Sandra, Samuel e il loro figlio non vedente Daniel hanno vissuto in una remota località di montagna nell'ultimo anno. Quando Samuel viene trovato morto fuori casa, viene avviata un'indagine per morte in circostanze sospette. Nell'incertezza, Sandra viene incriminata: è stato suicidio o omicidio? Un anno dopo Daniel assiste al processo di sua madre, una vera e propria dissezione della relazione dei suoi genitori...
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Non mi spiego alcuni voti così alti, mah...sicuramente si tratta di esperti che di cinema capiscono molti più di me...beati loro. Io mi limito semplicemente a dire di aver assistito ad un film noioso, piatto, accompagnato per tutta la sua durata da una musica (musica? diciamo suoni più che altro) fastidiosissima.
Bergmanismo attualizzato (i ruoli di lei e lui rovesciati rispetto al consueto) più un courtroom drama come McGuffin hitchcokiano. Il labirinto della verità è rafforzato dai molteplici doppi (bilinguismo, bisessualità, contrapposti destini letterari, scritti di finzione o realistici), tanto l'unica sicura vittima innocente è il figlio Daniel d'11 anni. Non capisco perché dovrebbe piacere a chi vi s'identifica: ribadisco l'esistenza pure di soggetti, coppie, coniugi pronti a ipotizzare che le criticità sorgano prima d'ogni rapporto, per qualcosa d'ancora ignoto nella propria personalissima introspezione. Solo così s'evitano aprioristiche autoassoluzioni e croniche accuse, critiche, condanne, colpevolizzazioni, criminalizzazioni esternalizzate. Ci sono film recenti di questo 2° tipo? Altrimenti è solo un genere cinematografico dell'algoritmo che sforna periodicamente prodotti per tale profilo di pubblico.
Uno dei film più sopravvalutati della scorsa stagione, un legal movie dalla regia mediocre con interpretazioni per niente coinvolgenti, cosa che invece nei legal movie devono essere proprio la punta di diamante. Film troppo lungo, prolisso e banale nel contenuto. Anatomia di un film noioso come è stato ribattezzato da qualcuno
Avevo aspettative altissime per questo film , vista la mole di premi e nomine in giro per il globo. Purtroppo Aduc è un film che mi ha semplicemente annoiato. Una puntata di law and order infarcita di due ore e mezza di spiegoni, schelketri nell armadio dei protagonist, e un finale di una banalità assurda. Mi aspettavo almeno qualche conclusione assurda, e invece nulla, titoli di coda e chi si è visto si è visto! Regia solida e le ottime performance della Huller e figlio non bastano per me a sollevare un piattume che raramente mi è capitato di vedere.
Lento, verboso, noiosissimo film da festival che grazie ad un dialogo benfatto nella parte centrale del film vorrebbe ergersi a pellicola di spessore. Troppo lungo, il legal movie telefonato e non avvincente, silenzi buttati lì per darsi un tono, in 150 minuti di agonia
Purtroppo funziona poco, a partire dall'algida protagonista che non riesce mai a trasmettere un minimo di trasporto. Si salva solo l interpretazione del bambino