Joker è noto per essere uno dei nemici storici di Batman. Ma la storia del suo alter ego Arthur Fleck rivela come un uomo trascurato dalla società possa riversare tutta la sua grinta in qualcosa che sarà di futuro monito per tutto il mondo.
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Una storia di quelle viste migliaia di volte, con l' emarginato di turno - già parecchio problematico di suo - respinto con veemenza ed umiliato senza pietà da una società violenta e spietata. Inevitabile l' adeguamento ad essa, con il celebre quarto d'ora di celebrità (di Warholiana memoria) diventare strumento di vendetta e riscatto attuato con la stessa moneta grondante rabbia e sangue. L' eccezionalità di questo "Joker" non sta quindi nella sceneggiatura piuttosto solida ma scontata, bensì nel fornire al personaggio principale un 'identità ammaliante nel suo disagio, assolutamente condivisibile nel suo spessore tragico/malinconico. Todd Phillips è poi intelligente nel creare scene clou in serie: tra omicidi brutali e folli balletti ce n'è per tutti i gusti, riuscendo inoltre a restituire una dimensione molto umana , e quindi credibile, ad uno dei più celebri villain targati DC comics. In tutto ciò è splendidamente coadiuvato da Joaquin Phoenix, semplicemente enorme, capace di un'interpretazione indimenticabile.