Durata: h 1.43 Nazionalità:
USA2023 Genere: poliziesco
Tratto dal libro "Poirot e la strage degli innocenti" di Agatha Christie
Al cinema nel Settembre 2023
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Peggiore dei tre film, stavolta ha un ritmo diverso, che alla fine risulta ripetitivo. Mi auguro che Poirot torni in una nuova avventura ma con toni decisamente diversi e location più fantasiose.
Film davvero lento e noioso. Una ripresa molto fastidiosa nell'uso del grandangolo dove non ce ne era bisogno. Un giallo prevedibile e recitazione quasi pessima. Insomma, non si salva nulla, eccetto Venezia di notte
Nessuno dei film di Poirot targati Branagh brillava per qualità, ma questo è di gran lunga il peggiore: attori tutti fuori parte, da Tina Fey che non resiste a dare una caratterizzazione coi toni della commedia al suo personaggio, tradendone completamente le caratteristiche, a Dornan perennemente afflitto, dall'odioso bambino a, ovviamente, Branagh che è il peggior Poirot mai visto sullo schermo. Si salva solo la Yeoh, l'unica che riesca a rendere interessante il suo personaggio.
L'intreccio poi è così assurdo, incongruente e raffazzonato che non so proprio da dove cominciare. si salvano solo le riprese di Venezia: magari Branagh riesce a rivenderle alla Pro Loco.
Della nuova wave di pellicole dedicate a Poirot e firmate da Branagh questa è la peggiore. Il taglio horror non si addice alle vicende gialle della Christie e se uno degli obiettivi del film era quello di rilanciare il lato misterioso della Venezia notturna ecco mi sembra di dire che non si è fatto un buon lavoro, perchè la minestra sembra sempre quella. Compassato, senza ironia e con personaggi poco interessanti ( il migliore è quello della Yeoh, poi c'è poco altro, e ad un talento comico naturale come la Fay avrei affidato ad esempio qualche momento sdrammatizzante ), si ridesta un attimo nell'immancabile spiegone finale, punto di forza di ogni film con Poirot protagonista. Una bella delusione.
L'ho trovato abbastanza mediocre, con tutto che voglio bene a Branagh e lo considero un uomo di altissima cultura, un po' troppo camaleontico per specializzarsi in dei contesti, diciamo che nella sua ormai lunga carriera si è occupato prettamente di cultura anglosassone spaziando da Shakespeare a Mary Shelley, fino ad arrivare ai suoi ultimi film trasposizioni di Agatha Christie, ma non mi ha mai dato l'impressione di dare una sua versione personale dei soggetti quanto di fare il più delle volte blandi adattamenti - con Shakespeare forse no, lì era un po' meglio ma infatti sono quelle le sue migliori opere -, ma veniamo al film.
Il soggetto è carino, per nulla male, fondamentalmente è una sceneggiatura ad orologeria che calcola al millimetro ogni dettaglio, prima sparge indizi e poi li riassume tutti verso la fine e devo dire da giallo che si rispetti non lascia nulla incompiuto, fondamentalmente nulla di originale ma va bene per le pretese del film posso anche accettarlo, così come il contrasto tra il detective mostrato come geniale e razionale e la medium, ciarlatana per antonomasia, contribuisce a creare una forte immedesimazione dello spettatore alla ricerca della verità che per un motivo o per l'altro fa empatizzare più con Poirot che con la medium, e va ancora bene, stratagemma furbo ma va bene.
Il problema del film sta più a livello stilistico. Non ho mai trovato Branagh un regista geniale, tanto meno qui, purtroppo la sua regia è quanto di più banale si possa vedere nel 2023, l'uso di convenzionalismi è buttato lì, dai jumpscare che ragazzi, va bene hanno un pretesto un po' diverso dal solito, ma obiettivamente sono di una poca originalità incredibile, alle canzoncine in sottofondo dei bambini, altro stratagemma per creare paura e mistero che avrò visto un milione di volte. Nonostante questo la suspense riesce a latitare, emerge una componente di curiosità per la risoluzione del caso, quello sì, ma non vi è davvero un momento in particolare in cui lo spettatore sta con il cuore in gola, nonostante la splendida ambientazione così mistica e suggestiva. Per il resto è una regia che vuole farsi notare con parecchi virtuosismi che paradossalmente distraggono lo spettatore dall'azione, insomma è diretto malino ma nel senso che è davvero poco originale e troppo ridondante.
L'altro malus del film è il bambino onnisciente che sa già tutto il piccolo genietto. Vabbé peccato per l'ambientazione perché era bellina.
Sono allibito... Una delle poche volte che ormai vado al cinema e mi ritrovo questo! Letto praticamente ovunque che era il migliore della, per ora, trilogia ed invece direi che è il peggiore. Ok i toni cupi con ottima fotografia e scenografie...ma per il resto un esercizio di stile ostentato la regia di Kenneth Branagh! Troppo deformazioni degli spazi tramite grandangoli e quant'altro. Recitazione troppo teatrale, lento e noioso, tematiche troppo drammatiche ed intimistiche per non parlare di una sceneggiatura che fa del "giallo" un accessorio e che ho trovato ridicola in più tratti e specie nel finale. Sarebbe un voto da 4,5 ma devo alzarmi per non distaccarmi troppo dalla valutazione alle precedenti pellicole ed in rispetto di Venezia.