Joe Buck approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico nel tisico Rico.
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La regia è davvero sorprendente, un film molto particolare soprattutto per l'epoca; non sempre però ho apprezzato lo stile del regista, non molto convincenti i flashback e qualche scena sconnessa mentre azzeccatissima l'idea di trasformare in immagini i pensieri dei protagonisti (non so se mi son spiegato, per capire quello che intendo dire bisogna aver visto il film). Davvero strano che un film così particolare, controverso, e per certi versi scandaloso abbia vinto ben 3 Oscar, premio generalmente indirizzato a film ben più tradizionali.
L'interpretazione di Dustin Hoffman è impeccabile, tanto da oscurare anche quella di Jon Voight. Nonostante i tanti pregi il film però non mi ha più di tanto coinvolto, forse in alcuni tratti fin troppo particolare e ricercato per i miei gusti. Colonna sonora molto bella.
La ballata del giovane cowboy, così come quella di Stroszek, finisce nel peggiore dei modi.
L'american dream spolpato sino al midollo, in sobborghi bui e perversi, dove le prospettive di un provinciale vengono infrante dalle risate dei personaggi che popolano quel mondo.
L'aiuto di un freak sarà l'ultimo appiglio di salvezza. Cosa succederebbe senza di lui?