Benvenuti a Marwen, il film diretto dal regista premio Oscar Robert Zemeckis e ispirato al documentario Marwencol, realizzato nel 2010 da Jeff Malmberg, racconta la commovente storia vera della disperata lotta di un uomo (Steve Carell) psicologicamente distrutto, che scopre come l'immaginazione artistica possa contribuire a guarire lo spirito.
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un buon film, che ha dalla sua una realizzazione tecnica monumentale, un ragia perfetta ed un protagonista, Steve Carell, che riesce sempre a rendere i suoi personaggi credibili e tridimensionali, ma il tutto calato in una storia, potenzialmente interessante ma su cui, forse, ci si concentra sulle cose sbagliate. il trauma affrontato dal protagonista è ben calato nella narrazione (ed è agghiacciante pensare che si tratti di una vicenda vera) ma lo stesso non si può dire della eccessiva parte di fantasia, troppo concentrata a raccontare un'altra storia, spezza troppo la narrazione. mi sarei aspettato qualcosa di più, è semplicemente un film da vedere in mancanza di altro, nulla di imperdibile.
Una storia vera raccontata con la fantasia del protagonista che dopo un grave evento traumatico riesce in parte a superarlo rifugiandosi nel mondo da lui creato. Mix tra biopic e live action che diverte e commuove, Steve Carell non delude in un ruolo drammatico. Non un filmone ma pienamente sufficente.
Bel film di Zemeckis, tratto da una storia vera. Un uomo traumatizzato e psicologicamente distrutto, che riesce a riprendersi grazie alla sua "folle" immaginazione ed alle sue grandi doti artistiche.
Difficilmente sono rimasto deluso da un film di Zemeckis, che tra l'altro ultimamente ci regala pochi film, evidentemente si mette al lavoro quando ha delle idee da sfruttare..questo film ne è la prova! Una tragedia umana veramente accaduta trasformata con maestria in una sorta di fiaba contemporanea interpretata da bambole che creano una sorta di realtà alternativa in cui il protagonista fugge per evitare di affrontare quello che gli è successo. Il film scorre via senza mai annoiare grazie anche alle pause che riportano alla realtà e lentamente spiegano coa è successo nelle realtà creando un perfetto bilanciamento narrativo! il risultato è più che buono e decisamente merita la visione, il mitico regista di ritorno al futuro è sempre in gran forma! Bravo anche Carell finalmente in un ruolo diverso dalle solite commedie che è solito interpretare
Interessante lavoro di Zemeckis che racconta la vera storia di Mark Hogancamp usando la tecnica mista tra l'animazione e il live action. Il risultato è un film profondo, molto dettagliato sul ritratto psicologico e sociale del protagonista, ben interpretato, con una buona sceneggiatura alle spalle e un ritmo narrativo senza cali di sorta. Una visione coinvolgente e discretamente emozionante.
Nonostante una sceneggiatura non proprio perfetta e qualche buonismo politico di troppo, questa pellicola sorprende sia per la straordinaria animazione che per una storia tanto commovente quanto convincente.
Zemeckis ha raggruppato in questo film tutti i suoi affetti, le sue peculiarità e tutto ciò per cui è diventato uno dei migliori registi contemporanei. Ha saputo combinare, ma neanche tanto velatamente la storia di un pover'uomo vittima di un gesto disumano alla sua indole di artista sognante e fuori dal coro. Non capisco prorpio come un film carino e significativo come questo, posssa essere stato un flop dal punto di vista commerciale. Segno evidente che oggi i sogni e la fantasia hanno preso posto alla voglia di intrattenimento puro e semplice.
Visto ieri, mi è piaciuto davvero molto! Un film molto personale per Zemeckis, quasi una biografia per interposta persona...
Robert si è "perso a giocare coi pupazzetti" digitali per un certo periodo... motion capture che pubblico e critica non hanno digerito, attori ridotti ad automi in una GC non all'altezza dei veri film d'animazione e nemmeno delle performance dal vivo dei vari Tom Hanks o Jim Carrey... e Hollywood si è dimenticata di Zemeckis per un po'... L'ha lasciato perdere, chiuso nelle sue fisse: opere fantastiche, fiabesche, fantasy, animate in modo inquietante o girate come fosse cinema d'altri tempi (Allied è un classicone uscito nell'epoca sbagliata, è puro cinema d'altri tempi arrivato adesso)
Qui Zemeckis vuole mostrarci come Hogancamp vede e sente i suoi soldatini: come li vede muoversi, parlare, vivere avventure incredibili ecc... allo stesso modo Zemeckis sta provando a spiegarci come lui vede e sente i suoi "pupazzetti" personali. Il suo modo di fare cinema, la sua fantasia che ha dato vita ai viaggi nel tempo su una DeLorean, a un detective anni 40 intento a indagare su omicidi e speculazioni immobiliari a Cartoonia, o pensare che "la morte ti fa bella"... Dall'esterno sembra un regista perso nelle sue fisse su bambolotti digitali, film classiconi sulla seconda guerra mondiale e fantasie fiabesche, ma dentro la sua testa i suoi personaggi e i suoi mondi sono più vivi che mai, proprio come quelli di Hogancamp ^_-
Nonostante capisca che il film non piacerà a tutti, ho apprezzato BENVENUTI A MARWEN per tanti motivi. L'originalità che Zemeckis insegue e raggiunge ad ogni lavoro, al pari del forte impatto emotivo; la splendida commistione di live action e performance capture (di cui lo stesso Zemeckis è un antesignano, se qualcuno ancora ne è all'oscuro, ai tempi di POLAR EXPRESS si chiamava motion capture); la drammatica, vera storia del fotografo quasi ucciso per una belluina aggressione omofoba; la performance di Carell, che si è voluto staccare dalla commedia, senza ancora raggiungere l'apprezzamento che merita. Questo ruolo risulta, a mio parere, tra i più adatti al suo modo di essere attore: un personaggio che vive (vive?) in una condizione estrema, tra il tragico ed il fuori di testa, con sfumature di volta in volta surreali, infantili e delicate. Direi che, visto il tempo cinematografico che viviamo, tutto questo non è poco.