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Primo approccio col cinema di Buster Keaton e devo ammettere che é senza dubbio un buonissimo attore. Il film colpisce parecchio, a dire il vero nei primi minuti non mi stava facendo impazzire, ma poi pian piano si riflette su molte cose, si viene trascinati nel vortice di tristezza e solitudine che divora il protagonista, con Keaton che mostra benissimo l'alienazione del suo personaggio con delle espressioni tragicomiche e delle notevoli doti acrobatiche, per cui tralaltro, era molto famoso. All'interno del film si possono trovare numerose gag, che probabilmente al tempo erano divertenti, al giorno d'oggi un po di meno, almeno per me, ma se la parte comica col tempo va a scemare, è la parte tragico-riflessiva che viene a galla più potente che mai, il film possiamo considerarlo un'anticipazione di quello che sará Fantozzi, il povero sbadatello che ne subisce di tutte i colori, incapace di reagire, anche quando gli sottraggono la donna amata. Ma presto dimostrerá il suo coraggio. Enigmatico e con riflessioni metacinematografiche il finale, che anche se é lieto, d'altronde parliamo sempre di una commedia, lascia con un certo senso di tristezza.