programmato per uccidere (1990)

primo film di seagal che ved, scarsino in tutto pure nei combattimenti corpo a corpo, pensavo fosse uno alla van damme, mi sbagliavo..

Un altro di quei filmetti action con Steven Seagal riusciti e che vidi una marea di volte da ragazzino.
Solita storia con dei personaggi che restano impressi ed una atmosfera che ricordo quasi mi inquietava per via anche di Screwface che mi ricordava tanto le bande giamaicane (di moda in quegli anni) del film "Predator 2"!
Sarà che il regista Dwight H. Little esordì con il buon "Halloween IV: il ritorno di Michael Myers" e così sapeva essere dark.

All'irriducibile Steven questa volta sparano alla nipotina e minacciano la sorella. Chi? Un gruppo di trafficanti di droga giamaicani (uno più idiota dell'altro) guidati dallo stregone voodoo Screwface, una specia di ninja Bob Marley, che a quanto pare nasconde un terrribile segreto(!). Assieme al collega Keith David (troppo figo per un film del genere) cercherà di smantellare l'organizzazione a suon di calci, ma sopratutto, di vendicarsi! Niente di diverso da tutti gli altri film di Seagal, che con i soliti metodi arriva addirittura a minacciare il povero dottore che cerca di salvare la vita alla piccola. La recitazione, la regia e la sceneggiatura sono ovviamente scadenti... ma non è questo che ci interessa, visto che tutto quello che si pretende da prodotti simili nemmeno qui manca, cioè risse, sparatorie, qualche tetta sparsa qua e là e dulcis in fundo un bel combattimento a katanate. Non male, ma un pò sottotono rispetto ad altri film di Seagal (oltre che inverosimile). Film che, a costo di essere ripetitivo, consiglio solo ai fan del genere.

Scena cult: Seagal irrompe in una stanza d'albergo all'ultimo piano di un palazzo altissimo. L'idiota che è all'interno (che indossa un grazioso perizoma) sta amoreggiando con una prostituta. Appena vede Seagal comincia a riempirlo di insulti mentre allunga una mano verso la pistola. Seagal lo vede in tempo e gli piazza una pallottola in testa. Nel frattempo bussa un giamaicano, Seagal apre la porta e comincia a menarlo di brutto. Quando lo costringe a cantare, questo pur di non aprir bocca prende la rincorsa e si tuffa fuori dalla finestra spiaccicandosi su un'auto. Seagal torna giù come se niente fosse, monta in macchina, dove lo attendeva il collega, che gli chiede: "allora che è successo lassù?". Seagal: "uno credeva di essere invincibile... l'altro credeva di saper volare. Si sbagliavano".
Odio la faccia di Seagal, ma quando se ne esce con ste sboronate mi fa schiattare.