l'albero della vita regia di Darren Aronofsky USA 2006
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l'albero della vita (2006)

 Trailer Trailer L'ALBERO DELLA VITA

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locandina del film L'ALBERO DELLA VITA

Titolo Originale: THE FOUNTAIN

RegiaDarren Aronofsky

InterpretiHugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Sean Patrick Thomas, Alexander Bisping

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2007

•  Altri film di Darren Aronofsky

Trama del film L'albero della vita

Un uomo cerca disperatamente di salvare la donna che ama. Nello stesso tempo è alla ricerca dell'Albero della Vita, fonte dell'eterna giovinezza. Le loro avventure hanno come sfondo tre epoche differenti: il XVI secolo con il conquistador spagnolo Tomas Leo innamorato della nobildonna Isabel, la contemporaneità (con lo scienziato Tommy Creo che cerca di trovare una cura alla malattia che sta uccidendo l'amata moglie Isabel) e il XXVI secolo...

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Voto Visitatori:   6,77 / 10 (104 voti)6,77Grafico
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Voti e commenti su L'albero della vita, 104 opinioni inserite

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metal_psyche  @  01/11/2015 15:59:37
   4 / 10
Molto noioso. E non arriva da nessuna parte.

La colonna sonora lo rende notevolmente migliore, altrimenti si sarebbe beccato pure un voto peggiore.

E' un film visionario, new age, originale, etc.

Però, dal punto di vista contenutistico mi ha deluso.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/11/2015 16.05.03
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  11/07/2011 14:42:51
   6½ / 10
Il visionario viaggio di un uomo che cerca di salvare la propria moglie in fin di vita con espermente botanici...
Un misto di misticismo e avventura dove non è sempre facile trovare una spiegazione!
Il risultato è affascinante per la vista ma lascia un vuoto nell'animo che non permette al film di essere valorizzato a dovere!
Appena sufficiente!

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Ultima risposta 11/07/2011 20.51.55
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Pierpacco  @  12/02/2011 09:15:36
   8 / 10
Dare un voto ad un film come questo non è facile. Troppe cose non capite, a causa di una bassa conoscenza della materia trattata, e anche tanta confusione dopo una prima visione, caduta spesso in riflessioni sulla situazione che il film andava man mano creando. Da quel che ho potuto capire, qui parliamo di tre storie, che si intrecciano, trattanti tutte la stessa tematica, ossia la morte e la vita. Ho passato un'intera notte sveglio cercando di approfondire il tutto in maniera da avere una conoscenza più elevata, in grado di avere una chiave di lettura più vasta. Ora la domanda sorge spontanea: "Perchè un voto così alto ad un film che non si è capito e che ha lasciato tanta, ma tanta confusione?". Beh, semplice perchè "L'albero della vita" è un film che ti segna, ti lascia davvero qualcosa: una sensazione straniante. Un film che non ti da pace: più cerchi di capirlo più entri in confusione e più cerchi di capirlo ecc ecc. Non è facile trovare un lungometraggio che ti prende in tal modo. La voglia di rivederlo è tanta. La meravigliosa fotografia lascia di stucco. La prova di Jackman è fantastica. La musica, che accompagna il film, è a dir poco sublime.

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Ultima risposta 12/02/2011 15.32.46
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Leonard Shelby  @  16/12/2010 23:47:54
   8 / 10
Dubbioso sul commentarlo o no avendo da tempo l'impressione che con una seconda visione il voto possa lievitare, alla fine mi sono deciso.
(Do mezzo punto di quanto lo valuto al momento...)

Questo Albero Della Vita è la prova che Aronofsky è uno dei registi migliori dell'ultimo decennio.
Dopo soli due film egli decide di impegnarsi in questo progetto di gestazione lunghissima e ambizioni elevatissime, scelta molto rischiosa che come prevedibile non venne compresa.
Il film fu un grave insuccesso di critica, una di quelle pellicole capaci di spaccare in due il pubblico.
Definito come un enorme passo falso, "The Fountain" è in realtà la definitiva conferma dell'enorme talento del regista.
Incredibilmente affascinante, meraviglioso a livello visivo, questo film si pone un obiettivo davvero arduo, ovvero racchiudere il significato di vita e morte scindendo la trama in 3 diverse storie che si completano a vicenda essendo tutte accomunate da tematiche come il fallimento umano e il desiderio di vita eterna.
Pieno di rimandi filosofici e religiosi, The Fountain è però anche un'intensa storia d'amore resa emozionante dalle ottime interpretazioni di Hugh Jackman e Rachel Weisz.
Visionario, mistico, questo film non crolla nonostante il rischio di cadere nell'eccesso e nella pretenziosità si avverte molte volte...
Magari Aronofsky ha osato un pò troppo, magari può sembrare un film incomprensibile, troppe cose richiedono conoscenze filosofiche e teologiche che pochi spettatori possono avere, fatto sta che la potenza visiva del film non può lasciare indifferenti.

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Un'opera che altri registi si sognerebbero dopo decenni passati a maturare, Aronofsky la realizza al terzo lungometraggio.
Seppur con qualche riserva, non si può non applaudirlo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/12/2010 19.55.36
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  11/12/2009 01:25:41
   4 / 10
Ho sempre considerato Aronofsky uno dei più promettenti registi americani contemporanei ma se non avessi visto prima The Wrestler, penserei di aver preso una cantonata.
In realtà L'Albero della vita è una proposta New Age, dove si cerca di fare un'analisi sul creato e sull'esistenza.
Ora a meno che non ti chiami Kubrick, incamminarsi in simili sentieri è quasi folle, specie se al tuo terzo film e come primo a budget concreto.

Forse non gli sarà parso vero di avere tanti soldi e quindi siccome con un milione di dollari riesce a fare film su tutto ha deciso che con 40 era possibile parlare dei massimi sistemi.

La stoffa c'è ed è innegabile, i contenuti sono superficiali ma rivestiti dalle più moderne teorie New Age, con rielaborazioni approssimative dei testi sacri.
L'Albero della vita è un percorso cabalistico oltre che il mezzo per arrivare alla divinità, in The Fountain tutto si traduce in una sterile riproposizione dei miti dell'immortalità legata alla più banale e scontata tra le storie d'amore.

Poi non ci ho capito più nulla quando tenta la fusione tra scienza e religione, inseguendo una marea di significati riuscendo a prendere solo una marea di cantonate.

Modaiolo, banale e fintamente profondo.........e particolare non da poco, noiosissimo.

CHE PASSO FALSO!

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Ultima risposta 05/03/2010 14.44.33
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  23/11/2009 10:25:18
   6 / 10
Ma questo film è una pallonata immensa.

Un biscottone new-age che si interroga sulla ricerca dell'eterna giovinezza e sul fallimento umano, sulla rassegnazione alla morte e suggestioni aliene, mescolando la Bibbia ai Maya, la corteccia degli alberi alle curve della donna, lo sperma linfatico alla tentazione divina.
In effetti vedersi Hugh Jackman glabro nella posizione del loto in mezzo alle stelle (ma 2001 potevano pure lasciarlo stare...) e un secondo dopo figlio dei fiori molto Jesus Christ Superstar attaccato ad un albero peloso con uno strano liquido bianco sgorgargli dai bordi della bocca non si vede in tutti i film. E devo dire che non è una sensazione piacevole, seppur molto divertente.

Io però mi sono esaltato da matti, e poi le ambientazioni e i costumi della Spagna del sedicesimo secolo sono fantastici e la Weisz, seppur quando parli dica una marea di put.tanate metafisiche, è sempre una brava e bella attrice.

Da segnalare una sequenza molto fantozziana nello spoiler.

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Ultima risposta 11/12/2009 01.31.50
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maxwin  @  22/09/2009 13:26:45
   10 / 10
Quando i soliti film vi annoiano e pensate che tutto è stato appiattito dal conformismo cinematografico, ecco che spunta questo gioiello indimenticabile di Arofnosky... E' semplicemente una storia d'amore, la quale si cerca di non farla morire mai (in diverse situaizioni temporali) perchè è l'unica cosa per la quale merita combattere fino in fondo senza indugi, mai!... Ogni volta che lo vedo, i miei occhi si inumidiscono di malinconia e serenità...

Il mio film preferito di sempre!

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Ultima risposta 09/03/2011 17.53.03
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bulldog  @  15/07/2009 23:25:15
   9 / 10
Inferiore solo a Requiem For A Dream.

Grandissimo film,non per tutti.

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Ultima risposta 11/01/2011 21.31.26
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sweetyy  @  14/02/2009 03:59:23
   3½ / 10
Secondo me Aronofsky stavolta ha toppato.
Il film mi è sembrato pasticciato e pretenzioso... E' chiaro che il regista volesse tramite il film mostrare le sue idee e il suo pensiero sulla vita e la morte e sul senso di tutto ciò. In fin dei conti la trama non è complicata ma lui utilizza esageratamente effetti speciali e il film finisce per sembrare un fantasy, tutto questo mi ha affascinata inizialmente..ma stancata dopo un pò.
Un'occasione sprecata.

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Ultima risposta 03/03/2009 05.12.40
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Brundle-fly  @  11/12/2008 20:42:55
   1½ / 10
Non ancora compiutamente reso ebbro da “[Gn] 3, 14 – Il teorema del delirio” (1997), Aronofsky, dopo molteplici e giustificatissime traversie produttive, rilancia con “Gn 2, 9 – Il delirio d’un teorema”, alias "L'albero della vita", summa d’un sincretismo da globalizzazione religiosa smisuratamente raffazzonato, semplicistico e pressappochista che manco Augias col suo bigino per laici e atei (ignoranti completi di biblistica).
Del film è presto detto: l’“Ascesa all’Empireo” (1500-1504) di Bosch incrociato con un “cancer movie” nell’epoca del neuroimaging, offerto in tutte le salse spaziotemporali possibili e condito con un qualunquismo dei simboli e dei sentimenti che, al confronto, “Ghost” sembra d’un ingegno sovrumano. Però il maximum spunta fuori dai contenuti extra del DVD, dal backstage e dall’intervista fra i due attori protagonisti. L’auratica, ieratica, angelicata Weisz smoccola un 3x2, coperta da bip plurimi, mentre Jackman, cristificato, francescanizzato, zenizzato, buddhizzato, si presenta come il più sciatto e insulso prototipo di “The Family Man”, due “hippie metafisici” sul modello “del giorno successivo a una sbronza di birra”.
Teorema per teorema: “due corpi repellenti si attraggono” (legge di Coulomb-Lanari).

Discussione proseguita su:

http://www.filmscoop.it/forum/search.asp?KW=Recensione+PI+GRECO&SM=1&SI=TC&FM=0&OB=1

Mauro Lanari

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Ultima risposta 20/10/2010 11.58.08
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7agosto  @  10/09/2008 12:26:40
   8½ / 10
Film quasi esageratamente patinato ma con delle immagini magnificenti, da vedere probabilmente al cinema.
La storia non è esattamente originale e risulta un po' dispersiva in certi punti.
Ma il film passa veloce e si rimane incantati per tutta la durata.
Alla fine ti lascia abbastanza pieno anche se l'impressione è un po quella di aver visto MTV per 2 ore.

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Ultima risposta 06/12/2008 20.24.11
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Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  12/07/2008 21:42:30
   9 / 10
Film stravolgente... poetico, riflessivo e colmo di significati, il tutto contornato da atmosfere intense e scenari di rara bellezza!!!
Questa media è un offesa al nuovo sforzo di Aronofsky, a mio giudizio punito ingiustamente dal fatto che non si chiama David Lynch e che di conseguenza nessuno si è messo a riflettere più di tanto per interpretare la sua opera...
Ecco così, che film come INLAND EMPIRE arrivano al nove pur essendo incomprensibili, e altri come THE FOUNTAIN, o il povero LE FORZE DEL DESTINO, vengono ingiustamente martoriati e messi nel dimenticatoio etichettati come passo falso involontario, e non come opera originale e ricercata.
Guardate questo film e lasciatevi trasportare dalle emozioni e dalla splendida colonna sonora, tenendo in considerazione il fatto, che comunque resta un prodotto destinato ad un pubblico "ben specifico".

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Ultima risposta 13/07/2008 13.27.44
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benzo24  @  03/04/2008 18:50:42
   1 / 10
aronofsky si è bevuto il cervello. un film patinato, che più patinato di così non si può. un film noioso, che più noioso di così non si può. una storia senza storia, che più senza storia di così non si può. deglia ttori ridicoli che più ridicoli di così non si può....non c'è un briciolo di humor....aronofsky si prende troppo sul serio e non ha nemmeno più idee...alcune scene si ripetono una ventina di volte (delle scene orribili e noiose) quele di lui pelato dentro una sfera del drago...ma per favore smettiamola con queste .........

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Ultima risposta 06/04/2008 20.28.51
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Sampey  @  24/01/2008 18:48:31
   9 / 10
Secondo me, il film non lo ha proprio capito nessuno.
C'e poco da fare non si puo' valutare un film come questo senza averlo capito.
Mi stupisco perche' nel film vengono dati parecchi indizi, comunque, supponendo che io lo abbia capito (e il tutto coincide) la mia lettura e' questa :



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Per come ho visto il film, mi pare che con questi presupposti tutto quadri e il senso sia trovato.
Non sono di certo 3 storie sconnesse, di cui una indecifrabile.
Mi pare chiaro anche che il regista faccia volutamente da ponte mischiando ogni volta qualche elemento di piani differenti.

Un film che se capito, vale davvero tantissimo.
Per me, uno dei migliori film dell'anno.

PS : I critici devono perdere un poco il vizio di giudicare cio' che non hanno capito, dato che "avere le conoscenze (vorrei poi sapere quali) per poter giudicare un film" non implica il poterlo sempre fare.

Aronofsky e' stato bistrattato e trattato come un idiota, con una superficialita' incredibile..........quando ha invece presentato qualcosa di estremamente geniale.
Se fosse stato Lynch, lo avrebbero acclamato tutti.

3 risposte al commento
Ultima risposta 04/02/2008 15.21.20
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syugi  @  12/01/2008 16:13:57
   10 / 10
Non sono sicura che il film possa essere considerato un capolavoro in piena regola o se possa considerarsi perfetto in ogni suo aspetto, ma sono certa di essere stata stimolata poche volte da uno spettacolo simile.
Pellicola poetica e trascendentale sul delicatissimo rapporto tra l' uomo e la morte, magari insoddisfacente per chi si aspetta da un film un trattato di filosofia della religione. Una drammaticità tutta concreta e reale s' impone grazie alla prospettiva obliqua da cui si tratta la morte, la quale toccherà l' amata del dottore e non lui in prima persona. Epoche, culture, religioni diverse; qualunque voglia essere il punto di partenza, il percorso ha sempre la stessa direzione. La leggenda, la scienza, il misticismo o magia.. insomma l' uomo con mezzi diversi combatte ciecamente i propri limiti, senza comprenderli. Nulla di nuovo, certo, ma la tragicità dell' uomo conquistador è di una commovente bellezza. Riguardo la "spiritualità a buon mercato" di cui è stato tanto accusato il lavoro di Aronofsky, penso sia stato travisato il senso di molte scene che a mio parere vanno interpretate considerando il linguaggio, dove l' immagine è privilegiata, all' interno del quale vengono adoperate.
Perfetti gli attori nei rispettivi ruoli.

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Ultima risposta 19/01/2008 13.43.47
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  28/03/2007 08:42:54
   4 / 10
Dopo 2 lavori sopravvalutati ma comunque interessanti Aronofsky partorisce una summa informe di generi, epoche e pensiero che non prende mai forma è che non è in grado di gestire. Tronfio e barocco, si prende sul serio ma riesce solo a sciogliere i dubbi sulle sue capacità.

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Ultima risposta 22/09/2009 16.47.55
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volodaquila  @  27/03/2007 23:37:41
   8½ / 10
Questo e' il primo film di Aronofsky che vedo, e credo proprio che recuperero' gli altri due al piu' presto.
Devo dire che sono andato al cinema senza troppe aspettative questa volta, dopo aver visionato le opinioni non entusiastiche qui e altrove.
Ma la mia curiosita' e' rimasta la stessa, e sono rimasto felicemente sorpreso dalla visione.
Si e' vero, a tratti risulta quasi ridicolo nel suo essere kitsh, ma la scelta sembra qui voluta e, qui e’ innegabile, le parti nello spazio sono visivamente uno spettacolo raro accompagnate da una musica puntuale e azzeccata.
Ma sono rimasto impressionato piuttosto dalla profondita' che traspira, e il messaggio anche se non proprio originalissimo e' reso con una visionarieta' che solo pochi registi padroneggiano.
Jackman e Weisz sono molto bravi nel creare la chimica che unisce i loro personaggi ma che trasmettono sentimenti opposti, paura, angoscia e rimorso per il tempo perso il primo, calma, pace e serenita’ nell’accettare la fine la seconda.
Leggende, miti, viaggio, ricerca, scienza, dramma, amore, fantasy, fantascienza, con tanta carne al fuoco un ulteriore, lieve, sviluppo alla sceneggiatura avrebbe portato al quasi capolavoro.
A freddo sono molte le riflessioni che induce il film

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Ultima risposta 28/03/2007 18.19.56
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Invia una mail all'autore del commento patty  @  25/03/2007 19:41:18
   9 / 10
Questo film mi ricorda molto uno di quei dessert francesi sperimentali... c'é chi li trova squisiti e chi non li assaggia neppure, anche se nessuno potrebbe negare la loro bellezza! Personalmente mi sono goduta pressoché ogni fotogramma di questo film in una maniera nuova e a me sconosciuta. Questo per dire che il film ha molto di sperimentale... che la fotografia la fa da padrone e crea verie propri nuovi metodi narrativi, ma che anche l'intreccio fantasy tra diverse epoche é riuscitissimo. Le location sono...una cosa indescrivibile, paesaggi visti solo nella nostra mente, forse neppure. Se fosse qui il regista non potrei che osservarlo con attenzione, cercando di riuscire ad entrare in una mente tanto ricca (e che personalmente trovo geniale). insomma: opera completa, fantastica in ogni senso.
Peccato per il finale...trovo non abbia reso il senso che avrebbe potuto alla storia, che sia stato adattato con troppa semplicità alla mente visionaria del regista, facendola prevalere sulla trama. Se a qualcuno interessa avrei preferito che il cavaliere portasse delle gocce dell'albero della vita alla sua regina (anche perché sarebbe stato più credibile visto il suo carattere leale) e che insieme vivessero "per sempre" (nel senso che poi si sarebbero ritrovati nelle seguenti vite perché anime gemelle). Forse un pò banale! Sarei curiosa di sapere che ne pensiate voi sul finale e sul senso generale del film (se credete l'abbia...io penso di si, anche se sembra non sia ciò che vuol prevalere, ma va bene così)

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Ultima risposta 26/03/2007 20.53.23
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frangipani79  @  25/03/2007 12:40:23
   9 / 10
Presentato in antemprima allo scorso festival di Venezia 63° i critici hanno fatto a botte per chi lo denigrasse con più disprezzo. Risatine, distinguo e confronti a tutta birra col "vecchio" Aronofsky di Requiem for a dream (nessun confronto è possibile). Come una pianta ormai morente, soverchiato da critiche feroci e ingiuste, si risolleva inaspettatamente. Tardivamente, ma viene rivalutato ed esce al fine nelle sale italiane più vivo che mai, conquistando quel dignitoso spazio di cult movie senza gli orpelli del caso.

"The Fountain" è un'epopea che cavalca i secoli e ci porta a riflettere sopra ad una ovvietà che tutti conosciamo, ma che è essenziale per tutti, compresi i più valorosi di ogni tempo. Un conquistador che può liberare la sua Spagna dall'oscurantismo religioso, un oncologo vicino ad una cura per il cancro e un prescelto a trasportare l'Albero della vita verso Shibalba, la stella morente sacra ai Maya in un non meglio precisato futuro.


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Per questo mi piace interpretare questo "Albero della Vita" come una rilettura della Divina Commedia. I tre Thomas scontano i tre luoghi dell'Aldilà inseguendo un intento più grande di loro.


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Il montaggio non è perfetto, come la regia stessa (già notata in Requiem), ma forse la perfezione tecnica non è tutto. Bellissime le musiche, ottimi Jackman e la Weisz, praticamente reggenti dell'intera pellicola.

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Ultima risposta 28/03/2007 16.07.32
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eletar  @  21/03/2007 18:57:40
   2 / 10
mamma mia non andate a vedere questo film è bruttissimo... senza un filo logico... noioso...non gli do uno solo per l'attore protagonista ma per il resto lo sconsiglio a tutti

6 risposte al commento
Ultima risposta 04/03/2009 01.49.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/03/2007 22:27:17
   5½ / 10
Reincarnazione, immortalità, redenzione, Darwinismo, William Gibson, Philip Dick, Tolkien, 101 racconti Zen, Mishima, Coelho, Jonathan Franzen, Tarkovskji, Dalai Lama, Nirvana, Salman Rushdie, Ravi Shankar, new age? scientology? shyamalan, asimov, Herman Hesse, Gibran... di cosa stiamo esattamente parlando? Non è facile valutare un film come questo, visto - con molta reticenza - alla mostra del cinema di Venezia di parecchi mesi or sono e fatalmente accompagnato da un senso di vuoto esistenziale (beh quasi) davanti a una grande occasione mancata... da queste parti dicono tutti che "Requiem for a dream" era (é?) bellissimo, visionario e affascinante e non fatico a crederlo. Anorofsky dichiara di aver realizzato una sua "trilogia della vita2 e che quest'ultimo capitolo parla della "spiritualità umana".
A dirla tutta, si percepisce la presenza di un grande talento visionario, almeno nella prima mezz'ora di film, ma poi è facile affibbiare etichette magari improprie (come la temutissima new age) quando il gioco scivola in una giostra di manierismi sterili e diciamolo francamente kitsch (il pelatone che vola come in uno spot pubblicitario è davvero inguardabile...).
Le cose migliori del film sono proprio quelle che passano in rassegna la storia, con le efferate uccisioni degli indios e il personaggio di Tomas che conosce e si innamora di Isabel.
Nella contemporaneità questo film introduce l'espressione piu' tangibile di un'utopia universale (ah l'era dell'Acquario che tanto ci stuzzico' anni orsono)
mentre la Weisz, con i suoi languidi sguardi metafisici, sembra un'imitazione perfetta della Macholne del "Solaris" versione Siodelbergh.
Ma tutto questo ha un prezzo, e un film come "the fountain" andrebbe analizzato piu' profondamente di quanto faccia io, alla luce degli eventi correnti e dei dubbi amnetici ed esistenziali dell'uomo e della figura umana. Peccato che resti in fondo un pasticcio, perchè è terribilmente ambizioso e lo spunto è tutto tranne che banale.
Credo (dico, credo, perchè non ne sono molto sicuro) che metta di buon umore e che a una sensazione rilassata infonda anche un'atroce inquietudine.
E' certo che contiene sequenze splendide, e altrettanto probabile che si perda per strada.
Nella mia dimensione ostinatamente terrena, temo di aver perso qualcosa, ma sono convinto che - inglobato in questo artificio teologico.spirituale - sono riuscito a vivere benissimo senza questo film.
Con tutto il rispetto per Anarovsky e le sue capacità visionarie non sfruttate come dovrebbe

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Ultima risposta 22/03/2007 15.31.35
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NEO78  @  24/01/2007 19:34:21
   7 / 10
Ho visto il film alla mostra del cinema di Venezia e sono molto dispiaciuto perchè ho letto le recensioni della critica dove il film viene letteralmente stroncato.

Nella visione dedicata al pubblico il film è piaciuto moltissimo dato che a fine proiezione c'è stata un'ovazione di qualche minuto.

Non sto a riassumere la trama del film che è ben nota, ma voglio solamente esprimere il mio giudizio che è molto positivo.
Certo non è ai livelli dei suoi precedenti lavori Pi, e Requiem for a dream che a mio avviso sono due capolavori, ma in ogni caso il film è tutt'altro che pessimo considerando che la realizzazione stata tutt'altro che facile a causa della rinuncia di Brad Pitt al ruolo di protagonista, la riduzione in corsa del budget, che ha causato un così lungo periodo di "gestazione"

E' un film visionario dove aldilà della trama, di come sono legate tra loro le tre epoche in cui è ambientato (dove concordo con la critica Aronosfky un pò pecca) ciò che a me ha colpito è la straordinaria capacità che ha il regista di far parlare le immagini.
Aiutata da un'ottima fotografia ogni scena ha una capacità incredibile di tenerti gli occhi sullo schermo, vieni trasportato come i personaggi vengono trasportati nella varie epoche e vicissitudini nella ricerca dell'immortalità.
Bisogna guardarlo lasciandosi andare, senza farsi troppe domande lasciando la logica fuori dalla sala, solo così lo si apprezza veramente.

Il film è poi aiutato dalla straordinaria interpretazione sia della Weiz sia del sempre più bravo Hugh Jackman, per non parlare della sempre eccezionale
Ellen Burstyn che secondo me meritava l'oscar per la sua precedente interpretazione in requiem for a dream

Il messaggio che a mio avviso il regista esprime è che bisogna accettare la morte come fase della vita stessa e non affannarsi nella ricerca della "fontana della vita" perchè, come accade nel film si rischia di perdere del tempo prezioso per stare con le persone che si amano veramente.

Un grande grazie ancora a Darren che per me rimane il regista di maggior talento insieme a Nolan nel panorama registico mondiale.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 20/03/2007 19.16.47
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