetto "maiale in fase di castrazione"...almeno quando non succedeva niente...

tupolevv  @  09/07/2005 17:21:11
   8 / 10
Che dire..intanto che sono riuscito a vederlo e no è poco.
IL film secondo me è eccezionale ed estremamente attuale.....una denuncia aperta contro la violenza "occidentale" che si permette di poter fare qualunque cosa contro la natura e gli uomini solo perchè ha la tecnologia e il FUCILE.....ma c'è di più...DEODATO ci regala la seconda parte indimenticabile girata con la tecnica divenuta ormai famosa in the B. W. P. .....che contribuisce ad un realismo veramente agghiacciante fino all'orrendo finale dove i grandi uomini col fucile si vedono ritorcere contro tutte le atrocità perpetrate fin'ora,
Dove è il problema allora????
La terribile violenza sugli animali assolotamente reale e senza effetti speciali.......la scena della testuggine da sola è un vero abominio.
Ecco il problema è qui....io regista non avrei mai permesso una cosa del genere e tantomeno se fossi stato attore mi sarei abbassato a tanta efferatezza....concordo che se quelle scene fossero state finte il film non avrebbe tutto quel fascino macabro che ha oggi...e sicuramente lo scopo di DEODATO era quello proprio di scioccare e inorridire.....è una questione di stile....in ogni caso il film merita di essere visto assolutamente

Dark Funeral  @  08/07/2005 03:11:42
   9 / 10
Grande film, ineccepibile. Buoo il cast, las ceneggiatura e le ambientazioni. Ovviamente non per tutti. Riservato ad estimatori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  14/06/2005 12:39:08
   8 / 10
un film che creerebbe un mare di polemiche se uscisse ora,figuriamoci 25 anni fa..i dialoghi li ho trovati un po' banali,ma forse è dovuto appunto all'eta' del film.ho un dubbio:l'ho rivisto recentemente in una versione della durata da voi riportata e sono rimasto perplesso dal fatto che la prima volta che l'ho visto(in videocassetta)c'erano un sacco di scene in piu'(un'oretta circa)che non avrebbero mai dovuto essere tolte perche' memorabili.grazie

dirtycla  @  04/03/2005 17:04:25
   9 / 10
Si può discutere per ore sul valore etico e morale di questo film. Un film che da una parte lancia determinate accuse ad una società che progredisce dal punto di vista tecnologico e regredisce da quello sociale, e dall' altra si permette di contraddirsi mostrando atrocità commesse realmente su animali. Non so se Deodato abbia girato quelle scene terribili conscio del fatto che per lanciare il suo messaggio doveva mostrare l'orrore; ho visto alcune sue interviste e mi è sembrato un bel furbacchione. Quello su cui non si può discutere, a mio parere, è la realizzazione tecnica del film. Personalmente la trovo stupefacente, la parte documentaristica è fenomenale. In Spagna, un pò ingenuamente bisogna ammetterlo, c'è gente che crede che quelle immagini siano reali! Questo film mi ha spiazzato, in positivo, totalmente. Una menzione d'obbligo va alla colonna sonora di Riz Ortolani che è bellissima.

Naturelle  @  02/03/2005 10:51:39
   10 / 10
A quanto pare sono la prima ragazza che si presta a votare questo filmone.
Inizierei quindi la mia analisi riprendendo il collegamento fatto da Paul con Artaud: il concetto di "Carne Morta mistica" domina gli scenari di questa pellicola, che attinge a piene mani (come accennava Frankye) da una realtà societaria in cui la violenza sembra essere all'ordine del gorno.
Una sorta di film denuncia che paradossalmente non denuncia nulla.
Leggendo uno dei commenti di Aenima nel post "Cos'è il cinema?" ho potuto notare come, in merito al discorso sulla semiotica fatto da Metz, un film possa effettivamente essere recepito attraverso 2 distinte visioni soggettive: una diretta e una onirica.
Bene, il messaggio inconscio che ho tratto dal film pare essere, nella realtà dei fatti, opposto rispetto agli obbiettivi di Deodato, che più volte ha dichiarato di ammirare la violenza reale mostrata attraverso l'opera di Jacopetti e Prosperi.
Dunque una lettura errata del film? Forse, ma non troppo distante dall'analisi lucida con cui, direttamente o indirettamente, lo stesso Deodato pare essersi confrontato: non si spiegherebbe altrimenti il moralismo nel finale.



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Ultima risposta 08/05/2005 13.25.11
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Lord Arathom  @  03/02/2005 22:51:29
   10 / 10
culto

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/02/2005 16.33.14
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beowulf  @  16/01/2005 16:19:54
   8 / 10
Io credo che questo, nel bene o nel male, sia un film epocale. Visto al cinema, e debbo dire che dopo non mangiai carne per un mese. Come scrive paul, concordo che le uccisioni della testuggine con relativo squartamento e anche quelle degli altri animali avrebbero potuto evitarle (potevano usare una finta testuggine), ma tralasciando un giudizio animalista CANNIBAL HOLOCAUST rimane un grandissimo film. NOTA BENE: se siete persone facilmente impressionabili, evitatelo ad ogni costo! Si tratta di uno dei film + violenti della storia del cinema.

PS: la vidi su uno special su rete4, me la ricordo poco, ma per quel che ricordo la ormai famosa intervista a Barbareschi era davvero interessante.

16 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2005 10.58.49
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento paul  @  12/01/2005 13:26:44
   9 / 10
Ancora una volta: BEATO CINEMA DI GENERE! BEATO CINEMA ITALIANO DEGLI ANNI '60 E '70! Quando cioè il nostro cinema contava veramente qualcosa nel mondo.
Questo mio giudizio tralascia quelli morali su questo film: ma "Cannibal Holocaust" è un'opera grandiosa. Innanzitutto, indipendentemente dallo stile di regia, è una pellicola difficilissima da girare. Non capisco poi perchè un tempo si girava negli Stati Uniti (qui vedi New York) con attori americani, e si girava in inglese, mentre oggi no. Poi passo al montaggio ed alla fotografia: veramente superlative.
Il film è una botta, una botta nello stomaco di quelle che difficilmente si digerirà, anche nel tempo. Ma anche (scrivo anche) questo è cinema. Forse Deodato ha voluto girare qualcosa di sensazionalistico, ma a mio giudizio, pur essendo la forza e grandiosità di "cannibal Holocaust" proprio quella di essere una pellicola di genere, realizza al contempo qualcosa di estremamente "freddo moraleggiante". Il cannibalismo è qualcosa di archetipo nel dna della nostra coscienza collettiva, ne è il più chiaro esempio il successo dei vari "morti viventi-movies", di non aprite quella porta, ma anche degli odierni reality show in cui i vari concorrenti "si mangiano vivi". E' un qualcosa di atavico, un pò come la paura che abbiamo dei topi e dei ragni, forse perchè un tempo che fu, convivevamo nelle grotte-abitazioni il nostro quotidiano con questi animali.
Ci voleva perciò un film sui cannibali, che fosse di genere, ma trattasse l'argomento anche come un qualcosa da sempre presente nella nostra coscienza, proprio come poteva essere nella nostra civiltà milioni di anni fa (ma, non dimentichiamoci, anche perno della cultura cristiana: "ecco il mio corpo offerto in sacrificio per voi", che ha dominato ed in parte domina tutta la cultura occidentale da duemila anni).
Deodato forse inconsciamente firma un'opera avveniristica e anche profetica. Da un punto di vista commerciale non dimentichiamoci "The Blair With Project", ma anche il sensazionalismo delle news televisive e dei reality show non sono certo meno estremizzanti nella violenza concettuale di questo film. E da un lato indaga nell'intimo di ognuno di noi (la parte oscura, quell'ombra che è sempre pronta ad uccidere o comunque ad essere attirata da ciò che è morte o macabro). In questo caso Artaud sarebbe stato molto fiero, giudizio personale s'intende, di tale pellicola.
Ed il fatto che il professore, protagonista del film, alla fine dica "Mi chiedo chi siano i veri cannibali" già la dice lunga sull'intento del regista, che forse voleva si stupire, ma attraverso una violenza, che, salvo in un caso (la morte della testuggine) di gratuito non ha proprio nulla.
La musica di Riz Ortolani poi è indovinata come non mai, vuole e riesce ad ammorbidire delle scene schock che sarebbero state in caso contrario impossibili da digerire.
Per quanto riguarda le uccisioni degli animali: anch'io ho sofferto, ma non possiamo nasconderci. Un mattatoio non è diverso da quelle scene che vediamo. Certo, se gli indigeni mangiano le scimmiette la cosa ci fa pena e ribrezzo, ma, purtroppo, è nella loro cultura, e contribuisce all'equilibrio della natura che l'uomo civilizzato sta letteralmente distruggendo.
E di fatti l'uccisione della tartaruga, l'unica scena che potevano veramente risparmiarsi, è perperata ai danni del povero animale da parte degli uomini cosiddetti "civilizzati".
Il finale poi, con il professore che dopo avere detto la sopra citata e fatidica frase si allontana, e con la macchina da presa che inquadara i grattacieli di New York, simbolo massimo della civilizzazione e del progresso occidentale, dal basso verso l'alto, in un'inquadratura volutamente decadente, distorta (un pò come i campanili cattolici del "Martin" romeriano), è addirittura grandiosa.
Come mai, allora, ci si chiede, non siamo più in grado di girare film così?
Come mai non esistono più i vari Terence Hill e Bud Spencer, i western, i polizieschi, gli horror che tanti quattrini hanno incassato nel mondo ed hanno anche permesso ai nostri produttori di investire anche in registi autoriali?
Suggerirei quindi di guardarsi negli extra l'intervista a Luca Barbareschi, personaggio che, anche se non ne ho mai condiviso in alcun modo le idee politiche, ho sempre stimato.

18 risposte al commento
Ultima risposta 29/04/2005 14.04.13
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Gruppo COLLABORATORI Aenima  @  04/01/2005 12:08:31
   10 / 10
"Cannibal Holocaust" è un incubo; un biglietto di sola andata nel girone dell'inconscio e della disperazione...
Nella realtà, in cui "le regole del vivere civile" raffigurano lo spettro di un ricordo, la violenza, portata ai limiti della sopportazione, e soprattutto il dualismo, che permea come un parassita ogni singolo fotogramma, dominano i sentimenti e le abitudini di chi è vittima delle circostanze: e chi, se non lo spettatore stesso, è, più di chiunque altro, vittima in prima persona del conflitto continuo tra stati d'animo creatisi in lui dal lento fluire delle immagini su celluloide?
Estremismo e dualismo; due concetti la cui coesistenza non può portare ad altro che pareri opposti e contrari...Risultato: qualunque voto, purché eccessivo, è lecito...Da 0 a 10 intermedi esclusi: questo era lo scopo di Deodato; questo il risultato ottenuto.
Le scene di violenza, compiute ai danni di animali veri, rivestono il preciso compito di disorientare ulteriormente, fino all'inverosimile, l'osservatore...Io per primo sono rimasto sconvolto per giorni e mi sono posto più volte questa domanda: "Cosa c'è di artistico nella morte e nella sofferenza reale?"...Nulla, eppure grazie ad una concezione prettamente antropocentrica (la sofferenza della tartaruga ha evidente un valore quantitativo superiore a quella del serpente di "Venerdì 13" o del maiale de "L'albero degli zoccoli" dato che in merito a quelle pellicole non ho riscontrato nessuna lamentela...) il segnale lanciato dal titolo, risulta solo amplificato (liberissimi di pensarla diversamente come ho già detto qualunque voto purché estremo è lecito) e il tutto appare condito in salsa ultrarealistica grazie a uno stile narrativo documentaristico sconvolgente per l'epoca e innovativo ancora oggi...
Stilisticamente parlando "Cannibal Holocaust" è a dir poco grandioso: trama ineccepibile, colonna sonora "da urlo", regia strabiliante e sceneggiatura da brividi...

Come disse il saggio Cash prima di me: "o lo si ama o lo si odia".


11 risposte al commento
Ultima risposta 19/09/2007 16.15.07
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Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  29/12/2004 19:19:34
   10 / 10
non vorrei essere estremamente di parte, ma nell'economia del genere cannibalistico è un must assoluto. Oggi non sarebbe più possibile fare nulla del genere (per fortuna, direbbero molti) a causa dell'elevato numero di animali uccisi, ma il risultato è una pellicola shoccante e semplicemente unica. Ben al di sopra delle produzioni del collega Lenzi (cannibal ferox e mangiati vivi), deodato presenta un plot decisamente originale e innovativo, perlomeno negli anni '70, e dirige con mano sicura e decisa attraverso una giungla ostile. Diciamo che l'unica cosa che stona è il finale che accusa ciò che in realtà il film ha mostrato con gioia e abbondanza, ma tant'è. Avete presente il detto "o lo si ama o lo si odia"? Beh, non è quasi mai vero, ma per cannibal Holocaust vale al 100%. Impossibile rimanere indifferenti, e il film lascia un'angoscia che non se ne va alla fine della proiezione.
Se non vi fate troppi problemi...

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