Un percorso misterioso, dove la realtà si confonde con il mistero, il sogno, l’amore, la morte... Una macchina procede lentamente nella famosa Mulholland Drive con a bordo una bruna fatale. La donna non è sola, qualcuno le sta puntando addosso una pistola. Ma il destino è più veloce, dalla direzione opposta, spunta un bolide che travolge la vettura.
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Che sia grande cinema è ancora una volta indiscutibile(quant'è bravo Lynch a girare con voyeur le scene che riguardano il sesso?),che sia molto affascinante da scomporre e analizzare altrettanto,io l'ho interpretato come metafora della macchina cinematografica,(forse quella chiave di lettura non è così diversa da quella di "The prestige",a livello di significato ) e incubo sul sogno americano deluso. Ma a livello di sensazioni,pur avendo talvolta perturbato il mio stato d'animo,non mi ha dato quanto aspettavo,e certamente non quanto "Strade perdute",magari meno complesso ma molto più disturbante ed efficace. E' come al solito una questione quasi solo soggettiva,almeno credo,ma la grandezza del film rimane innegabile,mentre lo guardavo sentivo molto la visione come "importante".