ju-on 2 (2003)

Sequel di "Ju-On: Rancore" e quarto capitolo complessivo della saga, questo è l'ultimo guizzo decente della serie sulla maledizione dell'onryo Kayako Saeki. Onestamente non mi ha fatto impazzire, lo salvo tranquillamente perché sono affezionato alla saga ma mostra molti limiti del genere "J-Horror" quando viene lasciato andare troppo a briglie sciolte: la costruzione narrativa diventa da irregolare a completamente casuale, la trama da fumosa a eccessivamente confusa; può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, è un vortice di caos quello portato da Kayako ma, mi perdoni la signora, non fa mica bene al film.
Shimizu qui gira con un budget più consistente e sembra guardare, nel ritmo e nella messa in scena, più da vicino ad un mercato più internazionale e statunitense soprattutto (non sarà un caso che dopo questo film arriverà il remake americano del primo capitolo cinematografico, con annesso sequel, diretto da lui stesso), rinunciando però, almeno in parte, a quell'estetica asciutta e rigorosa che aumentava con efficacia il contrasto con i momenti più inquietanti e orrorifici ed esaltava il contesto vicino alla tradizione del folklore giapponese, se pur in chiave moderna.
"Ju-On 2" perde molto in atmosfera ma tutto sommato resta molto piacevole vedere la fantasia sempre più grottesca di Shimizu nell'escogitare nuove apparizioni e nuovi ammazzamenti della coppia madre-figlio. Qui poi c'è una bella infarinata di gravidanze demoniache-style, un "Rosemary's Baby" in salsa onryo con in più svariate sequenze e svolte narrative non-sense, compreso il finale.
La dignità della saga di "Ju-On" finisce definitivamente con questo quarto capitolo.